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Venerdì, 26 Aprile 2024
Federfarma

Il Covid fa paura e cambia la farmacia: consulenze, vaccini e code infinte per i tamponi

Parla la segretaria di Federfarma Simonetta Neri: "Siamo un presidio sul territorio, offriamo anche assistenza e ascolto ai nostri clienti"

Sono giorni di grande lavoro per i farmacisti: la richiesta di tamponi antigenici è in aumento per la crescita dei contagi da Covid-19 e il nuovo decreto del Governo ha introdotto numerose novità in merito alle quarantene e sicuramente farà aumentare la richiesta di tamponi presso le farmacie. In tempo di Covid, dunque, cambia la farmacia: più consulenze e meno "bazar".  Il farmacista è diventato, infatti, per i cittadini un punto di riferimento, un professionista disponibile e facilmente raggiungibile. 

“Siamo in prima linea, insieme ai sanitari e agli infermieri, in questa lotta al Coronavirus”, spiega Simonetta Neri farmacista e segretaria di Federfarma della provincia reggina.

“Stiamo lavorando a ritmi serrati e ovviamente non ci limitiamo solo a fare i tamponi: la gente vuole informazioni, vuole sapere e quando qualcuno risulta positivo va anche rassicurato e aiutato a capire l'iter da seguire. Noi farmacisti, inoltre, dopo dobbiamo trasmettere i dati all'Asp e su quanti tamponi sono stati fatti e quanti sono risultati positivi. C'è molto lavoro e per far questo ovviamente occorre il personale”.

“Oggi più che mai i farmacisti si espongono ed espongono le loro famiglie ai rischi, - continua Neri - perché abbiamo scelto una posizione difficile, presidiamo il territorio, e siamo il primissimo terminal sanitario della comunità territoriale”.

“In questa terza ondata della pandemia però – aggiunge con schiettezza Neri – voglio sottolineare che si sta generando, a causa di una disinformazione, una discriminazione verso i non vaccinati. Dal mio punto di osservazione però posso dire che i non vaccinati sono quelli che fanno più spesso il tampone e rispettano le norme di comportamento: mascherina, distanziamento, lavarsi le mani. Invece stiamo riscontrando molti vaccinati positivi, questo perché si sentono sicuri che hanno fatto le dosi di vaccino e abbassano la guardia: così niente mascherina e niente distanziamento, soprattutto tra i giovani. I vaccini danno una falsa sicurezza: dobbiamo dire con chiarezza che il vaccino copre per un periodo breve. La protezione contro le infezioni da Sars Cov 2  offerta dai vaccini a Rna messaggero come Pfizer Biontech e Moderna comincia a scendere già 30 giorni dopo la somministrazione della seconda dose fino ad arrivare a  poco più del 20% dopo il quinto mese. Quindi dico state attenti e continuate a usare la mascherina”.

Ritorna la mascherina Ffp2

Ecco la mascherina, si ritorna all'uso della Ffp2. “Si questa è sicuramente la migliore tra tutte le mascherine ed è proprio notizia di queste ore  l'accordo  raggiunto tra il Governo e le farmacie per la vendita di mascherine  di tipo Ffp2 al  prezzo calmierato  di 75 centesimi di euro.

La disposizione sarà effettiva a  brevissimo, ragionevolmente tra oggi e domani, ma devo dire noi farmacisti dobbiamo coprire i costi e quindi io, ad esempio, le mascherine che ho comprato prima di questo accordo ad un prezzo alto di certo non posso venderle a 75 centesimi. Quando avrò fatto la prossima fornitura e le mascherine mi costeranno 45 centesimi allora potrò venderle a 75 centesimi. Questo non per lucrare ma bisogna anche far capire che noi farmacisti abbiamo dei costi, il personale prima di tutto, e poi le strutture e di certo oltre tutto l'impegno e il lavoro che offriamo al territorio non possiamo farci carico di questi costi. A noi viene chiesto sempre di abbassare i costi ma non è una strada sempre percorribile”.

“Penso che in questa lotta al Covid – aggiunge Neri – dopo la prima ondata e dopo aver visto cosa vuol dire aver smantellato il sistema sanitario pubblico, andavano potenziati gli ospedali e nuovo personale, solo così si sarebbe potuto lavorare bene. Invece assistiamo ad un sistema che sta, ancora una volta, traballando: non ci sono posti sufficienti e non c'è personale. Basti pensare che l'Asp non fa in tempo a processare tutti i tamponi fatti”. 

Vaccinarsi in farmacia 

“Le farmacie – spiega Neri – hanno contribuito notevolmente a fare un monitoraggio sulla popolazione tramite i tamponi, ed è stato un vero successo per la nostra provincia, che è stata la  prima in Calabria ad ottenere di poter erogare questo servizio. Per ciò che concerne la prevenzione, la  vaccinazione cresce con un sempre maggior numero di persone che chiede di potersi vaccinare in farmacia. Anche in questo caso la Calabria, dopo il Lazio e la Liguria è stata una delle prime ad aprire al vaccino in farmacia.

Nel territorio provinciale ci sono 240 farmacie e di queste all'inizio avevano aderito 120, da metà luglio ad oggi sono solo 40. C'è da dire che chi sceglie di diventare farmacia punto vaccinale deve adeguarsi e implementare la formazione professionale per l’accreditamento alla vaccinazione, e soprattutto riorganizzare le proprie strutture. Federfarma ha organizzato dei corsi e poi ci sono degli aggiornamenti online”.

“C'è da dire – aggiunge Neri – che non è proprio semplice organizzare la vaccinazione perché c'è una tempistica limitata per le fiale e perché occorre gestire le prenotazioni. Ad oggi usiamo Moderna, che è eseguibile su tutte le fasce di età, sia per chi deve cominciare il ciclo ma anche per chi deve ricevere le dosi successive”. 

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