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Lunedì, 29 Aprile 2024
Le interviste

Al via la maturità, le emozioni degli studenti reggini alle prese con la prima prova

La traccia più scelta è quella di attualità ma a mettere ansia è soprattutto lo scritto specialistico di domani

L'ansia era preventivata ma i maturandi reggini ieri notte hanno dormito serenamente e stamattina hanno affrontato la prima prova scritta degli esami senza troppi patemi d'animo. Orario d'inizio quasi ovunque alle 9, con un canonico ritardo sull'ingresso delle 8.30.

Il tempo minimo di lavoro sulle tracce d'italiano era tre ore delle sei complessive, e molti ragazzi sono riusciti a terminare la prova verso le 12.30 e in maggioranza hanno scelto la tipologia di attualità e in particolare la proposta C2, che chiedeva una riflessione sull'epoca veloce di Whatsapp partendo da un articolo di Marco Belpoliti. 

Alle 13 sotto un sole caldissimo, fuori dai cancelli in attesa c'erano i genitori, tradizionalmente più in apprensione dei ragazzi, capannelli con lo sguardo verso l'apparizione di qualche studente. C'è chi si ferma con compagni e amici del figlio che è ancora dentro, confidando che forse qualche piccola infliltrazione informatica è avvenuta.

A proposito di Whatsapp... mai traccia fu più realistica. Le care, vecchie cartucciere sono estinte e oggi sono i genitori ad elargire aiutini non richiesti. Una mamma però è categorica e dice: "Non abbiamo notizie, siamo venuti adesso perché è un orario in cui pensiamo che usciranno, ma non sappiamo nulla".

Poca letteratura per i ragazzi dei licei Vinci e Volta, tra Piero Angela e l'epoca di Whatsapp 

Fuori dal liceo scientifico Leonardo da Vinci incontriamo Asia Spanò, 5 N, che ha svolto il testo argomentativo sulla proposta B2, da un brano dell'autobiografia di Piero Angela. Stanca ma soddisfatta, è andata come un treno finendo la prova poco dopo le 11.

"Mi sono ritrovata molto vicino al pensiero di Angela - spiega - perché anch'io credo che la creatività umana sia superiore quella artificiale e io sono d'accordo, e condivido anche il rischio della disoccupazione legato al progresso".

Per Asia nessun rito scaramantico oggi, soltanto l'arrivo nella sua scuola a bordo del motorino che aveva usato dal primo all'ultimo giorno di lezione, poi una colazione insieme ai compagni. "Alcuni erano un po' agitati - racconta - ma la maggior parte avevano una nonchalance invidiabile".

Ogni timore si è poi dissipato durante una prova per la quale i ragazzi si sono preparati ampiamente negli ultimi mesi: "In fondo - conclude Asia - è stato un semplice testo di italiano e anche i commissari ci hanno messo a nostro agio, io immaginavo grande severità invece ci hanno tranquillizzati e consigliato per lo svolgimento della prova". Più ansiogena è la prospettiva della seconda prova, che per il liceo scientifico sarà matematica. Asia raggiunge la madre, che l'aspetta sul marciapiede opposto alla scuola, e con la mente è già ai giorni che la separano dall'orale e dalla conquista della maturità, e di un'estate diversa da tutte le altre: "Io sono in calendario il 3 luglio, ho ancora giornate piene per ripetere e prepararmi". 

Si rilassano davanti al bar altri maturandi vinciani, eroici reduci da una prova d'italiano superata con spirito scanzonato. Tra loro, a sfatare la leggenda metropolitana di una (benevola) rivalità tra gli scientifici reggini c'è un infiltrato, Gabriele del Volta, che finito il compito ha raggiunto qui gli amici, con i quali ieri sera ha trascorso la classica notte prima degli esami in piazza Castello. Non hanno tirato troppo tardi, alle 2.30 erano a casa per qualche ora di riposo prima della sveglia, una delle ultime della loro carriera scolastica. Nel gruppo hanno svolto tutti la traccia su Whatsapp.

"Ho scritto tre colonne - dice - parlando del rapporto con il tempo e dello sviluppo di internet, l'ho trovata una traccia piuttosto facile ma poi mi ha preso ed è stato anche un impegno laborioso". Al Volta la prova è stata blindata: "Impossibile consultare appunti e men che meno il telefono, nella mia classe c'erano cinque professori a sorvegliare".

Tra loro il mito è Davì, studente del Vinci che, sulla stessa traccia, ha riempito otto colonne. "Ho scelto la C2 perché sinceramente non mi sentivo pronto a fare l'analisi del testo, l'attualità è più vicina a me e ho potuto fare molti collegamenti".

Lorenzo Sontuoso aggiunge: "L'analisi del testo non l'ho nemmeno guardata, e Moravia, ad esempio, non lo abbiamo studiato e non era alla mia portata".  Letteratura contemporanea non pervenuta, concordano i ragazzi, in programmi scolastici sempre più lunghi per arrivare fino in fondo. Ma cosa ne pensano i maturandi dei licei scientifici di quello che sostiene Belpoliti? È vero che l'epoca velocissima di Whatsapp ha cancellato il sentimento dell'attesa in favore di una frenesia del tutto e subito?

"Io sono d'accordo - afferma Giuseppe - ma credo che ci siano aspetti sia positivi che negativi". E Lorenzo dice ancora: "Noi siamo nati in questo tempo e per noi è una situazione a cui siamo abituati, se ne parlo con mio nonno sicuramente dirà che internet è soltanto un male". Conclude Gabriele: "Ci sono pericoli come il cyberbullismo ma anche tante opportunità che in passato non esistevano". 

Stanchi e sereni i ragazzi del liceo artistico e dell'istituto Boccioni Fermi

Fuori i cancelli del liceo artistico c'è calma. Quando sono passate le tredici, ecco che si vedono i ragazzi uscire, un po' alla volta. Non ci sono genitori in attesa e loro, i maturandi, sono sereni, stanchi e si fermano a bere una bevanda all'ombra, e fare un po' il punto di come è andata questa prima prova scritta. Ecco Iacopo Ientile, Sara Porpiglia e Antonia Gangemi della V A.

“Ho svolto il tema d'attualità, quello sull' "Elogio dell'attesa nell'era di Whatsapp" tratto da un testo Marco Belpoliti, - racconta Iacopo - “l'ho scelto perché mi sembrava, rispetto alle altre tracce, più facile. Poi durante lo svolgimento ho avuto un po' di difficoltà a capire cosa scrivere, ma alla fine ho trovato gli argomenti giusti”. Iacopo che come tutti i ragazzi usa molto Whatsapp dice “questa traccia mi ha spiazzato, non mi aspettavo potesse uscire un argomento del genere”.

Sara, invece, ha scelto di fare l'analisi del testo tratto da Piero Angela "Dieci cose che ho imparato". “Il testo parlava dell'uccisione della creatività con l'avvento della modernità, delle nuove macchine. Neanche io – aggiunge Sara – mi aspettavo una traccia simile, mi ero preparata su D'Annunzio ma invece è uscito Quasimodo e la poesia. L'ansia mi stava uccidendo, - aggiunge Sara - soprattutto ieri sera tanto che non sono andata al Castello per il tradizionale "stappo" e sono rimasta a casa".

"Ho scelto la tipologia C la lettera aperta al ministro Bianchi sugli esami di maturità, - racconta Antonia - e ho inserito varie tesi e ho fatto dei confronti anche per quanto riguarda noi ragazzi e sulla mancanza delle prove scritte per la maturità. Penso invece che affrontare questa prova sia importante a conclusione dei cinque anni di studio".  Per la prova di domani i ragazzi della  V A sono sereni dicono: "È una prova di indirizzo e dovrebbe andare bene, si tratta di una progettazione grafica. Siamo preparati. Più che altro ci preoccupa l'orale". Finita questa maturità, hanno le idee chiare sul futuro: Sara continuerà a studiare grafica, mentre Iacopo sogna di diventare personal trainer e per questo pensa di iscriversi a Scienze motorie. Antonia sogna invece di vestire la divisa di carabiniere. 

Antonino Calabrese e Alessadro Trunfio, della VE del Boccioni Fermi escono da scuola quando sono le 14. Sorridenti e stanchi e raccontano: "Ieri sera siamo andati al Castello per lo stappo e ci siamo rilassati con gli altri studenti. Oggi abbiamo affrontato la prova con tranquillità". Dice Antonino: "Ho scelto l"Elogio dell'attesa nell'era di Whatsapp"  e ho scritto tanto".  Anche Alessandro ha svolto la stessa traccia e aggiunge: "La prova di domani sarà di economia circolare e siamo tranquilli". 

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