rotate-mobile
Il ricordo

Il messaggio lasciato da Lilia Gaeta, che lottò con coraggio contro il male

Riflessione del tenente dei carabinieri Cosimo Sframeli sulla figura dell'indimenticata giudice, emersa dagli interventi delle istituzioni nell'evento organizzato dalla garante Stanganelli

La battaglia contro il cancro di Lilia Gaeta, la grande professionalità di magistrato e la forza di donna sono state al centro della manifestazione “La memoria e l’impegno”, dedicata all'indimenticabile Lilia Gaeta, scomparsa qualche mese fa sconfitta dal male.

La manifestazione, organizzata e condotta da Anna Maria Stanganelli, garante regionale della salute, ha avuto luogo nella sala polifunzionale Colonnello Cosimo Fazio della Scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria. Presenti le autorità cittadine insieme a ufficiali, sottufficiali e allievi carabinieri, oltre ai medici che avevano avuto in cura la dottoressa Gaeta, e i musicisti dell’Orchestra Giovanile dello Stretto G. Leotta, diretta dal maestro Monorchio.

Significativi gli interventi del procuratore generale Gerardo Dominijanni, del colonnello Vittorio Carrara, del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, il consigliere metropolitano Giuseppe Giordano, il prefetto Massimo Mariani, il procuratore Giovanni Bombardieri, il presidente Maria Grazia Arena, il presidente facente funzione della Corte d’Appello Bruno Muscolo, il presidente del “Nastro Verde” Cosimo Sframeli, il garante per l’Infanzia e l’Adolescenza regionale Antonio Marziale, il giovane paziente oncologico Giuseppe Perri, la preside del Galilei-Pascoli Lucia Zavettieri, oncoematologia pediatrica del Gom Rosalba Mandaglio, il direttore dell'unità di radiologia oncologica del Gom, Said Al Sayad, il commissario Scaffidi, la presidente dell’associazione Grace, Lilia Papisca, il medico Giuseppina Silvia Putortì, i giornalisti Consolato Minniti, Giusva Branca e Cristina Cortese. In collegamento video, il ministro della salute Orazio Schillaci. Presente con grande commozione il presidente Luciano Gerardis con le figlie Enrica ed Elisa, a testimoniare la fede e la speranza trasmesse dal ricordo di Lilia Gaeta.

"Tutti hanno ricordato questa donna - scrive il tenente dei carabinieri Cosimo Sframeli - come magistrato che visse periodi storici emergenziali, quando la ’ndrangheta era più forte che mai e la sua forza intimidatoria era tanto diffusa da consentire ai latitanti di circolare liberamente e frequentare locali pubblici, senza che nessuno osasse parlare.

Il procedimento penale “Ruga+78”, per il quale si pronunciò il Tribunale di Locri il primo marzo 1985 e nel cui collegio giudicante c'era la dottoressa Gaeta, costituì la prima applicazioni dell’art. 416 bis c.p. (la fase istruttoria del processo era iniziata qualche mese dopo l’entrata in vigore della nuova norma). Grazie anche a lei, i processi celebrati a Locri negli anni ’80 illuminarono e misero a nudo le strategie della ‘ndrangheta, mostrando la via giudiziaria vincente".

"Lilia Gaeta, è stato detto durante la manifestazione, rappresenta le donne e gli uomini che ogni giorno sopportano sofferenze, dolori, privazioni, sacrifici. E simboleggia il cuore dei nostri morti di cancro, strappatici dall’affetto. In questo percorso da lei compiuto con coraggio, Gaeta - conclude Sframeli - ci insegna che quando con generosità si perde la vita c’è qualcosa di più grande che fa spazioso il cuore, espressione massima dell’esistenza stessa senza la quale sarebbe un cumulo di disperazione e di solamente morte".

                                                                                                                

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il messaggio lasciato da Lilia Gaeta, che lottò con coraggio contro il male

ReggioToday è in caricamento