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Lunedì, 29 Aprile 2024
La denuncia / Mosorrofa

Mosorrofa, ennesimo allarme per guardrail non a norma: "Dopo Mestre toccherà a noi?"

Il presidente del comitato di quartiere Pasquale Andidero richiama l'attenzione su un tratto a rischio da anni nella zona Placa

Continua ad essere in condizioni tali da mettere a rischio l'incolumità di chi la percorre la strada di collegamento tra Mosorrofa e Reggio, e dopo la tragedia del bus precipitato a Mestre probabilmente a causa di guardrail non a norma che dovevano essere sostituiti e messi in regola, il comitato di quartiere segnala una situazione simile che riguarda l'arteria reggina.

In una nota, il presidente Pasquale Andidero dichiara: "Ogni volta che sento notizie di autobus, macchine, e ogni tipo di incidente a causa di protezioni inesistenti, penso, con terrore, quando toccherà a noi e mi è tornato alla mente l’incidente a Mosorrofa di settembre di un anno fa". Un’auto con a bordo due familiari precipitò nella scarpata a causa di guardrail assente, incompleto e totalmente non a norma. Le erbacce e gli arbusti hanno attutito la caduta e l’auto ha percorso solo 100 dei 600 metri circa di strapiombo consentendo ai malcapitati di rimare illesi.

Sulla San Sperato Mosorrofa è già avvenuto un grave incidente

Ma, afferma Andidero, "la San Sperato Mosorrofa è ormai quotidianamente alla ribalta tra buche non coperte, lavori di ripristino zone franate ripristinate male, irreggimentazione delle acque inesistenti, rifacimento manto stradale che attende ristoro dal 1980, pulizia delle carreggiate non pervenute e spazzatura depositata sul ciglio. E l'aspetto che inquieta di più sono proprio i guardrail. "Percorrendo questa fondamentale arteria di collegamento - dice il presidente del comitato di quartiere - ci si accorge che nella quasi sua totalità i guardrail sono inesistenti, messi mali, non a norma, vecchi". Inoltre i tanti lavori effettuati su tratti di strada franata hanno lasciato incompiuti ampi tratti di protezione. "In particolare - afferma ancora Pasquale Andidero - vogliamo porre l’attenzione sugli oltre 500 metri di guardrail nella zona Placa che si affacciano su una scarpata di circa 600 metri fino alla fiumara, proprio in corrispondenza dove è avvenuto l’incidente dell’auto andata fuori strada". 

La zona a rischio

Il comitato di quartiere, con l'aiuto di una dettagliata documentazione fotografica, percorre tutta l'area illustrandone i problemi. Il primo tratto è incompleto e c'è un muretto con dei ferri, ormai arrugginiti, che fuoriescono e rimangono lì, segno di un lavoro non portato a termine dopo che il terreno aveva ceduto, più di 10 anni fa. Nel tratto di guardrail dove è avvenuto il fatto, spiega Andidero, mancavano completamente circa 5 metri di protezione e la parte che c’era era totalmente fuori norma: "Anche qui piccoli cedimenti erano stati riparati alla carlona e il risultato è stato l’assoluta non sicurezza per chiunque vi transita". Andando ancora avanti c’è un altro tratto con smottamento del terreno, dove "la lungimiranza dell’amministrazione che è intervenuta è stata quella di ridurre la carreggiata costruendo un muretto di 5, 6 centimetri fissandoci sopra dei ferri e mettendo la rete rossa di segnalazione, questo in attesa di finire i lavori".

Una lunga storia di segnalazioni e impegni non mantenuti

Tutto questo è così una quindicina di anni e le erbacce e gli sterpi cresciuti ne sono testimonianza. Tralasciando le segnalazioni fatte per anni a tutte le varie amministrazioni del passato, il comitato sottolinea: "Al sindaco appena eletto Falcomatà l’azione cattolica di Mosorrofa consegnò una missiva dove, tra le altre cose, si parlava di guardrail e muretti facendo sapere che all’ingresso del paese c'era una curva pericolosa dove esiste il costante rischio di finire nella scarpata e lavori mai completati; allo stesso sindaco si è ribadita la cosa in un incontro avvenuto in piazza San Demetrio a Mosorrofa nel marzo del 2021; poi al facente funzioni Brunetti appena insediatosi il comitato di quartiere, che intanto si era costituito, ha ribadito la pericolosità di quel tratto di starda in un incontro al Palazzo San Giorgio al quale è seguito un sopralluogo". In quell'occasione, dice Andidero, Brunetti confermò la necessità di un tempestivo intervento e ne parlò come un lavoro urgente, chiedendo ai tecnici che erano con lui di prendere appunti per stanziare i fondi necessari. Era il 28 febbraio 2022. Non avendo visto nessuna novità in merito i cittadini di Mosorrofa, in assemblea pubblica in Piazza San Demetrio, hanno ribadito la richiesta di sicurezza e con una petizione con circa 370 firme hanno investito della cosa anche il prefetto Massimo Mariani, chiedendo un incontro. Ma nulla si è mosso per cui gli stessi cittadini si sono recati, il 18 giugno 2022, in piazza Italia per protestare e solo dopo sono stati ricevuti in prefettura alla presenza del sindaco f.f. In quell’occasione, Brunetti, ha rassicurato che i lavori sarebbero partiti subito.

Nei mesi successivi di assoluta calma piatta, il comitato non è riuscito a farsi ricevere dall'amministrazione. Poi il 21 settembre un’auto con a bordo due persone è precipitata oltre il guard rail in località Placa sulla via San Sperato Mosorrofa. Per fortuna i due sono rimasti illesi e i vigili del fuoco sono intervenuti soltanto per recuperare la macchina. Ma, continua Andidero, "neanche questa tragedia scampata ha smosso l’amministrazione". Nuovamente il comitato scrive al al prefetto e al sindaco f.f. più volte e senza risposta, e presenzia a un consiglio comunale dove si fanno nuove promesse mai mantenute. Un nuovo incontro con l'amministrazione avviene poi nel dicembre 2022 dopo la minaccia di protestare in piazza per chiedere le dimissioni della giunta. In quell'occasione, continua Andidero, "l’assessore ai lavori pubblici Rocco Albanese davanti al Prefetto disse che era stato dato l’appalto alla Castore per rispristinare i guardrail sulla San Sperato Mosorrofa e che i lavori sarebbero cominciati subito".  A gennaio però, sempre in prefettura," abbiamo ascoltato le giustificazioni dell’assessore Albanese sul perché i lavori non erano cominciati e, ancora una volta, ci hanno chiesto un po' di pazienza".

Per avere, dopo un solo giorno di lavori, i nuovi guardrail bisogna arrivare a giugno 2023. "Siamo andati a vedere l’opera finita - spiega Pasquale Andidero - e ci siamo accorti che erano stati posti in opera dei guardrail usati, fuori norma, posizionati nella sabbia. E che sono stati lavorati, male, solo i circa 6 metri mancanti e null’altro". Cinquecento metri di protezione dal baratro sono ancora nelle condizioni testimoniate dalle foto e i video prodotti dal comitato di quartiere. Conclude il presidente: "Se questa amministrazione non è capace di assumersi la responsabilità della sicurezza dei suoi abitanti forse è meglio se cede il passo. Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, ma più nero di questo presente non potrà essere".  

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