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Troietto dal Veneto a Reggio Calabria in motorbike con Aido

Marco Troietto sta percorrendo l'Italia per Aido by motorbike ed è giunto a Reggio Calabria dove è stato accolto dal presidente regionale Nicola Pavone e dai dirigenti

Marco Troietto, alias marcotroi, 49 anni, di Riese Pio X, impiegato tecnico in una piccola azienda con la passione per la moto, per gli sport estremi e per le foto, è partito  per un lungo viaggio in moto lungo tutta Italia. Dal Veneto, Marco è risalito fino al punto più settentrionale della penisola, Predoi, per scendere, attraversando tutto lo Stivale, fino all’estremo Sud, destinazione Lampedusa. Nella recente tappa in Calabria a Villa San Giovanni -Reggio Calabria è stato accolto con molto calore ed entusiasmo da Nicola Pavone, presidente regionale Calabria dell’ Aido – Associazione Italiana per la Donazione di Organi Tessuti e cellule, dai  dirigenti Aido Antonio Palmenta ed Antonino Cotrupi e da Paolo Falzea socio del Motoclub Reggio Calabria F.I.M. che ha donato a Marco e Nicola un libro la cui autrice ha avuto un trapianto bipolmonare.

Un viaggio in solitaria, ma non del tutto… Marco porterà con sé una compagna di viaggio speciale: AIDO, Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule. Pavone  ha espresso “il suo plauso per l’ iniziativa voluta da Aido Nazionale che consentirà, in analogia a quanto si sta già operando in Calabria, a sensibilizzare la popolazione alla donazione degli organi per ridurre sensibilmente le opposizioni che nella nostra Regione sono superiori rispetto alla media nazionale”.

Il celebre triangolo rosso con le punte arrotondate e acronimo bianco sovrimpresso brandizza la moto, casco, giubbotto e tutte le dotazioni del viaggio “AIDO by motorbike”. Ogni tappa è anche occasione per ricordare la forza di AIDO, capillarmente presente su tutto il territorio italiano, con circa 1.000 tra strutture regionali, provinciali e comunali. Tanti i volti di AIDO che Marco ha incontrato sulla strada, a partire dalla Presidente Nazionale Flavia Petrin, che è stata raggiunta nella sua Mirano, prima simbolica tappa di viaggio per “far salire AIDO in sella”.

Lavoro presso una piccola azienda - racconta Marco Troietto -  come impiegato tecnico ma le mie mansioni spaziano dalle analisi chimiche in laboratorio al magazziniere, produzione e consegne (praticamente faccio di tutto). Amo gli sport estremi: ho praticato 20 anni di paracadutismo con circa 300 lanci, faccio immersioni subacquee e snowkite. Dormo spesso in montagna nel mio minivan e giro da solo con tutta l’attrezzatura. I miei amici mi hanno soprannominato Otzi, come la mummia del Similaun, perché salgo anche su ghiacciai e non temo di rimanere solo in posti isolati. D’estate viaggio in moto solo o con mia moglie, la moto è una vecchia passione, interrotta purtroppo a 18 anni da un grave incidente di cui ancora porto addosso le cicatrici e 35 punti di invalidità. Tre anni fa, grazie a mia moglie che desiderava un vecchio sidecar russo, ritorno in sella ritrovando piano piano il coraggio e la grande passione per la moto. Altra grande passione che condivido con mia moglie e la mia famiglia sono i viaggi. Ultima mia passione sono le foto e i video, raggiungendo in passato anche risultati professionali. Documento sempre i miei viaggi e la vita comune, sperando di lasciare una mia firma e ricordi attraverso le mie immagini”.

In questo preludio d’estate che sa di ritorno alla libertà e senza mai dimenticare che l’espressione del consenso alla donazione di organi e tessuti, come scelta individuale e consapevole, è, prima ancora che un atto di solidarietà sociale, un profondo gesto di libertà.

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