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Lunedì, 29 Aprile 2024
Trasporti nello Stretto

Code agli imbarchi, pendolari chiedono traghettamento civile temporaneo dal porto di Reggio

La richiesta è rivolta a Meridiano Lines per consentire l'attraversamento dello Stretto sulle loro navi anche con i mezzi civili, in modo da ridurre i disagi del periodo di esodo estivo

Il periodo da bollino rosso delle ferie estive sta causando come ogni anno disagi nell'attaversamento dello Stretto con gli imbarchi presi d’ assalto da decine di migliaia di mezzi civili che tra esodo e controesodo intasano le città di Villa San giovanni e Messina con code chilometriche.

Dal comitato dei pendolari dello Stretto, attivo da anni per risolvere le problematiche della categoria, è giunta una proposta per ridurre il disagio nell'emergenza estiva. Una soluzione potrebbe infatti essere il ripristino anche temporaneo del servizio di Imbarco dei mezzi civili dal porto di Reggio Calabria verso Tremestieri: un intervento, scrivono dal comitato, "semplice ed immediato che potrebbe aiutare in maniera incisiva la comunità dei pendolari dello Stretto". Come comitato i pendolari chiedono pertanto all’ azienda Meridiano Lines, unica operante nel porto di Reggio Calabria, la possibilità temporanea di imbarco sulle loro navi anche con i mezzi civili, in modo da superare questo difficilissimo periodo di esodi e controesodi e smistare parte del traffico civile sul porto reggino.

Come rilevato in diverse occasioni, il comitato ricorda che al netto di un futuro Ponte, il disagio dei pendolari è un problema presente e quotidiano ed esige soluzioni immediate. A proposito della situazione code, affermano i pendolari: "Per via della poca flessibilità di un sistema di attraversamento totalmente privato, auto di comuni cittadini e mezzi commerciali per il trasporto merci si ritrovano a creare code chilometriche che, oltre a bloccare la viabilità cittadina ed i relativi servizi, sono pericolose per i passeggeri stessi e creano un danno alla qualità dell' aria viste le numerose ore di attesa a motore acceso".

A pagare il prezzo dell’ inefficienza di questo sistema sono soprattutto i pendolari dello Stretto, "una comunità di 12000 persone tra forze dell’ ordine, personale sanitario e professionisti commerciali che varcano lo stretto quotidianamente per lavoro, i quali oltre a sobbarcarsi gli stessi costi dei turisti senza alcuna agevolazione". Nei mesi di luglio, agosto e settembre si di loro pesa anche il disagio degli ingorghi, attendendo anche tre ore all' andata e ritorno per potersi imbarcare e recarsi al lavoro.

Proponendo la possibilità di imbarco temporaneo da Reggio Calabria, concludono dal comitato: "Stiamo vivendo un' emergenza, il nostro diritto costituzionale alla continuità territoriale, già messo alla prova dalle esose tariffe di attraversamento, è oggi negato ancor di più. Con questa richiesta vogliamo credere che alcune volte il senso di comunità possa essere superiore alla logica del mero profitto". 

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