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La seduta consiliare

Otto marzo: gli auguri di Mancuso alle donne calabresi e ucraine

L'intervento del presidente del Consiglio in apertura dei lavori della seduta consiliare con all'ordine del giorno la legge recante “Misure per il superamento della discriminazione di genere e incentivi per l’occupazione femminile”

Il presidente Filippo Mancuso ha rivolto, aprendo i lavori della seduta dell’8 marzo con all’ordine del giorno la legge recante “Misure per il superamento della discriminazione di genere e incentivi per l’occupazione femminile”, gli auguri "del Consiglio regionale alle donne calabresi e alle donne ucraine che vivono in Calabria e a tutte le donne della Repubblica Ucraina che stann resistendo all’aggressione unilaterale dell’esercito russo".

Ad avviso di Mancuso: "Se si sommano i dati che certificano lo svantaggio delle donne calabresi - meno occupate, più esposte ai lavori precari, spesso utilizzate senza adeguata valutazione di titoli di studio e professionalità e meno retribuite degli uomini - alla fragilità del welfare, si ravvisa la persistenza di problematiche a cui dobbiamo prestare attenzione, energie e risorse".

"L'obiettivo del Pnrr è un aumento del 4 per cento di donne occupate entro il 2026 che potrà ridurre il distacco che vi è tra l’Italia e l’Europa, senza però dimenticare la gravita delle diseguaglianze di genere nel Mezzogiorno, dove lavora una donna su tre: il 33% contro il 50.5% nazionale".

Il presidente ha ribadito che "l’auspicio è che leggi come quella che oggi approviamo, rientrino in una efficace strategia nazionale ed europea, per agevolare, a una quota consistente di donne, l’entrata nel mercato del lavoro e aumentare reddito e consumi, partecipando cosi alla ricostruzione dell’economia nazionale e alla crescita del "Sud.

"Serve una terapia d’urto, - ha concluso Mancuso - come sostengono alcuni economisti che ipotizzano una tassazione più favorevole (“gender tax”) sul lavoro delle donne, ma serve anche un cambio di mentalità e del modello di sviluppo che, in linea con le previsioni dell’articolo 37 della Costituzione che vieta ogni discriminazione, annulli il divario di genere nell’interesse delle donne e del Paese".

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