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Cronaca

Brogli elettorali, Palmara: "Il silenzio che più fa rumore è quello dell'assessore Scopelliti"

Il presidente del movimento politico Reggio Futura: "E' d’obbligo comprendere chi ha voglia di fare piena luce su questa vicenda e chi invece preferisce che l’oblio abbia la meglio"

"Apprendiamo dalle cronache cittadine che l’inchiesta sui brogli elettorali si sta allargando a macchia d’olio. Rileviamo però tristemente che a tanto clamore mediatico si contrappone un imbarazzante silenzio tombale sull’argomento da parte dell’Amministrazione cittadina che dapprima ha tentato di minimizzare, poi, di fronte all’evidenza dei fatti e al proliferare di avvisi di garanzia e di misure cautelari, ha pensato bene di chiudersi a riccio".

E' il commento dell'avvocato Italo Palmara, presidente di Reggio Futura che sottolinea: "In tutto questo, il silenzio che più fa rumore è quello della dottoressa Rosanna Scopelliti, assessore alla legalità della giunta comunale. Nessuno più di lei dovrebbe avere titolo per muoversi e promuovere iniziative volte ad aiutare gli inquirenti a far luce sull’accaduto.

Tanto per dirne una, fossimo al posto della Scopelliti, avremmo già attivato uno sportello per consentire ai cittadini di verificare la propria posizione elettorale, dando così la possibilità a chi non si è recato alle urne di verificare se risulta avere votato o meno. Uno strumento del genere avrebbe una doppia valenza: da un lato sarebbe indice di trasparenza e di rispetto nei confronti degli elettori, dall’altro potrebbe essere d’aiuto agli inquirenti per far comprendere quante sezioni e quante schede sono state coinvolte in questa operazione truffaldina.  E invece ad oggi l’assessore alla legalità non ha inteso nemmeno degnare di risposta le richieste (formalizzate anche a mezzo pec) del Comitato “Reggio non si broglia” (a cui Reggio Futura naturalmente ha aderito)".

Secondo Palmara a questo punto "è d’obbligo comprendere chi ha voglia di fare piena luce su questa vicenda e chi invece preferisce che l’oblio abbia la meglio. Ed è vero che le indagini le fa la Procura e non la politica, ma è altrettanto vero che se la politica ha la possibilità di mettere in campo strumenti che potrebbero tornare utili alle indagini e non lo fa, diventa giocoforza corresponsabile (quantomeno dal punto di vista morale) di quelle azioni illecite".

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