
da sinistra il procuratore Bombardieri e il questore Megale
Brogli elettorali, "articolato sistema" che si basava sulle falle del meccanismo di voto
Il procuratore Bombardieri ha evidenziato il mancato rinnovo degli elenchi degli aventi diritto al voto e il fatto che quattro votanti erano addirittura defunti
Colori che rischiano di offuscare l’immagine stessa delle istituzioni cittadine. L’indagine, infatti, per il questore Bruno Megale non ha solo risvolti giudiziari. “Speriamo - ha detto il questore in conferenza stampa - che questo lavoro, difficile e delicato, possa restituire dignità alla città stessa, queste cose minano fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni democratiche che, però, hanno gli anticorpi per reagire”.
Il “sistema” scoperchiato dagli investigatori della Digos, da poco guidati dal dottore Postorino, ha messo in luce diverse falle nel complesso meccanismo elettorale, tanto da spingere il Procuratore vicario Gerardo Dominijanni ad auspicare una riforma normativa. Una di queste è stata individuata negli elenchi degli elettori aventi diritto al voto.
Questi, infatti, non erano stati aggiornati prima del voto delle elezioni comunali del 20 e 21 settembre, tant'è che erano presenti anche quattro persone decedute poi risultate votanti. La conferma di questo inceppamento nel meccanismo elettorale è arrivata dallo stesso procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri rispondendo ai giornalisti nel corso della conferenza stampa sugli ulteriori 6 arresti per i presunti brogli alle elezioni comunali.