rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Centro

#RestiamoLiberi, oltre 200 persone in piazza Italia per dire no al ddl sull’omotransfobia

La proposta di legge "Zan-Scalfarotto” viene contestata "perché ingannevole". L'iniziativa, che si è svolta in 100 città italiane, è stata promossa da ProVita&Famiglia circolo di Reggio Calabria

Un bavaglio per dire no alla proposta di legge “Zan-Scalfarotto” sull’omotransfobia. Oltre 200 persone, hanno partecipato in piazza Italia alla manifestazione #RestiamoLiberi, organizzata in concomitanza con altre cento città italiane, per difendere la libertà di espressione minacciata dal ddl. 

Un flashmob “imbavagliato”, silenzioso e potente a sottolineare che la legge "viene contestata perché ingannevole. Si presenta come necessaria per punire le discriminazioni nei confronti di persone con attrazione per lo stesso sesso ma, in realtà, ogni violenza è già punita dal nostro ordinamento giuridico. Ed esistono anche le aggravanti da applicare ove necessarie. Una legge, quindi, inutile.

Ed una legge pericolosa - si legge nella nota di Pro Vita & Famiglia, circolo di Reggio Calabria - perché mira a istituire un nuovo reato, quello di omofobia appunto, che non viene definito dal legislatore, lasciando così spazio a interpretazioni e derive liberticide che colpiranno chiunque esprimerà un’opinione non allineata al pensiero dominante. Ma in una democrazia liberale, il cittadino deve conoscere prima le conseguenze penali delle proprie azioni, non dopo e a causa solo delle proprie idee o convincimenti. Con questo testo di legge, infatti, non solo non si definisce il reato – e quindi non si determinano le conseguenze delle proprie azioni – ma addirittura si potrebbe configurare come “odio” e “violenza” la critica a modelli sociali e a statuti antropologici come l’utero in affitto o l’adozione di bambini a coppie dello stesso sesso".

"La certezza del diritto - spiegano ancora i promotori - rappresenta la pietra angolare dell’ordinamento di uno Stato democratico e delle sue garanzie costituzionali. La voluta incertezza nella determinazione delle norme, come nel caso del testo “Zan-Scalfarotto” che non definisce il reato di omofobia, rappresenta una dinamica storicamente utilizzata per insediare logiche di potere totalitario e dittatoriale.

Notoriamente, al venir meno della certezza del diritto e della correlazione regola-sanzione, si apre la strada all’esercizio arbitrario delle “interpretazioni” e, quindi, delle sanzioni solo per i presunti “nemici” od “oppositori”. È questa l’origine di una società basata sulla disuguaglianza e l’oppressione delle libertà fondamentali!

Ecco le ragioni di chi sabato è sceso in piazza con un bavaglio alla bocca. Restiamo liberi dunque! Liberi di pensare, di educare, liberi di esprimerci, di professare il nostro credo, liberi di dire no ad una legge bavaglio".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

#RestiamoLiberi, oltre 200 persone in piazza Italia per dire no al ddl sull’omotransfobia

ReggioToday è in caricamento