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Martedì, 30 Aprile 2024
Talenti reggini nel mondo

Il sogno avverato del pianista Morabito: "Ho lanciato il cuore oltre l'ostacolo"

A colloquio con il giovane musicista che oggi è tutor al Royal College of Music di Londra e racconta come è iniziata e continua una sorprendente carriera

Una carriera che somiglia a una fiaba, ambientata in una città, Londra, che incantata lo è davvero. Il giovane musicista reggino, Antonio Morabito, 27 anni, con due diplomi (in pianoforte e musica da camera) al Conservatorio Cilea e una laurea in filosofia all’Università di Messina, dopo essersi laureato al londinese Royal College of Music, è oggi tutor di pianoforte sal suo interno. 

Nella capitale britannica dove risiede, insegna e si esibisce come pianista in sedi prestigiose, come St Savior’s, St Peter’s - dove la Bbc registrava i suoi concerti durante la seconda guerra mondiale - e piccoli capolavori artistici come la chiesa millenaria di St.Olive, circondata dai reperti del XV secolo e una cripta medievale.

Concertista internazionale, menzionato dal prestigioso Keyboard Trust, e compositore di brani di musica da camera e solo pianoforte, Morabito resta affettivamente molto legato alle origini reggine, tanto da aver voluto eseguire in prima mondiale di “Imago”, lavoro dell’amico compositore Andrea Calabrese, anche lui nato a Reggio Calabria, a cui ha dedicato parole calorose definendolo “una delle persone più importanti nella mia educazione musicale e che ha contribuito a fare di me il musicista che sono oggi”.

Il suo ultimo post su Instagram è un video dove Morabito suona ripreso da una telecamera: l’indizio di una registrazione e il riferimento a novità in corso potrebbero far pensare che il suo prossimo progetto sia un’incisione. Lui stesso pochi giorni fa ci aveva detto: “Sono stato recentemente contattato da una casa discografica quindi spero presto di poter realizzare anche questo sogno”.

Di sogni, impegno, passione e ricordi degli esordi a Reggio abbiamo parlato con lui, in un momento particolarmente proficuo per il talentuoso pianista.

Morabito durante un concerto

Lei è partito da una città che non offre possibilità a chi vuole fare arte, riuscendo ad arrivare al Royal College of Music. Raccontiamo questa storia, significativa soprattutto per gli altri giovani artisti reggini che hanno lo stesso obiettivo

“Effettivamente se mi fermo a pensarci, è davvero una bella storia. Andavo a studiare al Conservatorio di Reggio perché a casa non avevo un pianoforte adeguato. I collaboratori scolastici mi odiavano! Arrivavo lì alle 7,30 del mattino e la sera facevo di tutto per rimanere fino all’ultimo minuto prima che chiudessero la porta d’ingresso. Una volta ho perfino chiesto a una collaboratrice scolastica se mi potesse dare le chiavi del conservatorio per rimanere la notte (ovviamente non ha accettato). Ci sono questi e tanti altri ricordi dietro la mia ammissione al Royal College of Music di Londra, che rappresenta solo l’ultimo tassello di un mosaico costruito con tanti sacrifici a l’aiuto di chi mi ha supportato…e sopportato, dalla mia famiglia, alla mia fidanzata Elisa, gli insegnanti e gli amici. La città di Reggio probabilmente non è la migliore in termini di opportunità, ma questo svantaggio paradossalmente diventa un vantaggio se si riesce a trasformare le mancanze in fame di rivalsa!”

Come è nata la passione per il pianoforte e quando ha capito che sarebbe diventata la sua professione?

“Ho cominciato a suonare il pianoforte grazie ad una persona speciale, mia sorella Cristina. Lei è stata la prima a prendere lezioni e io, più piccolo di lei di sette anni, sono cresciuto sentendola suonare finché...non le ho rubato il posto! Scherzo, anche perché lei non è mai stata troppo interessata, mentre io da quando ho messo le mani sul pianoforte me ne sono innamorato. Ho poi conosciuto Nina Latella, la mia prima vera insegnante, persona adorabile e carismatica, una seconda mamma per me, che per prima mi ha introdotto alla bellezza della musica. Proprio lei, un giorno, ha chiamato mio padre per dirgli che dovevo iscrivermi al conservatorio perché, a suo dire, ero bravo. Allora ho capito che quella sarebbe stata la mia strada. Ma la consapevolezza che con la musica avrei potuto lavorare è arrivata solo quando ho incontrato al Conservatorio la mia insegnante Maria Laura Cosentino, che mi ha fatto diventare il pianista e l’insegnante che sono oggi. A lei devo tutto”.

La domanda che i giovani musicisti che la seguono e ci leggono attendono. Com’è approdato al college londinese?

“Dopo aver trascorso un periodo di studi meraviglioso a Valencia, in Spagna, è scattato qualcosa dentro di me. Ho realizzato quanto ero cresciuto in quei mesi e non volevo interrompere questo processo di maturazione. Tornato dalla Spagna mi sono detto: E’ stato bellissimo, perché fermarsi qui e non conoscere un altro posto per accumulare esperienza e diventare una persona e un professionista migliore? Ho quindi cominciato a cercare tra le principali capitali europee. Era una sfida, ho lanciato il cuore al di là dell’ostacolo... e che ostacolo, si era in piena pandemia! Il Royal College di Londra mi ha offerto per primo un posto con borsa di studio, a quel punto era arrivato il momento di andare a riprendere ciò che avevo lanciato”.

Antonio Morabito durante una lezione

La sua è una doppia attività di pianista e docente, come la concilia?

“Credo che insegnare uno strumento non possa prescindere dal suonarlo e continuare nella ricerca del perfezionamento, che è un lavoro infinito. Tanto illimitato quanto necessario tuttavia, a mio avviso, per poter essere un maestro credibile di fronte agli studenti e offrire loro sempre il meglio, sia come persona che come docente. Con una buona organizzazione, qualche sacrificio e alzandomi presto la mattina riesco a continuare a studiare per mantenere attiva la mia attività concertistica e anche a coltivare la mia passione per l’insegnamento".

Qual è ad oggi il ricordo più bello della sua professione? C’è un incontro importante, o un concerto che le è rimasto nel cuore?

“Ogni concerto è speciale e mi lascia qualcosa di magico. Ma se devo proprio sceglierne uno direi quello dello scorso novembre nella chiesa di St.Paul a Covent Garden a Londra, dove ho suonato per più di 200 persone. Stesso posto dove suonò anche il grande pianista Sviatoslav Richter”.

Ha un compositore preferito e che suona con più passione?

“Non so se ho un compositore preferito, ma sicuramente quello che suono con un particolare coinvolgimento emotivo è Chopin. Un uomo malato e fragile che, nonostante questo, due secoli fa ha rivoluzionato la musica pianistica e ha trasformato le sue emozioni in capolavori immortali”.

Un brano che ama particolarmente e uno bello tosto da affrontare

“E’ difficile scegliere un solo brano, ognuno ha la sua bellezza, ma direi che ho un debole per lo Scherzo Op. 31. Su quello difficile, invece, rispondo che penso che ogni autore e ogni composizione abbiano la sua difficoltà ed è per questo che dietro un concerto ci sono infinite ore di preparazione”.

Che rapporto ha con Reggio? Torna spesso? Si è ambientato bene in Gran Bretagna, un paese con abitudini diversissime da quelle italiane e in particolare con la cultura del Mediterraneo e della Magna Grecia, di cui lei è figlio?

“Reggio Calabria è la mia città e quando mi chiedono all’estero da dove provengo dico con orgoglio: ‘Da Reggio, una delle città più belle del Sud Italia’. Lo penso veramente, anche se non sono felice della gestione amministrativa che non le permette di essere il fiore all’occhiello del Mediterraneo che è sempre stata nei secoli passati e ai tempi della Magna Grecia. Ci torno molto spesso, tutte le volte che posso. La Gran Bretagna è certamente molto diversa dalla cultura del Mediterraneo ma la gran fortuna è che Londra è così internazionale che non parlerei di cultura britannica ma di un crogiolo di culture! E tutto questo è estremamente affascinante oltre che edificante. Però non ci si abitua mai ai cetriolini nella pasta o all’ananas nella pizza che ogni tanto sono costretto a vedere!”

Concluso l'anno accademico, ora è tempo di vacanze. Dove sarà nei prossimi mesi? Quali sono i suoi nuovi impegni per concerti e altre iniziative?

“Da settembre ricomincerà la mia stagione concertistica, che sarà prevalentemente in Gran Bretagna. Ho diverse date in programma come solista e in formazione di musica da camera. Il più importante sarà il 30 settembre presso la St.Mary Perivale Church, dove mi è stato offerto un recital dal Keyboard Trust, nota associazione impegnata a sponsorizzare giovani pianisti che vanta come presidente il maestro Antonio Pappano”.

Antonio Morabito sorride sempre quando parla di pianoforte e musica. La sua storia è un esempio di quello che si può ottenere con determinazione e fede nei propri sogni. Su Instagram c’è una foto dove il pianista è davanti al mitico binario immaginario 9 e 3/4 di Harry Potter nella stazione di King's Cross: tornando da un recital a Bedford, non ha resistito alla tentazione dell’iconico scatto. “Per chi ha visto Harry Potter – scrive - questa immagine letteraria, una metafora geniale che io adoro, adduce ad un concetto molto profondo: l'idea che bisogna crederci e abbattere la barriera della paura. Vinta questa, si entra in un mondo magico, il mondo interiore! Se corri ma sei poco convinto, se hai paura di farti male, il muro non si sposterà e ti farai solo male. Ma se ci credi veramente e corri con tutte le tue forze...dobbiamo crederci, sempre”

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