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La consegna

Il vescovo Morrone suona la sveglia alla città: "Cari fratelli, ribelliamoci contro il nostro egoismo"

L'invito alla cittadinanza dell'arcivescovo della diocesi reggina nel discorso pronunciato in piazzetta della Consegna nel momento del passaggio della Vara dai frati cappuccini alla città. A Giuseppe Mattiani il compito di portare il saluto alla Madonna da parte del consiglio regionale

Un mazzo di fiori per rendere omaggio alla Madonna della Consolazione. Un mazzo di fiori per ribadire il legame fra palazzo Campanella e l’avvocata dei reggini. E' stato Giuseppe Mattiani, consigliere regionale di Forza Italia, a consegnare l’omaggio del Consiglio regionale alla Vara della sacra effigie.

“E’ un’emozione grande - ha detto Giuseppe Mattiani - per me omaggiare la Madonna con un fascio di fiori. Vedere la Modanna della Consolazione, la sua vara completamente restaurata, e i tanti fedeli che dopo due anni la stanno accompagnando, insieme al suo significato religioso, significa che dopo due anni possiamo registrare un importante segno di ripresa”.

La vara della Madonna della Consolazione, ritornata fra la sua gente che è ritornata ad abbracciarla con devota emozione, si è mossa velocemente lungo il percorso che dall’Eremo l’ha portata alla piazzetta dello scambio, dove la Chiesa reggina e le istituzioni cittadine hanno accolto il quadro della “Consolatrice” dalle mani dei frati minori Cappuccini che l’hanno ospitata all’Eremo in questi due lunghi anni di sospensione causa lockdown.

Ad aspettare la Vara c’erano i gonfaloni della Regione Calabria, di Palazzo San Giorgio e della Città metropolitana; c’erano il prefetto Massimo Mariani, il questore Bruno Megale, il comandante dell'Arma, il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, insieme a diversi rappresentanti dell’amministrazione comunale, il primo cittadino metropolitano facente funzioni Carmelo Versace e tanti sindacti dei centri della provincia reggina; c’erano monsignor Fortunato Morrone alla sua prima processione, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini e tante espressioni del capitolo e del clero cittadino.

Il sabato più atteso dell'anno, la processione della Patrona: le foto

Nel momento della consegna da parte dei frati Cappuccini è toccato a monsignor Fortunato Morrone accogliere nelle sue mani il quadro della Madonna della Consolazione. “Viva Maria - sono state queste le prime parole di monsignor Morrone sottolineate dall’urlo dei portatori della Vara e dalla presenza numerosa dei reggini che hanno raggiunto piazza della Consegna - ringrazio e saluto tutti coloro che sono qui oggi. Maria vive nel mio cuore, da senso, da vitalità alla nostra fede. Eè la prima volta che vivo con voi questa festa è la prima volta anche per voi che iniziate un cammino di fede, perché Maria ha sempre da dirci qualcosa. Quello che è importante è che voi siete qui è un’occasione questa festa non sia un’occasione che passa, siamo in cammino e con voi voglio essere franco, stiamo facendo una processione, un procedere con Maria con lealtà".

Nelle parole dell'arcivescovo della diocesi reggina, poi, un messaggio diretto alla città: "Nessun cristiano deve essere asservito a nessuno, perché la nostra fede è la logica della libertà che deve essere libero da ogni schiavitù. Se questa festa non è una festa che ci libera che festa è. Si festeggia dove c'è vita e si cammina insieme e non ognuno per i fatti propri perché non ci si ritrova più. Ognuno per se e Dio per tutti è una bestemmia, tiriamo fuori da tutti noi la nostra potenza di bellezza. Tocca a me non tocca agli altri, il gesto di Maria è un gesto politico e questo vuol dire che se questa città mi sta a cuore la spazzatura la tolgo io e non aspetto qualcuno che lo faccia. Gli altri non vogliono impegnarsi, io mi impegno. Cari fratelli non lasciamoci andare, reagiamo, ribelliamoci contro il nostro egoismo, contro i nostri interessi. Tutto questo significa cittadinanza attiva, insieme però non da soli. Procediamo insieme dietro Maria”.

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