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L'intervista

Fabio Foti difende reddito di cittadinanza e diritti dei calabresi

Dal mancato accordo con il Pd alla lotta alla criminalità, in questa intervista il candidato dei Cinque stelle fissa i paletti dell'azione del movimento

Fabio Foti, presidente dell'associazione Meetup Reggio Calabria e candidato per il Movimento cinque stelle alla Camera dei deputati nel collegio uninominale Scilla-Reggio, ama fare politica e predilige farla sul territorio a contatto con la gente. In questa intervista apre il suo orizzonte oltre Reggio Calabria e mette, nero su bianco, quelle che sono le priorità dei Cinque stelle per la Calabria del dopo 25 settembre.

Perché avete scelto di correre da soli alle elezioni politiche?

"La domanda andrebbe posta direttamente al segretario del Partito democratico Letta che, in modo del tutto incomprensibile (o forse logico vista la loro posizione genuflessa nei confronti di Usa e Confindustria), ha pensato bene di annullare un percorso virtuoso di costruzione programmatica a difesa delle esigenze del popolo andando a cercare improbabili alleanze con chiunque e dimostrando di voler perdere queste elezioni a vantaggio di un centrodestra conservatore ed anacronistico nella ricetta politica". 

Il reddito di cittadinanza è al centro del dibattito politico. Per lei va bene così come è o bisogna apportare delle modifiche?

"Questa misura si è rivelata assolutamente impattante come ammortizzatore sociale e strumento primario di lotta alla povertà (quasi due milioni di persone adesso vivono una vita dignitosa grazie al provvedimento più progressista degli ultimi trent’anni) e molto incoraggiante come strumento di politiche attive del lavoro (oltre trecentomila occupati). Sicuramente migliorabile, necessita di contrafforti per costringere le Regioni ad ammodernare e riorganizzare i Centri dell’impiego ed i Comuni ad attivare i Puc (Progetti utili alla collettività)".

La Calabria rischia di avere un ruolo marginale in Parlamento, la cosa la preoccupa?

"Quello che preoccupa non è tanto la rappresentanza quantitativa, conservata in discreto numero al netto del taglio dei parlamentari (voluto fortemente dalla nostra forza politica), quanto quella qualitativa qualora i candidati del movimento cinque stelle all’uninominale non dovessero essere eletti. Ma siamo fiduciosi che questo pericolo sarà, in larga parte, scongiurato e che i reggini avranno nel sottoscritto e nel senatore uscente Giuseppe Auddino un solido baluardo a difesa dei loro interessi e diritti".

Cosa serve a questa regione per uscire dalla crisi sociale ed occupazionale che la sta opprimendo?

"Una visione politica unitaria che, verso un nuovo umanesimo, metta il benessere delle persona al centro di ogni processo decisionale, in modo sostenibile. Di fatto, un nuovo modello di crescita che veda come prioritarie politiche di investimento nel solco della transizione ecologica e dell’economia sociale".

Quali sono le priorità del Movimento cinque stelle sotto l’aspetto dell’infrastrutturazione della Calabria?

"Costruzione ex novo dell'Aeroporto del Mediterraneo in collegamento stabile hovercraft con la provincia messinese, sviluppo della metropolitana intermodale di superficie Monasterace-Rosarno con vetture driverless, porto e stazione marittima di Reggio Calabria finalmente a vocazione turistica e commerciale, creazione di una società pubblica di gestione per l'attraversamento stabile residenziale dello stretto, trasformazione della linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria da alta velocità di rete ad alta velocità reale, definitivo salto di qualità del porto di Gioia Tauro come vero gateway ferroviario sulle dorsali ionica/tirrenica e del retroporto per attività commerciali, turistiche e culturali), finanziamento dei macrolotti della nuova Statale 106 ammodernata, messa in sicurezza e finalmente smart”.

Gioia Tauro e la Zes sono ancora progetti incompiuti, cosa si può fare per ridare loro slancio?

"Il senatore reggino del Movimento Giuseppe Auddino, in collaborazione con l’ex Ministro Toninelli, sempre appartenente alla nostra forza politica, ha salvato il porto di Gioia Tauro e ricollocato 400 portuali ottenendo sei milioni di euro per la riqualificazione industriale del retroporto. Quindi, il progetto è in itinere e spetta adesso ad Rfi (Rete ferroviaria italiana) lo sviluppo dell’intero asset recentemente acquisito per il definitivo salto di qualità del porto di Gioia Tauro come vero gateway ferroviario sulle dorsali ionica/tirrenica". 

L’aeroporto di Reggio Calabria stenta ancora a spiccare il volo, cosa serve per rilanciarne la mission?

"L’unica via percorribile per Movimento 5 Stelle - al fine di uscire dal perenne stallo del principale volano si sviluppo economico e sociale del nostro territorio - è la costruzione ex novo dell'Aeroporto del Mediterraneo in collegamento stabile hovercraft con la provincia messinese e vibonese e la definizione di una governance, affidata ad un fondo gestionale internazionale ed alle Camere di commercio, in grado di assolvere (a differenza dell’attuale gestore) realmente agli interessi di sviluppo ed alla richiesta di internazionalizzazione delle aree metropolitane di Reggio e Messina.

Consideriamo, quindi, anacronistica e priva di visione politica l’attuale scelta, da parte dei partiti locali di (soprattutto) centro-destra e centro-sinistra, ad interessarsi, da una parte, ad un inutile maquillage di una struttura vetusta ed inadeguata nella sua concettualistica e dall’altra a continuare a subire un piano industriale opaco, illogico ed ipocrita".

Cosa manca alla sanità calabrese per essere risanata, possono bastare gli accordi con Paesi stranieri?

"Innanzitutto bisogna sciogliere i principali nodi della sanità reggina: attivazione degli ambulatori 12 ore e 24 ore gestiti dai medici di medicina generale, dagli specialisti ambulatoriali interni e dagli infermieri di comunità̀; copertura completa del fabbisogno del personale del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria; cantierizzazione del nuovo ospedale di Palmi, riammodernamento o, in alternativa, costruzione ex novo dell'Ospedale di Locri; efficientamento del Poliambulatorio di Caulonia e delle Case della Salute di Siderno e Scilla.

Contemporaneamente, bisogna investire in modo strutturale in edilizia sanitaria e concorsi attraverso l’offerta di una contrattualistica particolarmente attrattiva. L’uscita dal fallimentare, ultradecennale, piano di rientro completa il pacchetto di iniziative a supporto di un processo di risanamento non più procrastinabile per garantire ad ogni calabrese il diritto a curarsi a casa sua".

Non crede sia giunta l’ora di chiudere la pagina inaccettabile del precariato?

"Il Movimento 5 Stelle ha fatto, della lotta al precariato, un baluardo dei suoi programmi politici tanto da poter rivendicare la primogenitura del decreto dignità, la legge che ha inscritta nel suo Dna la ferma volontà di contrasto al precariato al fine di favorire l’occupazione stabile e, quanto più possibile, definitiva riducendo l’utilizzo dei contratti a termine".

Nella lotta alla criminalità organizzata crede si stia facendo tutto quanto è possibile?

"Assolutamente no. Poiché́ la vera forza della mafia è fuori dalla mafia, bisogna inasprire le pene per tutti quei reati alla base del rapporto tra mafia, politica ed imprenditoria e potenziare l’impianto legislativo antimafia. Ulteriori, improcrastinabili, iniziative sono l’approvazione di una legge che istituisca sezioni Distrettuali antimafia nei tribunali della Repubblica, l’obbligo di dichiarazione del titolare effettivo in bandi, gare, convenzioni pubbliche e la valorizzazione ulteriore dei beni confiscati snellendo le procedure di assegnazione e facilitando il riuso sociale da parte di enti del terzo settore. Infine, è da considerare primaria anche la lotta alla corruzione attraverso una maggiore trasparenza e controllo dei fondi del Pnrr ed implementazione delle tutele per il lavoratore che denuncia e per i testimoni di giustizia".

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