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Lido comunale, Ripepi: "Degrado, emergenza sanitaria e stagione balneare compromessa"

Il consigliere comunale ha presentato una interrogazione al sindaco

Con l'avvicinarsi della bella stagione ritorna, ormai, il problema lido. Così ecco che dai banchi dell'opposizione a Palazzo San Giorgio arriva l'interrogazione al sindaco da parte del consigliere Massimo Ripepi. 

Il consigliere chiede, entro dieci giorni, di sapere "se sono state poste in essere delle azioni di tutela del patrimonio comunale e se sono state presentate agli organi giudiziari denunce per gli atti vandalici e per occupazione di beni di proprietà comunale; se sono stati effettuati interventi da parte della polizia municipale nell’area del lido comunale e, in particolare, se è stato predisposto un qualsiasi servizio di controllo della area stessa; i costi sostenuti dall’amministrazione nell’ultimo biennio; l’indicazione del responsabile del lido comunale e se è stato nominato, per la messa in sicurezza, un direttore dei lavori; le azioni future da porre in essere per mettere in sicurezza lo stabilimento balneare e con quali modalità e qualsiasi altra informazione utile finalizzata a quantificare le spese di gestione del Lido comunale". 

Domande precise che arrivano, visto che: "il lido si trova ancora in terribili condizioni a causa del tortuoso iter di progettazione,  dopo il braccio di ferro degli anni scorsi tra la scelta del Comune di demolire e  ricostruire la struttura ed il diniego della Soprintendenza che alla fine, anche dopo un contenzioso amministrativo, l’ha spuntata opponendo il vincolo storico ed optando dunque per un progetto di restauro conservativo eche il progetto di riqualificazione complessiva, che prevede un co-finanziamento (da 4 milioni di euro complessivi) tra amministrazione comunale e Soprintendenza, ha delle tempistiche piuttosto lunghe a danno delle strutture esistenti che, allo stato attuale, hanno numerosi 'ospiti' presenti all'interno della struttura, abitanti di diverse cabine divenute ricovero di fortuna per extracomunitari, persone meno abbienti".

Il consigliere Ripepi aggiunge nell'interrogazione, preso atto "che i pannelli di recinzione in moltissimi punti sono sfondati così come le porte delle cabine, dove all'interno vi sono escrementi ed un odore nauseabondo, per non parlare dei cornicioni, dei balconi pericolanti e dei crolli di lastre e pezzi di cemento, spazzatura e ratti. La situazione, di assoluto degrado e incuria, rappresenta un serio rischio di epidemie e per l'incolumità dei cittadini considerata anche l’ubicazione della struttura in pieno centro cittadino.

Che, grazie anche alle denunce di associazioni cittadine, negli ultimi anni sono stati apportati piccoli interventi, con un restauro parziale, ed oggi più che mai il lido comunale ha bisogno di un intervento urgente di bonifica e rifacimento delle parti ormai ammalorate dal tempo, dalla salsedine e dall'incuria, con un elevato rischio di crollo". 

"La prossima stagione estiva è vicina ed ancora una volta gli operatori turistici subiranno un danno economico, poiché la struttura non è utilizzabile, né fruibile e sia i turisti, sia gli stessi reggini non potranno godere della struttura che dovrebbe invece rappresentare il fiore all’occhiello per una città che ha vocazione turistica e che dal turismo stesso potrebbe trarre vantaggi economici elevati. Nell’arco dell’anno (esclusi i mesi in cui viene concessa in temporanea gestione), all’Amministrazione comunale spetta la gestione della struttura conformemente alle vigenti norme antinfortunistiche e d'igiene, la manutenzione ordinaria della spiaggia e delle aree verdi antistanti e il servizio di vigilanza della stessa".

Fin qui l'interrogazione, poi Ripepi aggiugne: "In questi anni Falcomatà ed i suoi hanno fatto solo chiacchiere e mostrato il distintivo. Ciò che hanno sempre sostenuto, e cioè che la ripartenza del lido comunale è un nodo centrale del loro programma di governo perchè si innesta perfettamente nella rigenerazione complessiva del lungomare vedendo nel waterfront e nel parco lineare Sud i due apici di un processo di ammodernamento strutturale, economico e sociale, di fatto si è rivelato ancora una volta un grande bluff! A ridosso della stagione estiva, infatti, ci troviamo ad oggi in altissimo mare a causa delle prove sismiche, ancora in corso, che dovranno valutare la staticità delle strutture e, nella peggiore delle ipotesi in caso di non conformità degli stessi, con il rischio non solo di far saltare la stagione, con tutti danni economici conseguenti ma, ancor più grave, di perdere i finanziamenti di ben 2 milioni destinati alla riqualificazione della struttura da ultimarsi entro il 2023". 

"E’ gravissimo che una struttura come il lido comunale di Reggio Calabria, - conclude -  da sempre frequentato da generazioni di reggini ed a lungo luogo di ritrovo insostituibile per rinfrancarsi nei mesi estivi, vista l’ubicazione in pieno centro storico, nonché passato centro di manifestazioni artistiche, sportive e culturali, versi oggi in terribili condizioni  con i pannelli di recinzione sfondati così come le porte delle cabine, per non parlare dei cornicioni, dei balconi pericolanti e dei crolli di lastre e pezzi di cemento, spazzatura e ratti e numerosi 'ospiti' presenti all'interno della struttura, abitanti di diverse cabine divenute ricovero di fortuna per extracomunitari e persone meno abbienti. Quello che dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello per una città che ha vocazione turistica e che dal turismo stesso potrebbe trarre vantaggi economici elevati, rischia anche quest’anno di divenire una struttura non utilizzabile, né fruibile dai turisti e dai reggini stessi a danno anche degli operatori turistici che subiranno l’ennesimo danno economico".

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