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Sabato, 27 Aprile 2024
L'omicidio a Santa Cristina / Seminara

Seminara sotto choc per la tragica fine della dottoressa affabile e riservata

Tutti descrivono la vittima e il marito professionisti seri e persone tranquille. I messaggi del sindaco e dell'ordine provinciale dei medici

Seminara è sotto choc per l'omicidio di Francesca Romeo in un agguato agghiacciante e inspiegabile per chi nella cittadine della Piana conosceva la dottoressa.

La donna era originaria della frazione Sant'Anna e insieme al marito e collega formava una coppia descritta come affabile ma riservata. Non avevano figli e si vedevano poco in giro, molto dediti alla professione medica ormai da lunga data. La donna sarebbe andata in pensione il prossimo febbraio: aveva sempra lavorato nella guardia medica senza mai diversi incarichi e ha tre fratelli, uno dei quali è ispettore di polizia in quiescenza. Anche questo dettaglio è ora sotto la lente delle indagini, che stanno scandagliando la vita professionale e privata della dottoressa per fare luce su movente e autori del delitto.

Uno scenario che appare probabile è quello dell'ambiente di lavoro di Romeo e Napoli, entrambi operanti in settori a forte rischio per chi svolge la professione medica. Il marito della vittima, salvo ma rimasto ferito, è psichiatra da anni in servizio nel centro di salute mentale di Palmi, a contatto con un'utenza problematica e che evoca un altro sconvolgente fatto di cronaca, l'uccisione della dottoressa Barbara Capovani a Pisa per mano di un ex paziente.

Il messaggio del sindaco di Seminara: "Vicenda terribile e assurda"

"Una vicenda terribile, atroce, e assurda. Non si può perdere la vita dopo aver svolto il proprio turno di lavoro". Con queste parole Giovanni Piccolo, sindaco di Seminara, ha affidato alla sua pagina social il cordoglio e l'indignazione per il delitto avvenuto a Santa Cristina d'Aspromonte. "Gli organi competenti, ai vari livelli - ha aggiunto Piccolo - devono affrontare e contrastare con maggiore forza e determinazione ogni forma di violenza che quotidianamente accade, senza limitarsi ad iniziative sterili ed occasionali con poca efficacia. Da sindaco prima, e da concittadino dopo - ha concluso - sono vicino al dramma che ha subìto il dottor Antonio Napoli e la sua famiglia. Ci auguriamo che gli autori di questo vile atto, vengano al più presto assicurati alla giustizia".

Un commento alla tragica vicenda è arrivato anche da Santo Gioffré, scrittore e medico che conosceva la coppia sin dai tempi del proprio mandato nell'allora Asl reggina e ne parla come di professionisti che non si erano mai fatti notare in modo negativo.

"Questo barbaro assassinio - scrive - ci lascia attoniti e sbalorditi. Uccidere un medico, alla fine del suo turno di lavoro di guardia medica in un paese dell'interno della provincia di Reggio in un agguato con modalità di 'ndrangheta vuol dire che questa terra, abbandonata dallo Stato, usata e sfruttata come una colonia d'oltremare, non ha più futuro". Di Francesca Lombardo ricorda "la sua umanità, la sua alta professionalità e discrezione". Collega anche nel medesimo plesso sanitario con Antonio Napoli, che definisce "medico serio e preparato", Gioffré dichiara infine: "Mi piange il cuore. No, non c'è nessuna speranza. Premeteci come volete. Finchè non moriremo tutti".

L'ordine provinciale dei medici: "Grave l'ipotesi di atto collegato alla professione"

Dopo il messaggio dell'ordine dei medici nazionale anche l'organismo della provincia di Reggio Calabria ha espresso in una nota "sdegno e costernazione" e nel ribadire vicinanza ai familiari, commenta: "E' inaccettabile questo episodio caratterizzato da una violenza davvero inconcepibile, qualunque sia il motivo che lo abbia determinato, rimaniamo in attesa di conoscere quali possano essere state le cause che hanno determinato questo insano gesto".

A Francesca Romeo si dedicano parole di stima: "E' sempre stata una grande professionista che lavorava presso la postazione di Santa Cristina D’Aspromonte in maniera indefessa, coprendo i turni di guardia in qualsiasi orario e spesso nei giorni festivi. L’Ordine si augura che, a fronte di un delitto così efferato, le indagini della magistratura possano fare il loro corso per assicurare alla giustizia il responsabile di un gesto così atroce".

La considerazione finale è quella già esternata da molti medici dopo i numerosi episodi di aggressioni e minacce avvenuti in postazioni sanitarie pubbliche, ad esempio il pronto soccorso con ripetuti casi all'ospedale di Locri.

Dopo l'uccisione di Barbara Capovani, era stato lo psichiatra reggino Antonino Nicolò, direttore del dipartimento di salute mentale della Asl5 di Roma, a ribadire un allarme sulle condizioni di rischio in alcuni settori della sanità pubblica. E dall'ordine dei medici di Reggio oggi a proposito della morte di Francesca Romeo si dice: "Si tratta certamente di un fatto che colpisce tutta la sanità della provincia reggina che, peraltro, si trova già in una situazione di grande precarietà. Sarebbe davvero preoccupante se questo inqualificabile atto potrebbe essere collegato all’ambiente lavorativo". 

Coppia riservata e tranquilla, mai problemi nell'ambiente medico

Al momento non si può affermarlo con certezza ma i colleghi della postazione di guardia medica di Santa Cristina hanno riferito agli inquirenti che nel turno di lavoro appena concluso non c'erano stati problemi e la dottoressa da quello che si apprende non aveva mai avuto scontri o discussioni con pazienti. Da accertare anche se sia stata lei il bersaglio dell'agguato, come tutto sembra dimostrare, o il marito psichiatra che spesso l'accompagnava e aspettava la fine dell'orario della donna, come è successo stamattina.

Ogni pista d'indagine è oggetto di valutazione. Dalla criminalità organizzata, a cui rimandano le modalità di esecuzione del delitto, all'ipotesi di femminicidio, che nella provincia di Reggio sarebbe il secondo nel 2023 dopo Iulia Astafieya, ucraina uccisa a Rosarno proprio nella data dell'8 marzo. Elementi importanti per risolvere un delitto dai contorni misteriosi potrebbero arrivare da Antonio Napoli, che nonostante il dolore per la perdita della moglie in un modo così efferato, in queste ore è stato ascoltato per acquisire ogni informazione utile alla ricostruzione dei fatti. 

La garante Stanganelli: "Serve rete istituzionale per individuare e prevenire situazioni di pericolo"

Un auspicio affinché la magistratura chiarisca al più presto la vicenda è giunto dalla garante regionale della salute Anna Maria Stanganelli. “Già nei mesi scorsi - dichiara - avevo percepito la necessità di accendere i riflettori sull’importanza di tutelare gli operatori sanitari, molto spesso vittime di aggressioni fisiche e verbali, annunciando di voler costituire l’ufficio che rappresento parte civile in tutti i procedimenti per aggressione ai danni del personale medico, ma mai avrei immaginato, qualunque siano le cause, di dover intervenire su un fatto di sangue cosi cruento". Stanganelli rileva anche la circostanza della morte violenta di una donna in prossimità della giornata internazionale contro la violenza del 25 novembre.

"Nell’ esprimere i miei sentimenti di cordoglio e vicinanza ai familiari della vittima - afferma la garante - all’Asp di Reggio Calabria e all’ordine dei medici, sono certa che non sarà la mano di biechi criminali a fermare un processo di cambiamento che i calabresi vogliono fortemente e che è già in atto.”

Stanganelli rende nota la sua intenzione di scrivere immediatamente a tutti i presidenti degli ordini dei medici calabresi, "richiedendo il loro costante supporto per stringere nel breve termine le maglie di una rete istituzionale che consenta di  individuare e prevenire tempestivamente eventuali comportamenti o situazioni di pericolo". Per la garante è necessario che "ci si adoperi con iniziative mirate a promuovere la cultura della non violenza nei confronti di una categoria che quotidianamente si adopera in prima linea con enormi sacrifici e abnegazione per garantire il nostro diritto sancito costituzionalmente.”

Il messaggio del sindaco metropolitano Falcomatà 

Il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha commentato così l'omicidio della dottoressa di Seminara: “L’agguato a Santa Cristina d’Aspromonte che ha causato la morte di Francesca Romeo e il ferimento del marito, ci lascia davvero senza parole. Un episodio di una gravità assoluta, sul quale ci auguriamo che venga fatta piena luce, consegnando alla giustizia i responsabili di tale gesto".
"La comunità dei medici - ha aggiunto Falcomatà - sempre più esposta a episodi di violenza, deve essere maggiormente tutelata e rispettata per il duro e delicato lavoro che svolge a servizio della comunità. A nome dell’intera comunità metropolitana ci stringiamo attorno al dolore della famiglia”.

Le reazioni

Il consigliere regionale Domenico Giannetta ha voluto manifestare “orrore e sgomento per l’agghiacciante agguato". In una nota afferma: "C’è profondo dolore e incredulità. Ci auguriamo che si faccia più presto luce su questa vicenda, che ha dell’assurdo. Alla famiglia, agli affetti, ai colleghi e alla comunità di Sant'Anna di Seminara, le più sentite condoglianze”.

"Un atto di crudele barbarie", commenta Pietro Molinaro, presidente della commissione regionale antindrangheta: "E’ una morte violenta forse inaspettata. Ma su questo faranno sicuramente luce gli inquirenti. Si rimane però attoniti per questa violenza senza senso verso un medico la dr.ssa Francesca Romeo che ritornava da una guardia medica a Santa Cristina d’Aspromonte dove svolgeva il suo servizio con bontà, etica e professionalità.

Ma purtroppo mani assassine si sono accanite con una violenza barbara martoriando il suo corpo. Alla sua famiglia va il mio cordoglio così come ai tanti medici che, al servizio delle persone, svolgono un servizio encomiabile e di prima assistenza sanitaria, molto spesso in condizioni difficili, anche nei posti più remoti con scarse misure di sicurezza".

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