rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Il blitz / San Leo - Mortara

Abbandonavano rifiuti speciali e li bruciavano nell'area di Mortara San Gregorio, due arresti: i nomi

Due le persone finite ai domiciliari, sequestrata anche un'impresa. Gli accertamenti dei carabinieri sono iniziati con un servizio di monitoraggio della zona esterna del mercato ortofrutticolo

Dalle prime ore del mattino, i carabinieri della compagnia di Reggio Calabria stanno eseguendo un’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di associazione finalizzata traffico illecito di rifiuti ed incendio.  Per questo sono finiti agli arresti domiciliari Francesco Ficara e Luigi Festa, rispettivamente di 35 e 20 anni, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito, e all'incendio, di rifiuti. Altre cinque persone sono indagate, a vario titolo, di far parte dell’organizzazione criminale dedita al costante e abusivo sversamento di rifiuti nelle aree adiacenti all’unico mercato ortofrutticolo di Reggio Calabria e successivo smaltimento mediante incendi.

L’operazione rappresenta l’epilogo di un’articolata attività di indagine iniziata nel mese di marzo e conclusa a giungo 2023, condotta dalla sezione operativa e dalla stazione di Gallina della compagnia di Reggio Calabria e coordinata dalla locale procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, che ha permesso di interrompere una serie di reati, tra i più pericolosi per l’ambiente, l’incolumità e la salute pubblica.

Le segnalazioni dei cittadini

Tutto ha origine dalle numerose segnalazioni di cittadini residenti nella zona sud di Reggio Calabria, stanchi della presenza di rifiuti nei pressi delle loro abitazioni e dei roghi tossici generati dall’incendio dei rifiuti. Gli accertamenti dei militari sono iniziati con un servizio di monitoraggio dell’area esterna del mercato ortofrutticolo di Mortara San Gregorio, finalizzato all’identificazione dei responsabili dello sversamento incontrollato di rifiuti sia nell’area interessata dalle attività commerciali, che in quella immediatamente circostante.

Ecco come bruciavano i rifiuti: il video

In particolare, dalla complessa ed approfondita attività di indagine svolta dai carabinieri, è emersa l’esistenza di un vero e proprio sodalizio criminale dedito alla commissione di delitti in materia ambientale. 

Le indagini

Dagli accertamenti e dalle videoriprese registrate dai carabinieri sarebbe emerso che il ruolo organizzatore del gruppo criminale era svolto da Francesco Ficara titolare di un’impresa individuale "Prodotti tipici calabresi" a cui è collegata l'operatività della ditta "Imballaggi Ficara".

L'indagato, secondo l'accusa, incurante del rispetto di qualsiasi normativa in materia ambientale, servendosi degli automezzi riconducibili alla propria ditta e della collaborazione degli altri indagati che, tutti in nero e non regolarmente dipendenti dell’azienda raccoglieva, trasportava e depositava in maniera incontrollata nelle aree adiacenti al mercato ingenti quantitativi di rifiuti speciali derivanti dalle attività commerciali interne e rifiuti urbani - anche prelevati da altri esercizi pubblici del territorio reggino - per poi reiteratamente e settimanalmente smaltirli dandovi fuoco.

Secondo la Procura, gli arrestati hanno realizzato numerose discariche non autorizzate lungo il perimetro, di circa un chilometro, dell’area mercatale. 

Il titolare dell’impresa, - spiegano dal comando provinciale dei carabinieri -  aveva assunto un vero e proprio ruolo di organizzatore all'interno del gruppo criminale. L'imprenditore, infatti,  dava a disposizione degli associati gli automezzi, utilizzati nelle prime ore del mattino o nelle giornate di chiusura del mercato,  per gli scopi criminali. 

I fumi tossici e il rischio per la salute pubblica

I plurimi sversamenti e gli incendi di rifiuti effettuati nell'area, hanno compromesso l’incolumità pubblica delle persone residenti in prossimità del mercato ortofrutticolo, in quanto le fiamme sprigionate assumevano, spesso, caratteri di vastità, rapida propagazione e difficoltà di spegnimento da parte dei vigili del fuoco, anche a causa della ingente presenza di vegetazione incolta circostante.

Inoltre veniva riscontrato il danno per l’integrità dell’ambiente ed il rischio per la salute pubblica a causa dei roghi tossici generati, i cui fumi di colore nero coinvolgevano i nuclei familiari del limitrofo centro abitato.

Il sequestro del patrimonio

 È stato operato il sequestro preventivo dell’intero patrimonio dell'impresa, comprensivo di conti correnti, automezzi, mezzi d’opera e di un box occupato abusivamente all’interno del mercato ortofrutticolo.

"Questa attività d’indagine racchiude la sensibilità dell’Arma reggina - spiegano dal Comando provinciale - in materia di tutela della salute pubblica e dell’ambiente.  Prendersi cura di queste problematiche e vigilarvi sull’inquinamento ambientale è la sfida odierna dell’Arma dei carabinieri, a salvaguardia della popolazione locale con un’attenzione particolare alla salubrità dei centri cittadini. Trattandosi di provvedimento in fase di indagini preliminari, rimangono salve le successive determinazioni in fase dibattimentale".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Abbandonavano rifiuti speciali e li bruciavano nell'area di Mortara San Gregorio, due arresti: i nomi

ReggioToday è in caricamento