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Martedì, 19 Marzo 2024
L'inchiesta / Cittanova

Operazione "New Age": arrestate 13 nuove leve dello spaccio di droga

Inchiesta dei carabinieri a Cittanova e Taurianova. Gli indagati sono accusati di di associazione finalizzata alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti

Tredici persone sono state arrestate questa mattina a Taurianova e Cittanova, nell’ambito dell’operazione "New Age", con l'accusa di associazione finalizzata alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti.

I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, a conclusione delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal dott. Emanuele Crescenti, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dall’ ufficio del gip di Palmi.

L'attività investigativa

L’operazione, giunge a conclusione dopo un’attenta attività investigativa condotta dai militari dell’Arma dal gennaio 2020, che ha consentito di acclarare la presenza di un articolato giro di spaccio, al centro del quale è stata riscontrata l’operatività di alcune persone, punto di riferimento di numerosi consumatori di sostanza stupefacente del comune di Taurianova, oltre che di alcuni comuni limitrofi.

In particolare, le attività investigative sono scattate a seguito dell’arresto in flagranza eseguito dai carabinieri della Stazione di Cittanova, di uno dei destinatari del provvedimento, per detenzione ai fini di spaccio, poichè trovato in possesso di quasi ottomila dosi di marijuana pronte ad essere vendute. "Nella circostanza, - spiegano dal comando provinciale - ad esito della perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell’uomo, erano state rinvenute diverse buste con le infiorescenze di marijuana, nascoste all’interno del doppiofondo ricavato in uno degli armadi della camera da letto, che se immesse sul mercato, avrebbero garantito proventi per oltre 7.000 euro.

Fondamentale si è rilevata, a partire da questo evento, l’attività info – operativa, avviata dai militari dell’Arma che ha permesso di analizzare i profili dei contatti dell’arrestato, e di risalire alla ramificata rete di distribuzione e dei canali di approvvigionamento dello stupefacente, identificando le nuove leve dello spaccio di droga in soggetti, per la maggior parte di età non superiore ai 30 anni, resisi responsabili delle condotte illecite quali l’offerta, la cessione, il trasporto, la vendita e la coltivazione oltre che del consumo dello stupefacente".

Il controllo incrociato dei dati emersi dalle verifiche effettuate ha infine consentito di ricostruire le circostanze del fatto e le condotte criminose degli indagati in circa una cinquantina di eventi delittuosi, sia sul territorio nazionale che all’estero, sintomatiche della sussistenza di una forte rete relazionale.

In particolare, determinanti in merito alla considerazione della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico degli arrestati, si sono rivelati i numerosi recuperi effettuati nel corso nell’intera attività investigativa, di varie sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina e marijuana.

Il rinvenimento di due piantagioni di canapa

In questo quadro, si annovera, in particolare, il rinvenimento di due piantagioni di canapa indiana, di cui una scoperta nel solaio della casa di uno degli arrestati mentre l’altra all’interno di un appartamento occupato abusivamente di un palazzo sito nel centro storico di Cittanova.

E' stato accertato, concludono i carabinieri, "come gli indagati avessero meticolosamente allestito degli impianti idroponici, completi di sistemi di riscaldamento, ventilazione e illuminazione a lampade UV, destinati alla gestione di varie colture di canapa indiana, differenziate per il potenziale tossicomanigeno. Lo stupefacente, lavorato in dosi, avrebbe permesso agli indagati di ricavare guadagni non inferiore a 50 mila euro. Trattandosi di provvedimento in fase di indagini preliminari, rimangono salve le successive determinazioni in fase dibattimentale".

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