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Domenica, 28 Aprile 2024
L'iniziativa

Quartieri uniti per dire basta a rifiuti, fumi e diossina: i cittadini scendono in piazza Italia

Maxi iniziativa promossa dagli abitanti di Arghillà, Mosorrofa, Rione Marconi, Sala di Mosorrofa e Mortara-San Gregorio. La protesta si terrà martedì 31 ottobre alle ore 16

I cittadini di Arghillà, Mosorrofa, Rione Marconi, Sala di Mosorrofa e Mortara-San Gregorio comunicano che
Martedì 31 ottobre, alle ore 16, in piazza Italia a Reggio Calabria, si svolgerà una protesta pacifica per chiedere l'immediata rimozione della spazzatura accumulata e bonifica delle aree interessate da discariche a cielo aperto e cumuli di rifiuti anche tossici.

"La situazione igienico sanitaria delle zone da cui proveniamo - spiegano in una nota, Patrizia D'Aguì, gruppo civico Noi Siamo Arghillà, Pasquale Andidero, presidente comitato di quartiere Mosorrofa, Antonino Genoese, presidente comitato Io vivo San Gregorio, Giuseppe Crucitti, abitante Rione Marconi e Agostino Sorgonà, abitante Sala di Mosorrofa -  è ormai al collasso.

Da anni noi cittadini lottiamo per far comprendere alle autorità preposte che la situazione è arrivata al punto di non ritorno. Tonnellate e tonnellate di spazzatura quotidianamente viene sversata da delinquenti e senza coscienza sulle nostre strade, negli angoli dei quartieri e ovunque trovano uno spazio adatto.

La ciliegina sulla torta è che a queste enormi discariche periodicamente viene dato fuoco. Diossina, tossine che la gente residente è costretta a respirare con tutte le conseguenze del caso. Chiunque vi si trova a passare respira quell’aria malsana inalando tutte le porcherie prodotte.

C’è in atto uno studio epidemiologico, a cura del Cnr, ispirato dalla visita nelle nostre zone della garante per la salute della Regione Calabria, professoressa Anna Maria Stanganelli, per capire la correlazione tra la presenza delle discariche, dai roghi che si susseguono e l’aumento di tumori nelle zone interessate. Tutte le autorità interessate a oggi hanno fatto orecchie di mercante. A parole si sono dette pronte a intervenire ma la realtà è stagnante e in putrefazione".

Le cinque realtà interessate dallo studio, saranno in piazza Italia per dire ancora una volta a Comune,
prefettura, Città metropolitana, Regione, Asl, procura della Repubblica "che ci si deve svegliare".

"Non vogliamo aspettare - conclude la nota - la conclusione dello studio per sapere se le discariche, incendiate o meno, incidono sulla nostra salute. Lo sappiamo già e lo sanno anche tutte le autorità che hanno ben presente il problema. Scendiamo in piazza per dire baste attese!

La nostra salute è a rischio, il diritto alla salute non può continuare a essere negato. Chiediamo immediata rimozione dei rifiuti e bonifica delle aree interessate e siamo pronte a dare seguito a proteste e presidi fintanto che le istituzioni non interverranno".
 

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