Le fiabe di Rodari al telefono, mamme e papà lettori per superare la paure del Covid
Il progetto, che si è concluso da poco, è stato sposato dall'istituto comprensivo "Cassiodoro Don Bosco" di Pellaro, la dirigente Nicolò: "Indiscussa la portata culturale, sociale e forse anche terapeutica verso i nostri bimbi"
"C'era una volta…”. Questo incipit certamente evoca un mondo di ricordi che riporta all’infanzia molti di noi, quando accompagnati dalla voce dolce della mamma e da quella rassicurante di papà, si spalancava una finestra su un mondo di fantasia ricca di immagini straordinarie. Si aspettava la sera per alimentare quel mondo magico; ma ogni momento della giornata era giusto per la dose quotidiana di "C'era una volta..", anche perché era un modo per avere vicini papà e mamma presi dagli affanni quotidiani, tanto lontani dalla realtà fantastica delle favole fatta di principi, principesse e personaggi buffi d'ogni tipo.
"C'era una volta quindi...no! C'è anche oggi e fino al 6 giugno, una bellissima iniziativa a cui la mia scuola - afferma il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Cassiodoro Don Bosco , Eva Nicolò - ha aderito con notevole entusiasmo: il progetto #LeggiAMORodari a casa". "L’inaspettata emergenza sanitaria legata a Covid-19 - continua la dirigente - ci ha portato a vivere un periodo davvero drammatico che ha coinvolto tutti, anche i nostri bambini, forzati non solo a star lontano fisicamente da affetti e amici, ma spesso anche coinvolti nelle inevitabili preoccupazioni degli adulti".
"Quando questo progetto - prosegue - in collaborazione con l’associazione "Centro studi Quasimodo onlus", è giunto a me, da madre ed educatrice non ho esitato un momento: era da accogliere e concretizzare immediatamente! Indiscussa la portata culturale, sociale e forse anche terapeutica verso i nostri bimbi in questa fase così difficile. Così, diventando io stessa "virus" ho contagiato le famiglie dei miei alunni delle prime due classi e anche un gruppo di amici, docenti e non, che si sono mostrati disponibilissimi, nei giorni di martedì e venerdì, in fasce orarie concordate con le famiglie, a leggere al telefono le storie ispirate dalla fervente fantasia di Gianni Rodari".
Si è davvero concretizzata la cornice del libro "Favole al telefono"; in essa Rodari immaginava proprio un papà che, lontano per lavoro dalla sua bambina, ogni sera chiamava al telefono la sua piccola per raccontarle una storia. Ho avuto fin da subito grande soddisfazione nel percepire la gioia nella voce e la luce negli occhi dei miei amici narratori; contentissima oggi, dei loro entusiastici report.
Naturalmente è stato fondamentale il coinvolgimento dei genitori in questo progetto, espressione più che mai di un patto di corresponsabilità educativa, di adesione concreta e convinta ai valori dell'Istituto che perseguo da sempre. Credo infatti nella costruzione di una vera e propria comunità educante quale base e finalità dell' azione di scuola e famiglia. Mi piace una scuola viva che promuove la condivisione di valori, connubio fra l'insegnare ad apprendere e l'insegnare ad essere.
Restare vicini ai piccoli studenti, proponendo momenti di svago e di emozione che consentissero loro di viaggiare con la fantasia, di sentirsi meno soli e di apprezzare, allo stesso tempo, la lettura di un buon libro era l'obiettivo minimo che ci prefiggevamo. La risposta è stata meravigliosa. "L'appuntamento" al telefono atteso e desiderato come il mio "C'era una volta ..." di papà e mamma. E' stato anche piacevole rilevare che gli stessi bambini siano diventati poi - a loro volta - narratori delle storie ascoltate all'indirizzo di fratelli e genitori.