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Martedì, 30 Aprile 2024
Il fronte del no alla grande opera / Villa San Giovanni

Ponte, la difesa dagli espropri cammina insieme alla tutela dello Stretto

Oggi a Villa San Giovanni l'assemblea promossa dalla rete no ponte, l'avvocata Notarianni spiega le iniziative da mettere in atto

Sono in ansia e non lo nascondono i tanti cittadini delle due sponde dello Stretto che stanno vivendo con addosso la minaccia degli espropri per la realizzazione del Ponte. Ieri, come annunciato, la società Stretto di Messina ha pubblicato sui quotidiani nazionali e delle regioni siciliana e calabrese l'avviso di avvio del procedimento che porterà all'azione espropriativa.

Un'iniziativa che ha amplificato la già alta tensione tra gli interessati al paventato provvedimento, ma in questa fase non ha nulla di concreto. Anzi è persino irregolare perché non rispetta la scansione della procedura, come spiega l'avvocata Aura Notarianni, legale del Wwf che oggi pomeriggio sarà a Villa San Giovanni, ospite dell'assemblea pubblica promossa alle 17.30 nel teatro Primo dal movimento No Ponte Calabria, insieme agli ingegneri e docenti universitari Domenico Gattuso e Alberto Ziparo. 

Contestato alla società l'avvio del procedimento: "Violazione procedurale"

"Abbiamo già inviato una contestazione formale alla Stretto di Messina - spiega Notarianni - perché il procedimento è stato avviato ai sensi dell'articolo 3 del decreto Ponte ma senza che ci siano le condizioni previste nello stesso articolo, che riguardano la conferenza di servizi e la valutazione di impatto ambientale positiva da parte della commissione tecnica del ministero". Dopo queste fasi il progetto potrà essere trasmesso al Cipess per la valutazione anche di fattibilità economica dell'opera e la dichiarazione di pubblica utilità, propedeutica all'apposizione del vincolo per gli espropri. Invece la società è già arrivata alla pubblicità dell'avviso, citata nel decreto come parte di un 'fascicolo virtuale' che però per tante persone, vedendo i propri nomi sulle tavole particellari, ha avuto un effetto molto realistico. "E' una violazione procedurale - continua l'avvocata - e soprattutto un atto subdolo, un modo per confondere le idee a scapito della corretta informazione su cui il Wwf ha chiesto un controllo da parte dei sindaci di Messina e Villa".

Ambientalisti e associazioni vigileranno anche sul lavoro degli sportelli di assistenza che da lunedì saranno attivati nelle due città (a Villa presso la ex sede della pretura in via Nazionale Bolano 541) con personale incaricato di rispondere a domande e osservazioni presentate da soggetti i cui beni sono interessati dalle procedure espropriative per il ponte sullo Stretto. "Non sappiamo ancora chi opererà in questi punti informativi e con quali mansioni e retribuzione, e saremo attenti a quello che verrà detto agli utenti sul tema degli espropri". 

Contro gli espropri l'ipotesi dell'azione inibitoria ma è prioritario fermare il contratto

In questi mesi di riaccesa mobilitazione dopo l'ok al decreto ponte, Notarianni ha proposto una tutela dagli espropri attraverso lo strumento della class action coinvolgendo insieme i cittadini di Villa e Messina. Si tratterebbe di un'azione inibitoria, ipotizzata e tutta da costruire, con iniziative giudiriche diverse in base ai soggetti che aderiranno tra privati o soggetti produttivi. "Ma adesso è prioritario fermare tutto prima della firma del contratto - precisa l'avvocata - Queste città saranno cancellate dalla cantierizzazione. Il Ponte per le popolazioni dello Stretto sarà distruttivo come un altro terremoto".  

Una strategia urgente, perché le azioni legali sugli espropri veri e propri ovviamente potranno essere intraprese soltanto dopo il recapito degli avvisi singoli alle persone interessate. Troppo tardi per lo status del progetto, quello che si vuole fermare. Il Wwf sta preparando le osservazioni da opporre in conferenza dei servizi e si attende anche la pronuncia della corte costituzionale su una norma ritenuta illegittima. "Ci hanno dato tempi strettissimi per le osservazioni - commenta Aura Notarianni - ma a semplificare il lavoro c'è quello che già avevamo studiato per il progetto del 2011, rimasto uguale. Allora l'operazione fu bloccata perché mancavano la sostenibilità finanziaria e il parere sulla valutazione di impatto ambientale, oggi siamo allo stesso punto".

Più espropri rispetto al 2011 per la presenza delle opere di collegamento

Qualche piccola differenza però esiste. "Rispetto al passato adesso non è più prevista la ricerca di finanziatori perché è lo stesso stato ad entrare in una legge contratto. Non a caso Anac ha definito questo decreto un regalo al contraente generale". Otto anni fa, quando tutti i contratti per la costruzione della grande opera vennero caducati, il consorzio e l'azienda di consulenza avevano agito contro lo stato per le spese di progettazione sostenute, aprendo un contenzioso ancora pendente e caratterizzato da conflitti di interesse. Nell'esposto presentato dai Verdi alla Procura di Roma si è evidenziata la rinuncia unilaterale del governo, che ha favorito la controparte nonostante un primo pronunciamento del Tribunale avesse dato ragione allo Stato.

Un altro fatto nuovo è l'estensione delle aree da espropriare, corrispondenti all'ampliamento delle opere collaterali al ponte. Molte zone non erano interessate dal precedente progetto e per questo l'avviso pubblicato ieri sembra avere una finalità recondita proprio nell'interlocuzione con gli espropriandi. "Molti beni - spiega ancora l'avvocata - non rientravano in quel progetto. La società affermerà ora di aver avvisato così gli attuali espropriandi, ma è importante far sapere che sarà possibile fare contestazioni". 

Il Wwf e la rete dei no ponte vogliono aggregare in una grande mobilitazione condivisa le ragioni private e quelle della collettività, legate all'articolo 9 della Costituzione. "Il ponte sullo Stretto - conclude Notarianni - rappresenta un crimine ecologico e metterà a rischio il paesaggio in un'area protetta, la qualità della vita e la salute dei cittadini. Bisogna scongiurare la firma del contratto, finalizzata solo allo spreco di denaro pubblico a beneficio di società private, già iniziato con gli onorari delle consulenze". Nell'assemblea di oggi saranno concepite azioni politiche e dimostrative volte a una vasta partecipazione popolare.

Del caso degli espropri si sta occupando anche il Codacons, e oggi sempre a Villa si svolgerà anche un incontro organizzato dall'associazione con il costituzionalista Antonio Saitta, che parlerà delle possibili azioni legali di tutela e in alternativa delle modalità per ottenere le più vantaggiose condizioni di indennizzo. 

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