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Sabato, 27 Aprile 2024
L'intervento

Inaugurazione anno giudiziario, Uilpa: "Basta a ogni forma di precariato"

Il segretario nazionale Patrizia Foti: "È necessaria una celere stabilizzazione"

"Oggi il mio ruolo è quello di condividere con voi le sfide che questo nuovo anno ci riserverà, di individuare le nuove strategie da mettere in atto affinché il nostro ministero sia pronto all’era della nuova digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale, con i vantaggi che possono portare, ma anche gli enormi rischi che ne potrebbero derivare", afferma Patrizia Foti, segretario nazionale Uilpa giustizia parlando all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Reggio Calabria.

"Tanto si è fatto ma tanto ancora c’è da fare in termini di risorse umane e strumentali, necessari per l’ammodernamento della nostra amministrazione. Ad oggi il personale giudiziario, nonostante un ampio piano assunzionale, paga una carenza del personale che, a livello nazionale, tocca anche il 22% - 9.739 unità su 43.468 del totale della dotazione organica. Una carenza che riguarda tutta Italia, da Nord a Sud e che rischia di compromettere la funzionalità sia degli uffici giudiziari che gli istituti penitenziari, anch’essi nella stessa situazione.

Mentre incombono gli obiettivi del Pnrr in materia di giustizia, gli uffici giudiziari devono fare i conti con una coperta ancora troppo corta in termini di risorse umane e con delle innovazioni occorse al quadro normativo e delle attuali necessità organizzative dell’amministrazione giudiziaria".

"La Uilpa dice basta ad ogni forma di precariato", sostiene Patrizia Foti e spiega: "i dati dell'Osservatorio sul precariato, sono una dimostrazione chiara di quanto sia importante impegnarsi per azzerare il lavoro precario nella pubblica amministrazione. Chiediamo a gran voce l’adozione di ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, tali da velocizzare la funzionalità dell'amministrazione della giustizia.

Appare opportuno soffermarsi anche sulla situazione dei funzionari addetti all’ufficio per il processo assunti con contratto a tempo determinato nel febbraio 2022 e per i quali, nel decreto c.d. mille proroghe, è stata prevista la proroga dei contratti di assunzione fino al giugno 2026.

Con il primo concorso svoltosi nel 2021 sono stati assunti oltre 8000 funzionari distribuiti nei vari uffici giudiziari di tutta Italia e ai quali sono state attribuite, secondo gli obiettivi del Pnrr, mansioni para giurisdizionali e di raccordo con la cancelleria, al fine di consentire, soprattutto nel lungo periodo, l’abbattimento dell’arretrato a carattere nazionale che, oltre a pesare notevolmente sul Pil, crea un disagio sociale e un sentimento di sfiducia del cittadino nei confronti della magistratura.

Per questo è necessario “normalizzare e stabilizzare” gli addetti all’ufficio del processo e consentire così l’innovazione assieme al personale a tempo indeterminato del sistema giustizia, con ovvi risultati positivi su tutti i settori economici e sociali del nostro Paese. 

Purtroppo a oggi, la precarietà delle assunzioni in questione ha comportato un esodo di oltre 2000 unità dagli uffici giudiziari, che hanno abbandonato l’incerto per la sicurezza di un posto a tempo indeterminato. Come si può pensare di migliorare il sistema giustizia se lo stesso incentiva la precarietà!  Questa situazione a due anni dall’assunzione dei funzionari non può essere più tollerata, riconosciamo i passi fatti in avanti ma, al contempo, chiediamo risposte certe per gli attuali assunti, che a breve diminuiranno drasticamente per assunzioni a tempo indeterminato. 

Per scongiurare ulteriori fughe e la perdita delle professionalità acquisite è necessaria una celere stabilizzazione, con il loro inserimento nella pianta organica e la creazione della relativa famiglia professionale e conseguente definizione delle specifiche mansioni, così da conferire dignità e rispetto all’attività che quotidianamente svolgono al pari di tutti gli altri dipendenti del ministero".

"La stessa celerità la chiediamo nello sviluppo delle famiglie professionali - continua Foti - del personale giudiziario, che da anni rivendica quel giusto riconoscimento professionale ed economico, che ancora oggi stenta a realizzarsi, a differenza di altre amministrazione che hanno già concluso il nuovo contratto integrativo.

E ancora pesa come un macigno la mancanza dei dirigenti amministrativi. Una grave carenza che grava sui magistrati costretti quali capo dell’Ufficio sopperire e assolvere quotidianamente anche a questo gravoso compito senza alcuna formazione, che li  sommerge di compiti, adempimenti urgentissimi, realizzazione del piano della performance e obbiettivi da raggiungere e previsti dal Pnrr.                                      

Per questo chiediamo alla parte politica e ai rappresentanti del ministero di adottare provvedimenti di natura normativa e amministrativa urgenti, per le nomine dei dirigenti amministrativi, per prevedere e disporre la stabilizzazione di tutte le figure previste dal Pnrr (Funzionari Upp, triennali, operatori, tecnici), per lo sviluppo delle famiglie professionali, per investire sulla formazione sostanziale del personale e non formale e per realizzare  maggiore sicurezza sui posti di lavoro. Ancora oggi, purtroppo, in alcun uffici e aule di udienza del distretto si patisce il freddo, a causa del mancato o scadente impianto di climatizzazione".

"Concludo ringraziando, - afferma Foti - per il forte impegno, la magistratura, la polizia giudiziaria e tutte le forze dell’ordine per il lavoro quotidiano di contrasto ad ogni forma di violenza sulle donne. Siamo certi che non basta l’inasprimento delle pene e il supporto alle vittime, ma è necessario lavorare in sinergia per ottenere un reale cambiamento a livello sociale e culturale".

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