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Sabato, 27 Aprile 2024
La protesta contro l'Ue / Gioia Tauro

Porto di Gioia Tauro, al flash mob Occhiuto apre spiragli su una deroga

Il governatore ha partecipato alla protesta pubblica contro la direttiva europea Ets, su cui il ministro dell'ambiente è intervenuto per l'infrastruttura reggina

Le sirene del porto che echeggiano all'unisono in un urlo poderoso, e poi i suoni laceranti e ritmici dei fischietti dei manifestanti. I lavoratori di Gioia Tauro fanno sentire la loro voce contro la direttiva Ets dell'Unione Europea che minaccia l'infrastruttura dove sono occupate migliaia di persone: il flash mob organizzato questa mattina dai sindacati al completo davanti ai cancelli non ha temuto la pioggia e ha unito sotto un grande, unico striscione centinaia di manifestanti tra politica, associazioni e mondo produttivo.

Per dire a chiare lettere all'Europa che "il porto di Gioia Tauro non si ferma" e si lotterà non soltanto per questa realtà economica del territorio ma per l'intera Calabria, di cui questo scalo è prezioso propulsore di sviluppo. Un sit in spontaneo sotto gli ombrelli, e tante bandiere di colore diverso in tutti i sensi: è la battaglia della Cgil ma anche dell'autorità portuale e del centrodestra, dal presidente della Regione Roberto Occhiuto alla senatrice reggina della Lega, Tilde Minasi. Ci sono l'imprenditore vibonese Filippo Callipo con una cinquantina di dipendenti donne della sua azienda, oltre 50 sindaci calabresi e Unindustria con il presidente regionale Aldo Ferrara.

Flash mob a Gioia Tauro in difesa del porto: le foto

Lavoratori, sindacati e politica uniti contro la direttiva europea Ets

Da Filt-Cgil si è focalizzata l'attenzione sulla contestata direttiva, di cui non tutti conoscono gli effetti. Nata per contenente le emissioni inquinanti delle navi sul territorio comunitario, ha introdotto nuove tasse a carico del sistema marittimo. In una nota congiunta, il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo e il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio, commentano: “Pur ritenendo indispensabile mettere in campo azioni propedeutiche alla tutela dell’ambiente e utili a mitigare gli effetti del riscaldamento globale, crediamo che l’allargamento del sistema Ets al mondo marittimo debba essere governato con intelligenza. L’esempio del terminal container di Gioia Tauro, che rischia di subire a partire dal 2024 una drastica e inaccettabile perdita di posti di lavoro, dovrebbe far riflettere. Oggi i lavoratori del porto calabrese sono in presidio". 

Cgil chiede invece di utilizzare in maniera prevalente i fondi delle tasse introdotte dal sistema Ets per finanziare la conversione di navi inquinanti e per l'eventuale ammodernamento di flotte. "Il tutto - aggiungono i dirigenti sindacali - collegando tali finanziamenti ad un sistema che premi il numero di approdi effettuati in più scali nei paesi dell'Unione europea". Per i due segretari "è necessario che l’Europa e l’Italia assumano l’iniziativa di un coordinamento del Mediterraneo sulle politiche di transizione ambientale nel settore marittimo, che altrimenti rischiano di determinare una concorrenza tra Stati pericolosa quanto inefficace sugli obiettivi di diminuzione dell’inquinamento”.

"Allo stesso tempo – spiegano – abbiamo la necessità di un piano straordinario di intervento sul porto di Gioia Tauro che sviluppi attività infrastrutturali di retroportualità e intermodalità e l’insediamento di aziende, anche pubbliche, che diano il segno di una forte presenza dello Stato sul territorio. Di fronte alla possibilità della messa in discussione dei Terminal Transhipment contenitori ed auto più importanti del Mediterraneo, con oltre 4mila posti di lavoro tra diretti ed indiretti in una terra così martoriata, è necessario – concludono Gesmundo e Malorgio – che le istituzioni a tutti i livelli facciano la propria parte".

Occhiuto riferisce l'impegno del ministro Pichetto Fratin per chiedere deroga per Gioia Tauro

Dal governatore Occhiuto è stato aperto uno spiraglio per il futuro del porto. Il presidente della giunta regionale ha avuto una intensa interlocuzione con il ministro dell'ambiente Pichetto Fratin chiedendo anche di inserire l'appello per Gioia Tauro all'ordine del giorno della riunione tenuta ieri con gli altri ministri europei. E sembra che in quella sede sia stata chiesta una deroga per alcuni porti, tra questi quello reggino. "Rimane l’amarezza - ha detto Roberto Occhiuto - nel dover constatare, ancora una volta, che su questi temi, che riguardano decisioni importanti dell’Europa, l’Italia si svegli sempre nella fase discendente, senza che i governi degli ultimi anni abbiano inciso in alcun modo nella fase ascendente della fase decisionale".

L'intervento di Roberto Occhiuto al flash mob

Soddisfatto della partecipazione trasversale al flash mob al fianco dei lavoratori portuali, ha concluso: "Dobbiamo combattere in ogni modo affinché la direttiva venga applicata con un’eccezione per Gioia Tauro e Malta e fare in modo che, nei prossimi anni, questo porto diventi fondamentale non solo per il transhipment, deve essere un porto dove le merci vengono anche scaricate e lavorate, creando ricchezza per il territorio”.

Agostinelli: "Finalità nobili che però produrranno danni alla filiera logistica"

Andrea Agostinelli, presidente dell'Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno e Ionio, ha spiegato: "Gioia Tauro rischia perché la direttiva dell'Ue che avrebbe finalità nobili, quelle di ridurre l'inquinamento atmosferico generato dal trasporto marittimo, si risolve in una distorsione del mercato del trasporto marittimo stesso perché inevitabilmente sposterà a sud il baricentro delle linee di navigazione". A beneficiare indirettamente della Ets saranno i porti nord africani, mediorientali o turchi dove la tassazione non si applica o ha una riduzione perché extraeuropei.

"E' di tutta evidenza - ha aggiunto Agostinelli - che questo provocherà un danno molto sensibile non solo al porto di Gioia Tauro ma anche ad altri porti europei che hanno le stesse caratteristiche di Gioia Tauro e non solo. La direttiva è concettualmente sbagliata perché provocherà un danno a tutta la filiera logistica europea se pensiamo che anche le cosiddette autostrade del mare saranno tassate e quindi ci potrebbe essere un probabilissimo ritorno al trasporto su gomma anziché su mare che è assai meno inquinante".

Le reazioni degli esponenti politici che hanno aderito al sit-in

A Gioia Tauro ha presenziato al flash mob il sindaco metropolitano facente funzioni di Reggio, Carmelo Versace, al porto insieme ai sindaci del territorio. "Era un obbligo - afferma Versace - prendere parte ad una manifestazione che mira a tutelare un bene non solo reggino e calabrese, ma un patrimonio per l'Italia e l'Europa intera. Serve una presa di coscienza da parte della commissione europea affinché si ravveda rispetto alle nuove direttive ambientali in tema di trasporto marittimo".

I limiti imposti agli armatori ha continuato, "potrebbero significare un danno incalcolabile per il porto di Gioia Tauro che va, invece, sostenuto e rilanciato anche per la mole di investimenti fatti negli anni e per una storia ultra decennale che lo ha trasformato nella vera porta del Mediterraneo".

Tanti gli interventi di istituzionali, mondo sindacale e politica a sostegno della manifestazione odierna.

"La Calabria intera si è compattata attorno alla stessa causa: evitare che il Porto di Gioia Tauro subisca un duro colpo. Perché sarebbe un danno enorme per l’economia e la logistica non solo della provincia di Reggio o della Calabria, ma di tutto il Sud e, a mio avviso, dell’intero Paese in chiave Europea. Ed è stato bello vedere tutti dalla stessa parte: lavoratori, sindacati, politica, istituzioni, compatti, nonostante la diversità di colori e
vedute, per difendere qualcosa di importante per la comunità calabrese".

Il deputato reggino Francesco Cannizzaro, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera, presente alla manifestazione di oggi al porto di Gioia Tauro, ha detto: "Il peso specifico di questa infrastruttura è chiaro ed evidente, ma assume un ulteriore valore se la si pensa proiettata in un prossimo futuro dove ci sarà il Ponte sullo Stretto e tutte le altre opere ad esso connesse".

"Lo abbiamo detto anche in tempi non sospetti - ha aggiunto l'onorevole - nella relazione sul Ponte presentata dal gruppo di Forza Italia alla Camera e di cui mi pregio di essere stato relatore. Detto questo, adesso la battaglia è con l’Europa, non dobbiamo
convincere il nostro governo, che è perfettamente consapevole del valore attuale e del potenziale futuro di Gioia Tauro".

Ha concluso Cannizzaro: "Assieme al presidente Roberto Occhiuto siamo costantemente in contatto con i nostri Ministri, in particolare con il ministro all’Ambiente Pichetto Fratin, affinché intercedano per sensibilizzare l’Europa ad una deroga sulla direttiva che determinerebbe le enormi difficoltà per il nostro Porto (e non solo per esso ovviamente). Insieme con i sindaci, i consiglieri regionali, gli assessori, in qualità di istituzioni, come rappresentanti dello Stato e del nostro territorio, combatteremo in tutte le sedi opportune affinché si trovi una soluzione che tuteli Gioia e tutti quei porti meritevoli di
un’attenzione particolare. Questo porto deve diventare il fiore all’occhiello di una Calabria più industrializzata, più al centro del Mediterraneo, più proiettata al dialogo con il grande commercio europeo. Perché tutto questo non può che portare ricchezza e lavoro".

Oggi a Gioia Tauro ha voluto esserci anche Valentino Grant, europarlamentare della Lega e commissario Lega Campania. "Ho partecipato al sit-in a sostegno del porto di Gioia Tauro - ha affermato - nel quale il territorio ha fatto sentire forte e chiara la propria voce contro un provvedimento dannoso per i porti italiani e assolutamente inefficace per la tutela dell’ambiente". Ha sottolineato Grant: "La Lega fin dal primo giorno contesta la direttiva, emblema della politica di Bruxelles che vuole sacrificare sull’altare dell’ideologia green imprese, lavoratori e famiglie italiane. Positiva e significativa anche la presenza di rappresentanti di quei partiti italiani che, al Parlamento Europeo, a differenza nostra, avevano sostenuto Ets. Massimo impegno contro le eurofollie di Bruxelles: giù le mani dal porto di Gioia Tauro”. 

Dal flash mob i consiglieri regionali di centrodestra hanno chiesto di "stoppare l’applicazione della direttiva Ue ‘Fit For 55’ che minaccia danni irreversibili all’economia prodotta dall’infrastruttura portuale principale della Calabria". A rivolgere questo appello a tutte le rappresentanze politiche, nazionali ed europee sono il vicepresidente del consiglio regionale Pierluigi Caputo (in rappresentanza del presidente Mancuso, fuori sede per motivi personali) e i capigruppo di centrodestra in consiglio regionale Michele Comito (FI), Giuseppe Neri (FdI), Giuseppe Gelardi (Lega), Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Giuseppe Graziano (Unione di Centro) e Giuseppe De Nisi (Coraggio Italia). E hanno ricordato che lunedì 23 ottobre, in consiglio regionale sarà approvata una specifica mozione.

Per il Comune di Reggio ha partecipato al flash mob l'assessore ai trasporti, Domenico Battaglia, che parla di "direttiva europea penalizzante e che va immediatamente corretta". Il Comune di Reggio condivide totalmente i motivi della protesta e ha aggiunto Battaglia: "Ci auguriamo che da questo sit-in pacifico, nasca, nelle istituzioni europee, la consapevolezza che bisogna far vivere i porti ed offrire una deroga a misure altrimenti deleterie per l’intero sistema produttivo. Qui, a Gioia Tauro, lavora tanta gente. Manifestare al loro fianco è un dovere per fare sentire la vicinanza delle istituzioni".

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