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Sabato, 27 Aprile 2024
L'intesa

Museo del mare, Piantedosi firma il protocollo di legalità: "Il governo è vicino a Reggio"

Il ministro dell'Interno oggi ha presieduto in prefettura anche il Comitato per l'ordine e la sicurezza

Tenere fuori la 'ndrangheta dalla realizzazione del Museo del mare di Zaha Hadid. È questo l'obiettivo del protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei lavori di realizzazione del Museo del Mare sottoscritto oggi, a palazzo del governo, alla presenza del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. 

Non un atto formale, ma un impegno preciso che il governo nazionale e quindi la prefettura di Reggio Calabria, insieme al sindaco e all'Ance hanno preso con Vito Matteo Barozzi, amministratore delegato di Cobar Spa, società capofila del raggruppamento temporaneo di imprese con la lucana Mancuso Spa. 

La firma arriva dopo una lunga riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Massimo Mariani, alla presenza del responsabile del Viminale.  

Nel salone del primo piano della prefettura è dunque il prefetto Mariani a parlare: "Intendiamo monitorare con la massima attenzione i lavori per la realizzazione dell'opera. Vogliamo che ci sia il rigoroso rispetto delle regole. Grazie alla sottoscrizione del protocollo agiremo da facilitatori per l'azienda. Ci sarà quindi garantita la vigilanza, affinché non si verifichino illecite interferenze, estorsioni, corruzione. Contratti e subcontratti dovranno essere sottoscritti esclusivamente con soggetti iscritti nel date base ’dell'anagrafe antimafia degli esecutori e prevede apposite condizioni risolutive in caso di successiva interdittiva".

"Inoltre, spiega ancora il prefetto - la Cobar potrà attraverso l'Ance Reggio Calabria accedere alla Banca Dati Nazionale Unica della Documentazione Antimafia, ma nello stesso tempo Cobar, si impegna, ad acquisire l’espressa accettazione, da parte di ciascuna società o impresa affidataria e subaffidataria, dell’obbligo di denunciare all’autorità giudiziaria o agli organi di polizia qualsiasi interferenza illecita, in qualsiasi forma essa si manifesti. Saremo una cintura di sicurezza per tenere fuori il malaffare".

Il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti è soddisfatto della firma e aggiunge: "Questa è la prima esperienza di una grande opera che finanziamo con due linee di intervento con Pnrr e Pon Metro. Da parte nostra c’è tutto l’interesse ad iniziare i lavori, ma soprattutto a completarli. Ci sono troppe esperienze, sul nostro territorio, di opere iniziate con tutti i buoni propositi, e poi non completate. Purtroppo Reggio Calabria ha molta esperienza in questo senso, molte dovute soprattutto a ditte che hanno subito interdittive antimafia senza aver potuto continuare il lavoro. Quindi ben venga questo protocollo”.

"Cercheremo di dare il nostro contributo – ha aggiunto Brunetti - seguendo costantemente ogni passaggio. Il Comune farà la sua parte. La raccomandazione che facciamo è che nessuno si sogni, anche tra i nostri dipendenti, di essere ‘leggero’ nei confronti di questa opera. Sono orgoglio di aver apposto la firma e sono sicuro che anche per altre attività di questo genere, per la mole di risorse che stanno arrivando, anche grazie all’intercessione del prefetto, si possa ripetere questo tipo di protocollo”.

Vito Matteo Barozzi è l'amministratore delegato di Cobar e conosce bene la realtà di Reggio Calabria. Ha già infatti portato avanti i lavori di ristrutturazione del Museo archeologico nazionale e subì le pressione del clan di Archi, che poi sfociarono nell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria. Adesso dovrà realizzare il Museo del mare, un’opera da 113 milioni di euro. "Con la firma di oggi, - dice Barozzi - sono sicuro che andremo avanti speditamente perché abbiamo le istituzioni al nostro fianco, non vediamo l'ora di iniziare". 

"Sono ben felice - dice Michele Laganà di Ance - per noi è un momento importante. E' il primo protocollo firmato, dopo l'adesione a quello nazionale di agosto del 2021 e abbiamo accolto nella nostra territoriale anche Vito Matteo Barozzi e siamo sicuri che sarà un'esperienza virtuosa".

Una firma per un protocollo che arriva dunque dopo la riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza e il ministro dell'Interno ecco che evidenzia: "Abbiamo affrontato un’interlocuzione serena, molto proficua, e abbiamo voluto dare un segnale di vicinanza a Reggio Calabria. Abbiamo affrontato temi molto seri e ringrazio il sindaco, il sindaco metropolitano, il procuratore Dominianni, il procuratore Bombardieri e il Prefetto. Ci siamo confrontati su tanti argomenti che affliggono questo territorio che è di primo ingresso dei migranti. Problema che a Reggio Calabria è stato affrontato con dignità, collaborazione, e un grande contributo al sistema nazionale.

Ho assicurato che ci sarà sempre l'attenzione del ministero dell'Interno e del governo per fare in modo che le prossime destinazione delle risorse sia più adeguato alle esigenze che affrontano e per questo servono anche adeguamenti dell’organico delle forze di polizia, non perché oggi ci sia una sottovalutazione ma perché bisogna tenere conto della molteplicità di impegni che le forze dell’ordine hanno in questo territorio".

Piantedosi spiega, comunque, che tornerà a Reggio Calabria per affrontare una serie di questioni di cui ha preso nota oggi, tra le quali i temi delle misure antiracket e antiusura, degli amministratori, dell’utilizzo dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. "Abbiamo parlato - dice - ovviamente anche della criminalità organizzata di tipo ‘ndranghetistico, basti pensare purtroppo ai quantitativi ingenti di cocaina sequestrati al Porto di Gioia Tauro. La nostra presenza qui non si ferma oggi, ho assicurato che torneremo e su questo da buona calabrese mi stimolerà certamente anche la mia brava sottosegretaria Wanda Ferro".

Il ministro poi rispondendo ai giornalisti si è soffermato sulla situazione in Israele, evidenziando che ci sarà un innalzamento delle misure di prevenzione e attenzione, ma senza allarmismi; ed ancora sul decreto Cutro.

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