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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Assegnato a Mario Calabresi il premio “La matita rossa e blu”

L’ex direttore di Stampa e Repubblica ha ricevuto l’onorificenza dalla Fondazione Falcomatà. Prima iniziativa dedicata al ventennale della scomparsa del sindaco Italo

Il ventennale della scomparsa di Italo Falcomatà è stato onorato nel migliore dei modi dalla comunità reggina, spostando l’attenzione su una serie di iniziative dedicate proprio alla commemorazione del compianto sindaco. La prima, appena andata in scena, ha riguardato l’undicesima edizione del premio giornalistico nazionale “La matita rossa e blu”.

Ospitata al circolo del bridge “N. Ditto”, la cerimonia ha registrato la premiazione del giornalista Mario Calabresi. Già direttore della Stampa e di Repubblica, a lui la fondazione Italo Falcomatà ha assegnato e consegnato l’ambito riconoscimento. All’evento hanno preso parte il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà, la professoressa Rosa Neto Falcomatà, il giornalista e già vicedirettore di Repubblica Giuseppe Smorto e la giornalista di Gazzetta del Sud Anna Mallamo. 

L’iniziativa è stata fondamentale anche per la presentazione dell’ultimo libro dello stesso Calabresi, intitolato "Quello che non ti dicono", dove viene ripercorsa la vicenda dimenticata degli anni settanta legata al rapimento e la morte di Carlo Saronio.

Le parole

La premiazione ha ovviamente lasciato spazio alle dichiarazioni di Giuseppe Falcomatà. Così il sindaco: “Mario Calabresi ha raccontato una storia straordinaria, ma soprattutto ci ha fatto capire quanto la memoria non debba e non possa essere un'attività fine a se stessa ma, semmai, il modo per guardare al passato con spirito costruttivo e la mente rivolta al futuro, provando sempre a coinvolgere e rendere protagoniste le giovani generazioni. Viviamo un momento particolarmente delicato, non siamo ancora usciti fuori da una pandemia che ha cambiato radicalmente le nostre abitudini. 

La stessa fondazione ‘Falcomatà’, viene da anno particolare in cui sono ancora fresche le ferite dei danni causati dagli atti vandalici subiti dalla nostra sede. Ma abbiamo deciso ugualmente di rialzarci e ripartire grazie anche alla spinta e al sostegno dei soci e dei tanti amici e nelle prossime settimane non solo presenteremo la nuova sede, ma anche un calendario di attività e iniziative. Nella piena consapevolezza che tra le figure e gli esempi da seguire ci sia anche Italo Falcomatà. E in questo solco, raccogliendo la sua eredità e i suoi insegnamenti, rilanceremo la nostra azione sul terreno dell'impegno sociale e culturale".

Neto Falcomatà-2

Attenzione rivolta anche alla professoressa Neto Falcomatà (nella foto in alto), la quale ha spiegato: “Dopo un lungo periodo di inattività causato dal Covid e dalle tristi vicende che hanno riguardato la sede della nostra Fondazione. E voglio dire grazie, a nome mio e della Fondazione, a tutti i presenti, a quanti sono al nostro fianco, alle istituzioni che ci sostengono. E' stato importante ricominciare con una presenza così prestigiosa come quella di Mario Calabresi che ha scritto un libro molto importante e significativo sul valore della memoria. Calabresi ci invita a non dimenticare mai il passato ma anche non a guardarlo con malinconia e rassegnazione. Da qui il nostro impegno ad andare sempre avanti con orgoglio e nel segno di chi non c'è più, come Italo Falcomatà, valorizzando e tramandando alle future generazioni il suo patrimonio di valori e ideali".

Impossibile poi, non stare ad ascoltare le parole del protagonista, ovvero Calabresi: “Ma non per rimanere fermi o per puro esercizio di stile, quanto semmai per trovare nuove energie e passioni utili ad affrontare il futuro. Gli anni del terrorismo devono essere studiati a fondo, in particolare dai giovani ai quali bisogna insegnare che la violenza non è mai motore di cambiamento, ma solo distruzione e morte e soprattutto non può produrre il miglioramento sociale. Questo premio mi riempie di orgoglio e mi consente di ricordare la figura di Italo Falcomatà a cui questa città è legatissima e quanto una buona amministrazione possa incidere positivamente nel processo di cambiamento di una comunità".

Ultimo mano non meno importante, Smorto ha dichiarato: “Quello prodotto da Mario Calabresi è un lavoro giornalistico di grande spessore, tutto basato su documenti e testimonianze. Un lavoro che apre uno squarcio su un pezzo di storia d'Italia che per paura abbiamo rimosso. I giovani ne sanno pochissimo e la scuola non affronta quelle vicende, dunque è importante fissare tutto ciò in un libro che consente sempre un'analisi dei fatti ragionata e lucida, in un'epoca in cui i le informazioni vengono scambiate in modo rapido e superficiale. Sono trascorsi già vent'anni dalla morte di Italo, un grande sindaco che guardò allo sviluppo della città in modo strategico e con una prospettiva di lungo respiro. E se c'è un momento in cui è necessario recuperare il suo insegnamento è proprio questo momento storico in cui la sfida della ripartenza attende il Paese e i singoli territori".

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