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Cronaca Ex Polveriera

Ex Polveriera, Un Mondo di Mondi: “Candidati a sindaco dichiarino impegno per il progetto"

Sono ancora sedici le famiglie all’interno delle baracche. Secondo l’associazione "il peggioramento della situazione è dovuta soprattutto alla presenza di macerie e rifiuti"

Ennesimo appello, denuncia forte e diretta per una situazione inaccettabile e che purtroppo continua ormai da troppo tempo. L’emergenza alloggi nel territorio comunale di Reggio Calabria è sempre più insistente, soprattutto in relazione alle sedici famiglie presenti all’ex Polveriera, le quali vivono in mezzo a tonnellate di rifiuti.

L’associazione Un Mondo di Mondi, sempre vicina a tali gravi vicende, ha ricordato i fatti risalenti al 2018 in relazione alla realizzazione del progetto di equa dislocazione abitativa dei presente all’ex Polveriera: “Alla consigliera Nancy Iachino, coinvolta nel  progetto, veniva detto da una parte dei suoi colleghi, come riportato dall’Avvenire di Calabria il 16 novembre 2019: ‘Ma chi te lo fa fare, vedi che gli zingari non portano voti’, Il ‘muro di gomma’ che per 60 ha impedito il superamento del ghetto è riuscito a bloccare il progetto.”

L’analisi del direttivo di Un Mondo di Mondi prosegue soffermandosi su quanto fatto dagli attuali rappresentanti comunali: “Il gruppo di lavoro, costituito dall'Amministrazione Falcomatà, nell’aprile 2018, per il programma  ‘Ex Polveriera dall’emergenza abitativa alla legalità percepibile’, finalizzato alla sistemazione abitativa in dislocazione delle 32 famiglie, dopo cinque mesi e la dislocazione di quasi metà delle famiglie è stato sciolto. Nonostante le costanti richieste delle  associazioni affinché venisse completata l’operazione di dislocazione, il gruppo non è stato mai più ricostituito. Di conseguenza tutti i provvedimenti assunti dall’Amministrazione, che dovevano portare  alla sistemazione abitativa delle famiglie e quindi  allo sviluppo del progetto del  Parco  dell’ex Polveriera, finanziato per 2 milioni di euro, sono stati rallentati e fermati.

Nel mese di giugno scorso – prosegue l’associazione - un alloggio confiscato è stato assegnato  ad una delle sedici famiglie. Tuttavia, nonostante il sopralluogo fatto dai tecnici comunali  nel mese di febbraio 2020,  l’assegnataria ha scoperto, dopo la consegna dell’alloggio, che  l’impianto idrico  non era funzionante da anni.  La famiglia pertanto non si è potuta trasferire. Questa è la seconda famiglia  che ha  ricevuto  un alloggio negli ultimi due anni.

La situazione delle persone rimaste nella baraccopoli è, ad  oggi – ribadisce con forza il direttivo - peggiore di quella esistente  prima  dell’avvio del progetto. Il peggioramento della situazione per chi abita ancora all'interno delle baracche è dovuta soprattutto alla presenza di macerie e rifiuti, dannosi per la salute delle persone. La vanificazione della sistemazione abitativa, attesa da 60 anni, è stata un altro macigno crollato  sulla terribile esistenza di queste famiglie, che da decenni sono costrette a vivere ai margini della società  ed  in condizioni disumane.

Sessant’anni di emarginazione hanno determinato in queste persone  un elevatissimo costo in termini sociali e di salute. Oltre ai segni profondi dell’esclusione subita nel corso degli anni, in questo piccolo gruppo di famiglie, costretto a vivere da decenni in gravissime condizioni anti-igieniche ed accanto ad una discarica di rifiuti,  i casi di neoplasie si sono moltiplicati a ritmo costante ed in percentuale preoccupante. Anche la salute mentale ha registrato effetti elevati.  Ma le istituzioni pubbliche  non hanno mai considerato neppure lontanamente la condizione di emarginazione imposta a queste famiglie  e tanto meno il costo che ha avuto sulla vita di queste persone. L’aver fermato il progetto di dislocazione abitativa  delle famiglie, previsto  solo  per consentire la  realizzazione del Parco dell’ex Polveriera,  lo dimostra ampiamente.”

Messa a fuoco nel dettaglio l’annosa questione, Un Mondo di Mondi ha chiamato in causa tutti i politici pronti a vincere le prossime e ormai imminenti elezioni comunali. L’associazione invita “tutti i candidati a sindaco del Comune di Reggio Calabria a dichiarare pubblicamente l’impegno a completare, a partire dall’ avvenuta nomina,  il progetto dell’ex Polveriera, dislocando negli alloggi tutte le  famiglie rimaste nella baraccopoli.

I candidati a sindaco che – conclude il direttivo - decideranno di rispondere positivamente al nostro appello,  dimostreranno che, nonostante il mercato delle elezioni imponga il sacrificio di un’operazione sociale ‘impopolare’ per capitalizzare il maggior numero di consensi, è possibile rovesciare questa logica negativa. Un messaggio di questo genere sarebbe molto significativo non solo per le famiglie dell’Ex Polveriera ma per le sorti della città.”

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