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Lunedì, 29 Aprile 2024
La protesta

La pallavolo reggina è pronta a scendere in piazza: "Senza impianti scompariremo"

Giovedì un sit in con le società, gli atleti e le loro famiglie davanti palazzo San Giorgio per denunciare la situazione delle strutture negate, arrivata ormai al limite

La goccia che fa traboccare il vaso è quella che cade dopo dieci anni di sacrifici, promesse e richieste inascoltate. Come nella catena inesorabile di un domino, le società di pallavolo reggine stanno perdendo tutti gli impianti sportivi per gare e allenamenti, e dopo la paventata chiusura della palestra Campagna (il "Palloncino"), adesso sembra una beffa l'utilizzo del Copri e Scopri per la prima accoglienza dei migranti. La Fipav provinciale aveva denunciato la situazione qualche giorno, fa all'indomani della richiesta delle chiavi della struttura in occasione dell'ultimo sbarco, ma adesso la misura è colma e non riguarda soltanto i migranti. E dalle parole si passerà all'azione con un sit in sotto le finestre del Comune. 

Il sit in giovedì in piazza Italia per denunciare la situazione a tutta la città

Giovedì prossimo alle 17 la federazione ha invitato le società, gli atleti, i tecnici e i dirigenti a manifestare in piazza Italia davanti a palazzo San Giorgio. "Ci saranno anche i genitori dei nostri ragazzi e verranno a sostenerci altre società calabresi - dice Domenico Panuccio, presidente del comitato provinciale Fipav - per far capire in modo eclatante quello che stiamo dicendo da anni, cioè che senza impianti sportivi la pallavolo a Reggio è ormai condannata a scomparire". 

Sulla necessità di organizzare in modo strutturale l'emergenza immigrazione a Reggio, individuando per l'ospitalità aree che non siano quelle, già poche, destinate ai gruppi sportivi, sono d'accordo quasi tutti e la protesta era scoppiata già all'epoca del Palloncino "requisito" e il caso della sanificazione dei locali. La questione dei profughi allocati negli impianti sportivi a proposito del Copri e Scopri è ora concreta (Panuccio ricorda che a breve la palestra Boccioni di Gallico, insieme all'istituto scolastico a cui appartiene, sarà interessata da lavori di riqualificazione e dunque non più disponibile per gli sbarchi), ma per il volley reggino si tratta della punta dell'iceberg.

"Ne abbiamo parlato soprattutto per sottolineare la contraddizione del Comune - continua Panuccio - che non ci concede una struttura dove non ci sono bagni dicendoci che far uscire i ragazzi per usare i servizi del PalaCalafiore a 50 metri di distanza sarebbe pericoloso, però per i migranti tutto cambia e il rischio non esiste".

La mancanza dei bagni è una battaglia che Fipav e società Luck Volley porta avanti dal 2022, quando a proprie spese hanno arredato il Copri e Scopri sulla fiducia, ottenendo dall'amministrazione comunale l'impegno a dotare l'impianto di spogliatoi e servizi igienici. Ma a fronte di un investimento di 30.000 euro per il pavimento in taraflex, oltre all'allestimento di pali, rete e panchine, non è stato fatto nulla. Ed è l'ennesima speranza infranta, dopo che l'affidamento delle palestre comunali alle società di pallavolo e basket, annunciata trionfalmente nel 2021, si era rivelata più un onere che un aiuto, con strutture malridotte e letteralmente resuscitate dalle associazioni anche con interventi di tasca propria. 

Dal Palloncino alla palestra di Ravagnese, una storia di sacrifici e richieste inascoltate

"Il Palloncino ce lo hanno dato in uno stato vergognoso - dice ancora Panuccio - ma ci siamo adattati ed era meglio di niente. Gli atleti della Luck in questo momento si stanno allenando nel piazzale del Loreto, e siamo a ottobre, quando tra dieci giorni iniziano i campionati. Per giocare le nostre società che disputano le serie C e D sono costrette a spostarsi a Palmi o Villa, e l'unica alternativa per gli allenamenti dovrebbero essere le strutture concesse a gestione dei privati, che pagano agli enti tariffe annue bassissime mentre a noi chiedono cifre esose per turni spesso a orari improponibili".

Di soldi ne sono stati spesi tanti dalle società e la federazione, come nel caso paradossale dell'impianto di Catona, oggi distrutto e fatiscente anche nell'impatto visivo, con il tendone squarciato. La Fipav aveva chiesto lo scorso giugno di poter togliere il tappeto pagato circa 40.000 euro per sistemarlo nel Copri e Scopri, ma nessuno ha risposto ed quella lucida superficie inutilizzata è ancora lì, sprecata insieme a tutto il resto degli arredi acquistati.

La storia più amara è però quella della palestra di Ravagnese. "Aspettiamo da sei anni - denuncia Domenico Panuccio - che venga completata, ma c'è sempre qualcosa che manca, a gennaio 2020 dissero che mancava solo il parquet e sarebbe stata pronta entro un mese, poi è saltato fuori il dettaglio che la struttura è completamente vuota, servono ancora attrezzature da almeno 80.000 euro. Un peccato, quello sarebbe potuto diventare un centro sportivo importantissimo e frequentato da atleti di altre regioni, con un indotto turistico che è facile immaginare quando fossero arrivate le squadre per partite e allenamenti".

Surreale infine lo stato dei bandi per l'utilizzo temporaneo delle palestre scolastiche di proprietà comunale alle società sportive dilettantistiche, scaduti due mesi fa. "Ma non possono essere concesse, come ci hanno detto gli stessi presidi - spiega il presidente del comitato territoriale Fipav - perché ci sono problemi vari che ne impediscono l'uso, dalle luci, ai bagni. Mi chiedo come si possa mettere a bando qualcosa sapendo che le condizioni sono queste". 

Dopo tante sollecitazioni a vuoto, giovedì le società si faranno sentire e vedere in piazza. "Siamo stanchi di domandare come mendicanti quello che è un nostro diritto - conclude Panuccio - non so se qualcuno scenderà dal palazzo a dirci qualcosa, ma noi vogliamo parlare alla città perché si sappia come stanno le cose. A Reggio in passato la pallavolo ha espresso eccellenze e livelli altissimi, e adesso siamo sul punto di scomparire". 

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