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Porto Gioia Tauro, Biondo: "Si faccia polo di attrazione"

Il segretario regionale della Uil propone di cedere in affitto, simbolicamente ad un euro, i capannoni industriali dismessi presenti nell'area retroportuale

"Si lanci subito, in via sperimentale, a Gioia Tauro un polo di attrazione imprenditoriale che sappia valorizzare il trinomio per noi vincente: Zes, Mediterraneo e Gioia Tauro. Solo così potremo essere consequenziali alle parole di elogio espresse dal ministro Giovannini rispetto all'hub portuale gioiese, di cui è stata esaltata l'unicità grazie alle possibilità di sviluppo del suo retroporto e della Zona economica speciale, ed a tutto il bacino del Mediterraneo". Così il segretario generale Uil Calabria Santo Biondo.

"Ora che - aggiunge il sindacalista - anche il progetto della Via della seta sta subendo un brusco stop dovuto al conflitto inspiegabile voluto dall'autocrazia russa nella vicina Ucraina, poi, appare come non più rinviabile un grande investimento su Gioia Tauro per riportare in Italia, attraverso il sostegno concreto alla politica di reshoring, quelle aziende che hanno deciso di investire all'estero e puntare forte su Gioia Tauro con un progetto che sia attrattivo ed appetibile per queste aziende, magari - conclude Biondo - coinvolgendo l'Autorità portuale e cedendo in affitto, simbolicamente ad un euro, i capannoni industriali dismessi presenti nell'area retroportuale e dando vita a Gioia Tauro ad un polo industriale e manifatturiero all'avanguardia".

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