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Lunedì, 29 Aprile 2024
La richiesta / Fiumara

Fiumara, il consigliere Calabrò scrive a Babbo Natale: "Portami una strada"

La SP6, strada a scorrimento veloce, unica e sola via di collegamento con la Città metropolitana di Reggio Calabria non è completata

Il consigliere comunale di Fiumara Fortunato Calabrò, stanco dei disagi per la mancanza di una adeguata strada, ha deciso quest'anno di scrivere una letterina a Babbo Natale per chiedere che venga realizzata. Scrive Calabrò:

"Caro Babbo Natale,
non sono un bambino che scrive per chiederti qualche regalo, ma sono un adulto, un cittadino ed un amministratore del Comune di Fiumara, fortemente preoccupato per i miei concittadini, amareggiati e delusi, per il mancato completamento della strada a scorrimento veloce Fiumara - Campo Calabro che sta ammalando il paese, portando disagi, pericoli e spopolamento. Vorrei agire e farlo al più presto, per ridare fiducia e speranza al nostro territorio, per questo chiedo, adesso, anche il tuo aiuto.

Ovviamente non ti chiederò giocattoli. Ma allora, cosa voglio da te, ora che sono adulto? Ti starai domandando. Vorrei che tu portassi, almeno nella notte di Natale, in cui passi con la tua slitta, un po' di pace e salute ma soprattutto serenità di giudizio e l’attenzione di tutte le grandi forze politiche, che si stanno attivamente adoperando, per porre in essere tutte le necessarie azioni affinché questa importante opera, vitale per tutto il territorio, sia finalmente e definitivamente realizzata. Chiedo troppo, Babbo Natale?

Sono passati tanti anni dall’ultima volta che ti ho scritto. Ma da allora nulla è cambiato! Ero ancora bambino quando sentivo parlare della realizzazione di questa importantissima infrastruttura, oggi ho 55 anni. Fai un poco tu i conti….

Ovviamente, adesso, so che non esisti nella realtà. E allora perché ti scrivo se non esisti? Ti scrivo perché, invece, esiste ancora (almeno in me), l’idea che hanno di te i bambini, cioè che tu sia reale. Quindi, ecco la mia lettera per te! È un posto terribilmente bello e pericoloso, il nostro territorio. Può illuderti, sedurti, distruggerti con una parola, insinua, diffama, promette, tradisce; dove l'impegno più diffuso è demolire i migliori, perché il peggio sia giustificato e non costretto a migliorarsi; dove “ascensore sociale” è diventare “qualcuno altrove”; dove (scusate se lo ricordo) ha alcuni dei migliori luminari e medici d'Italia, come l'urologo e chirurgo Francesco Porpiglia di San Roberto e il cardiologo Franco Romeo di Fiumara.

Dove  puoi trovare le montagne e il mare belli, le prime a ridosso dell'altro, potendo decidere se andare a sciare o a fare il bagno in un certo periodo dell'anno; dove si insultano i cittadini inaugurando “finita” una strada a scorrimento veloce, incompiuta da oltre 14 anni; dove si promette “alta velocità” che è “altra velocità”, poiché è da più di 40 anni che si parla di questa grande opera incompiuta, chiamata strada... mentre a Genova la fanno in due soli anni.

Eppure i san robertesi, così come i fiumaresi, senza strade e servizi, mentre si fanno onore nel mondo, mantengono casa nel loro paese, difficile e pure scomodo, quasi irraggiungibile... per via di questa "mulattiera" chiamata strada SP6, unica e sola via di collegamento con la Città metropolitana di Reggio Calabria; che vista da quassù sembra un altro continente per quanto difficile da raggiungere e invece dista solo di pochi chilometri;  e allora pensi che, forse, un destino avverso sembra prendersi gioco di questo territorio e di tutti i cittadini che da sempre battagliano per il diritto ad esistere, dignitosamente ed in sicurezza nel loro borgo. 

Ed allora pensi che siamo proprio sfortunati e che a Fiumara (proprio dove la strada si interrompe), potremmo mettere la stessa epigrafe, famosa, del sacrario di El Alamein: "Mancò la fortuna non il valore". Ma poi la sfida per il cambiamento mi cattura, mi seduce e mi fa paura.

Nei nostri territori il confronto è fra gli estremi nel bene e nel male; la sfida, per chi, come me, che resta qui', ama questa terra e sente il dovere di fare la propria parte per cambiare il male in bene, o ha solo l'arroganza di credersi capace di
riuscire nelle imprese più difficili, o non vuole adeguarsi al panorama dei nostri paesi-sfascio; che deturpano le rive dello Stretto (uno dei posti più belli del mondo), e pensa che possa diventare come la costiera amalfitana..., la sfida più ardua, per sognatori e presuntuosi, come me.

Nella nostra terra l'unica puntata ammessa è: o tutto o niente. Questo territorio è bellissimo, in ogni senso, ma non è terra per tiepidi, vuole passione e decisione, cuore e cervello e anche qualcos'altro che non nomino. 

Per questo mi rivolgo a te caro Babbo Natale. Io so che esisti, perché ti conosco e sono sicuro, sicurissimo che ti stai attivamente adoperando ed impegnando per darci (a breve), la tanto attesa notizia per il completamento dell’opera (vitale per i nostri piccoli paesi), e ridare “fiducia e speranza” a questo territorio, che si sta piano piano spopolando.

Questo è il regalo più grande e più desiderato da me e dai miei cittadini: la strada!".

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