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Venerdì, 26 Aprile 2024
Istituto Nazionale Azzurro

Dalla Guinea al Gom, padre Andrè salvato con l'urologia robotica

Il missionario africano è stato operato grazie alla mediazione dell’Istituto Nazionale Azzurro in accordo con la Santa Sede

E' arrivato dalla Guinea grazie ad un ponte umanitario reso possibile dalla mediazione dell'Istituto nazionale Azzurro con la Santa Sede: Il missionario padrè Andrè è giunto a Reggio Calabria, per sottoporsi al Grande ospedale metropolitano, ad un delicato intervento chirurgico in urologia robotica.

Per padre Andrè, l'intervento chirurgico rappresenta una tappa importante di un complesso percorso di cure oncologiche che ha visto impegnate l’unità operativa di Urologia, e l' Uosd Terapia intensiva post operatoria diretta da Massimo Caracciolo.

L’intervento eseguito dall'equipe urologica diretta dal dottor Edoardo Sgrò, con la collaborazione dei medici Luca Carbone, Ottavio Sicuro, Federico Sergi, e la preziosa collaborazione del dottor Nicola Loddo e della dottoressa Maria Francesca Stagno coordinati dal responsabile del reparto di Anestesia e rianimazione dottor Nuccio Macheda, l'instacabile presenza di infermieri, ferristi e tecnici di anestesia presenti in sala operatoria (Paolo Gioffrè, Arcangelo Laface, Angela Saccà, Dario Condello e Vincenzo Trunfio e Giuseppe Pennestri).

A loro come a tutti i medici del reparto di Urologia che ha ospitato padre Andrè, infermieri, operatori sanitari e religiosi va la viva riconoscenza del cardinale Robert Sarah, del  presidente dell’Istituto n azionale Azzurro Lorenzo Festicini e del M. P. Giulio Cerchietti che hanno coordinato tutto il progetto sanitario, per lo svolgimento di un servizio continuo nei confronti dei pazienti provenienti da Paesi in difficoltà economiche. Nelle dinamiche di una malattia oncologica con effetti futuri non prevedibili la presenza affidabile, professionalmente elevata e generosa dei medici come i nostri ha sempre costituito un punto di riferimento sicuro per il paziente ed i suoi cari.

Padre Andrè, 76 anni, è missionario ed esercita il ministero sacerdotale in Guinea (Africa). Ha potuto accedere alle cure sanitarie nella città dello Stretto per farsi operare nel rinomato Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria. Si, perché l’ospedale vanta professionisti di tutto rispetto, conosciuti a livello nazionale e grazie al loro costante impegno, in tanti decidono di intraprendere un lungo viaggio per farsi operare a Reggio Calabria.

Tutto questo è stato reso possibile grazie all’intervento di mediazione dell’Istituto nazionale Azzurro in accordo con la Santa Sede che sono riusciti a realizzare in breve tempo un ponte umanitario tra Africa e Italia, unitamente alla direzione, al personale del Gom e al sistema sanitario nazionale italiano che ancora una volta hanno lavorato in sinergia in una un’attività essenziale per salvare delle vite.

Come ha ricordato Papa Francesco: “ I pazienti sentono nella persona del personale medico e assistenziale di avere accanto a sé degli “angeli” che li aiutano a recuperare la salute e nello stesso tempo li consolano, sostengono e con l’aiuto di Dio a ritornare nella loro vita di ogni giorno”. Vale per il mondo sanitario ma vale anche per ciascuno di noi per essere: “silenziosi artigiani della cultura della prossimità e della tenerezza”.

La prima parola di padre Andrè è stata “Merci” Grazie!". "E’ con orgoglio  - dice Festicini - che la ripetiamo a ciascuno dei nostri ottimi medici, alla direzione Gom e a tutti i membri dell’Istituto nazionale Azzurro che all’appello di solidarietà fraterna hanno subito risposto: Eccomi".

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