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Martedì, 30 Aprile 2024
Festività natalizie

Il presepe compie 800 anni ma è ancora stupore e meraviglia

Il primo fu quello di San Francesco a Greggio nel Natale del 1223. Il racconto di Eduardo Lamberti Castronuovo

L'attesa del Natale vuol dire preparazione del presepe. Una tradizione che proprio quest’anno festeggia un anniversario importante: sono, infatti, trascorsi esattamente 800 anni da quel Natale del 1223, in cui Francesco d’Assisi, reduce dalla Terra Santa, vide nelle grotte del paesino laziale di Greccio una somiglianza con Betlemme e volle rievocare in quel luogo la nascita di Gesù.

Papa Francesco, in occasione della sua visita al Santuario di Greccio, nel dicembre del 2019, ha scritto l'Admirabile signum, una lettera apostolica in cui incoraggia tutte le famiglie a tenere vivo questo “esercizio di fantasia creativa” che è allestire il presepe. 

Un "mirabile segno, così caro al popolo cristiano" che "suscita sempre stupore e meraviglia", scrive papa Francesco nella  lettera sul significato e il valore del presepe.  "Rappresentare l’evento della nascita di Gesù – aggiunge il Pontefice – equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Mentre contempliamo la scena del Natale siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo". 

Nelle chiese il presepe è una “presenza” costante nel tempo di Avvento e di Natale. Ma, aggiunge il Papa, deve restare anche "una bella tradizione delle nostre famiglie" ed è bene che prosegua "la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze".

La tradizione continua 

Il presepe è un invito a “sentire”, e a "vivere" la storia del Figlio di Dio. Chi mantiene vive questa tradizione, dedicando tempo e tanto amore nell'allestimento è il dottor Eduardo Lamberti Castronuovo. Così ecco che ogni anno, il dottor Lamberti allestisce un grande presepe, con alcuni pezzi anche in movimento. 

"Lavoro alcuni giorni, - racconta Lamberti - mi piace molto il presepe ed è una tradizione della mia famiglia. Sappiamo bene che la vera tradizione è napoletana e mia madre amava molto Napoli ed Eduardo De Filippo. Uso la cartapesta per realizzarlo e ho anche alcuni pastori semoventi. Ogni anno aggiungo qualche elemento particolare. Quest'anno il volto del bambinello sarà quello del sindaco Falcomatà". 

"La tradizione del presepe napoletano vedeva pezzi in terracotta e proprio a Reggio Calabria  - racconta Lamberti - c'è la famiglia Bosurgi che ha alcuni pezzi antichi e li esporrà al Museo San Paolo. Verranno in trasmissione a ReggioTv". 

La rappresentazione nel presepe invita a sentirsi coinvolti nella storia dalla mangiatoia di Betlemme. 

Il primo presepe

Il primo presepe, dunque, risale ad ottocento anni fa quando san Francesco d’Assisi scelse Greggio, umile paese montano, per rievocare la nascita del Salvatore. L’intento del santo poverello era quello di far capire ad un popolo lontano dagli insegnamenti cristiani, l’evento misterioso della nascita di Gesù. 

Greccio ebbe il privilegio di vedere la realizzazione del primo presepe vivente e partecipò anche Giovanni Velita, amico devoto di san Francesco.  La gente arrivò a vedere quanto allestito richiamato degli araldi inviati dal santo ad annunciare l’evento che ha elevato Greccio a punto di riferimento della cristianità tutta.

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