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La solenne processione

La Madonna della Consolazione dopo 85 giorni è rientrata all'Eremo

La processione della Patrona di Reggio Calabria, guidata dall'arcivescovo Morrone, in cammino verso la sua collina. Le soste canoniche e le suppliche del suo popolo. La tristezza dell'arrivederci e la consapevolezza dell'attesa per un altro settembre di gioia

Il rintocco delle campane e l'urlo cadenzato dei "suoi" cavalieri: "Oggi e sempre, Viva Maria". Dopo l'inevitabile stop di domenica scorsa per il maltempo e 85 giorni di permanenza in Cattedrale, la Madonna della Consolazione, patrona della città di Reggio Calabria, ha salutato la città, i reggini, per far rientro al suo Eremo.

Ogni arrivederci, si sa, suscita inevitabili sentimenti di tristezza, ma in questo caso non si tratta di un abbandono, anzi. Reggio ha solo una certezza ed è consapevole che la Madre celeste saprà accarezzare con il suo sguardo il cuore di ogni reggino e continuerà dalla "collina" a spazzare via dalle menti, tormenti e preoccupazioni. 

In solenne processione, dai tratti diversi, forse più intimistici e sicuramente meno festaioli di quelli settembrini, i fedeli hanno accompagnato la Consolatrice per le vie di un centro storico uggioso. Nel corso del pellegrinaggio si sono susseguite le soste canoniche, in un crescendo emozionale di preghiera, anelito di speranza e rinascita. Si sgranano i rosari: una, mille suppliche salgono verso il cielo mentre il canto dei portatori squarcia il silenzio per un'emozione che, da cinque secoli, infiamma la vita dei reggini, credenti e non solo. 

La Madonna della Consolazione con i portatori sul sagrato del Duomo

LA DIRETTA

Ore 15.30 La Madonna è uscita sul sagrato del Duomo, salutata dalle campane a festa. Ad accoglierla ci sono gli amministratori della città: il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, l'assessore comunale Rocco Albanese, il sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace.  In piazza ad applaudire la Patrona insieme alla folla di devoti ci sono anche gli atleti di Special Olympics.

Il campanello di don Nino Iannò ha dato il via alla risalita, stanghe sollevate e poi dolcemente sulle spalle dei portatori, che hanno ripetuto il dolce inno "ora e sempre viva Maria": l'imponente Vara si è mossa tra gli applausi della gente attraversando la piazza della Cattedrale. A guidare il corteo religioso, Fortunato Morrone, arcivescovo metropolita della diocesi di Reggio Calabria, accanto a lui i monsignori Casile e Iachino. Seguono religiosi, presbiteri, le autorità cittadine e tutto il popolo di Maria. La Sacra Effigie si è fermata come da tradizione al centro della piazza e poi i portatori hanno iniziato la processione. Alla testa del corteo i volontari dell'Unitalsi e i malati pieni di fiducia e devozione verso la Madonna.

Ore 16.30 Sempre seguita dai reggini in una fiumana ordinata e devota composta da persone di tutte le età, la Vara è arrivata al museo. Tra gli amministratori che camminano nella processione ci sono l'assessore comunale Giuggi Palmenta e il consigliere Antonino Malara. Alle 16.35 il Quadro arriva in piazza del Popolo e il vescovo Morrone prega insieme ai malati. 

Ore 16.45 L'imponente macchina a spalla ha raggiunto l’incrocio tra viale Amendola e via Cardinale Portanova ed è adesso in Piazza della Consegna, dove il vescovo Morrone ha riaffidato la Sacra Effigie ai frati cappuccini che la custodiranno all'Eremo fino alla prossima discesa di settembre. Con emozione il presule ha detto: "Per me è la prima volta di questo rito molto particolare, noi abbiamo custodito bene la Madonna, ma dove abita Maria? Abita nelle case di tutti ed è accolta da noi quando accogliamo suo Figlio. Quando abbiamo concluso la processione di settembre vi avevo chiesto di leggere un brano del Vangelo ogni sera, lo avete fatto, vero? Noi saremo custoditi da maria solo se custodiremo lei e la parola di Dio, e questo possiamo farlo con una pillola di Vangelo al giorno". Poi ha guidato la gente in una preghiera collettiva, una vibrante Ave Maria per la protezione delle case di tutti e anche della città, con un pensiero "ai nostri sindaci facenti funzione che compiono un lavoro impegnativo". 

La preghiera del vescovo Morrone davanti alla Sacra Effigie

Ore 16.55 Ha inizio la scalata da via Cardinale Portanova fino alla Basilica. La Vara affronta il primo tratto, fino all’incrocio del cosiddetto “strittu di crapari” in volata. Per i cavalieri di Maria, guidati dal presidente Gaetano Surace, è il percorso, forse, più difficoltoso. Continua la preghiera nel crepuscolo rischiarato dalle fiaccole dei fedeli. La salita è lì davanti ai portatori, la fatica pesa sulle gambe ma la fede è così grande che la Madonna continua il suo viaggio, dopo la sosta alla chiesa del SS. Salvatore, al Consiglio regionale della Calabria, davanti al Policlinico e alla Chiesetta di San Giovannello, la Vara raggiunge la Casa di riposo comunale. Il silenzio si impadronisce del tempo. Da qui in avanti, è tradizione ultimare gli ultimi metri della processione rivolgendo il proprio pensiero a Lei che tutto può. 

La "risalita" all'Eremo della Madonna della Consolazione: le foto

Ore 18.30 Dopo quasi tre ore di cammino, la Patrona è entrata nella Basilica dell'Eremo. Si salgono i gradoni della scalinata, è l'ultima, per questo 2022, devota e amorevole fatica dei portatori. Tra campane a festa e canti di gratitudine, la Consolatrice è tornata a casa: gli occhi si fanno lucidi in onore di Maria. Lei c'è e ci sarà sempre per il popolo reggino, Lei è già sulla Pala del Monteleone, sorride e consola per guardare al futuro con la consapevolezza di una protezione. Il lungo pomeriggio mariano si è concluso con la tradizionale celebrazione eucaristica per salutare il "ritorno" della Madre al "suo" Eremo.

La Madonna è dentro la Basilica dell'Eremo

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