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Sabato, 27 Aprile 2024
I controlli

Sanità, i Nas verificano le liste attesa e trovano le agende di prenotazione bloccate: denunce nel Reggino

Tre medici di Aziende sanitarie, inoltre, dovranno difendersi dall'accusa di peculato per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato

Prenotazioni bloccate e visite rimandate per poter usufruire delle ferie. E' questo quanto è emerso dai controlli effettuati, nei mesi di luglio ed agosto, dai carabinieri dei Nas, di concerto con il ministero della Salute, che hanno effettuato un’intensa attività di controllo, su tutto il territorio nazionale, al fine di verificare la gestione delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite specialistiche ed esami diagnostici, afferenti al Servizio sanitario pubblico.

Le ispezioni sono state eseguite presso presidi ospedalieri e ambulatori delle aziende sanitarie, compresi gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, nonché presso le strutture private accreditate, con la finalità di accertare il rispetto dei criteri previsti dal Piano nazionale di governo delle liste di attesa (Pngla), stilati per assicurare un corretto accesso alle prestazioni fornite dal Servizio sanitario pubblico ed uniformare un’equa e tempestiva erogazione dei servizi sanitari a favore dei cittadini.

Sono stati effettuati accessi presso 1.364 tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il Servizio sanitario nazionale, analizzando 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali relative a svariate tipologie di visite mediche specialistiche e di esami diagnostici.

Gli accertamenti dei Nas, su strutture di cui non sono stati resi noti i nomi da parte degli investigatori, hanno consentito di individuare condotte penalmente rilevanti che hanno determinato il deferimento all’autorità giudiziaria di 26 tra medici e infermieri, ritenuti responsabili di reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio.

Il Nas di Reggio Calabria ha deferito, per l’ipotesi di peculato, 3 medici di Aziende sanitarie per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato sebbene contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche. 

L’attività ispettiva svolta in tutta la penisola sull’ingente mole di dati e di riscontri relativi a oltre 3 mila 800 agende ha consentito, inoltre, di rilevare 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa e superamento delle tempistiche imposte dalle linee guida del Piano nazionale, pari al 29% di quelle esaminate.

Tra le cause più frequenti degli sforamenti delle tempistiche sono state accertate, su 761 agende, carenze funzionali ed organizzative dei presidi ospedalieri e degli ambulatori, diffusa carenza di personale medico e tecnici specializzati che, unitamente alla mancanza di adeguati stanziamenti ed attrezzature, ha determinato il rallentamento dell’esecuzione di prestazioni sanitarie.

Tale slittamento si ripercuote anche nel mancato rispetto delle classi di priorità (urgente, breve e differibile) ricollocate, in 138 casi, in tempistiche entro i 120 giorni (programmabili), non compatibili con i criteri di precedenza ed urgenza. In 195 situazioni i Nas hanno riscontrato la sospensione o la chiusura delle agende di prenotazione, in parte condotte con procedure non consentite oppure determinate dalla carenza o assenza di operatori senza prevederne la sostituzione.

Proprio in tale contesto, gli accertamenti svolti dai Nuclei di Palermo, Reggio Calabria, Latina e Udine hanno consentito di rilevare vere e proprie condotte dolose, deferendo all’autorità giudiziaria, 14 dirigenti e medici ritenuti responsabili del reato di interruzione di pubblico servizio, per aver arbitrariamente chiuso in modo ingiustificato le agende di prenotazione a luglio/agosto, posticipando conseguentemente le prestazioni diagnostiche, al fine di consentire al personale di poter fruire delle ferie estive o svolgere indebitamente attività a pagamento.

Un ulteriore aspetto emerso dai controlli è la mancata adesione di cliniche e ambulatori privati, già convenzionati, nel sistema di prenotazione unico delle Aziende sanitarie o a livello regionale, aspetto che riduce la platea di strutture utili per l’erogazione delle prestazioni mediche specialistiche e diagnostiche.

L’intervento dei Nas ha consentito di segnalare ai rispettivi enti di riferimenti locali e regionali le problematiche riscontrate nel corso del monitoraggio, al fine di attuare adeguate misure correttive, permettendo in numerosi casi l’immediata riapertura delle agende di prenotazione che erano state chiuse o sospese, in particolare nel delicato periodo estivo, nonché il ripristino della funzionalità di alcuni sistemi informativi di prenotazione.

Come ulteriore aspetto di efficientamento è stata individuata l’estensione dell’obbligo di annullamento delle doppie prenotazioni effettuate dall’utente in più strutture, anche mediante il ricorso a sistemi informativi automatici nonché attraverso una campagna di sensibilizzazione civica.

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