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La cerimonia

Madonna della Consolazione: il grande giorno dell'incoronazione

L'arcivescovo metropolita, mons. Morrone, ha apposto sul Quadro, tra l'emozione dei fedeli, le corone benedette in Vaticano da Papa Francesco lo scorso maggio. Oggi ricorre il 300esimo anniversario

Il grande giorno dell'incoronazione è arrivato. Nella solennità di Maria Santissima Madre della Consolazione, patrona della città e in occasione del trecentesimo anniversario, monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo metropolita della diocesi di Reggio Calabria, al cospetto del popolo reggino, assiepato in ogni angolo di piazza Duomo, ha apposto sul Quadro le corone benedette in Vaticano da Papa Francesco lo scorso maggio. 

Trecento anni dopo ecco che si ripete il rito: Maria e il Bambino ricevono le corone benedette. La Madre della Consolazione è la Regina e protegge il suo popolo che la invoca e l'acclama. 

Gloria a Te intona il popolo e molti si inchinano per chiedere la protezione. Il grido Ora e sempre viva Maria riempe la piazza ed è lungo l'applauso per Nostra Signora. 

Madonna Consolazione incoronazione 02-2

La storia

La prima incoronazione dell’Effigie risale al 15 settembre 1722, quando il Capitolo romano di San Pietro attribuì alla sacra immagine della patrona reggina due corone d’oro, ad ornamento della Madonna e del Bambino, per il tradizionale riconoscimento che il Vaticano riserva a raffigurazioni mariane venerate in tutto il mondo e ritenute miracolose.

Il racconto di quel giorno è quasi fiabesco e lo riporta lo storico e padre cappuccino Giuseppe Sinopoli nel suo libro "La Madonna della Consolazione. I Frati Cappuccini ed il Popolo Reggino". In occasione delle candidature alla prestigiosa onorificenza attribuita ogni anno dal Capitolo per sorteggio, il canonico reggino don Antonino Spizzicagigli inserì nel bussolotto anche il nome del nostro sacro Quadro, che venne estratto (scrive padre Sinopoli, “come Provvidenza volle”).

L’Effigie era già allora adornata da corone d’argento oltre che da una cornice sempre argentea, doni che arrivavano dalle famiglie benestanti, che sin dalla fine del Seicento avevano la consuetudine di offrire oro e preziosi in onore della Madonna. Dopo l’apposizione di quelle d’oro del Vaticano, le corone precedenti furono conservate per poi usarle per disegnare la grande iniziale M che si trova nella parte posteriore della Vara.

Una seconda solenne incoronazione fu invece celebrata nel 1936, omaggiando la Patrona di diademi realizzati a Napoli con oro donato dal popolo reggino, rubini, raffiri, brillanti e perla, tra cui quella offerta dalla madre di monsignor Basilio Abenavoli. La storia di questo lungo evento è ripercorsa in immagini nella mostra a cura dell’associazione dei Portatori della Vara, inaugurata il 30 luglio. 

Madonna della Consolazione, l'incoronazione in Cattedrale: le foto

La passeggiata della Patrona per le vie del centro

Dopo l'incoronazione, il quadro della Madonna della Consolazione, è stata collocata sulla Vara per la canonica e irrinunciabile passeggiata della Vara per le vie del centro storico. La felicità è impalpabile e l'amore per la Madre celeste sovrasta tutte le brutture che la città, purtroppo, vive quotidianamente. Si cammina e si prega e anche se la festività mariana si conclude oggi, la Patrona resterà per tre mesi in Duomo dove molti fedeli si recheranno per omaggiarla e pregare, in attesa che poi a novembre faccia ritorno all'Eremo dove l'attendono i frati cappuccini.

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