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La polemica / Locri

Per Sofo la Locride è "terzo mondo", Macrì: "Il territorio lotta contro stereotipi costruiti da politici assenti"

Il presidente del Gal Terre Locridee replica alle affermazioni fatte dall'europarlamentare di FdI durante la trasmissione Tg1 Mattina

Le sue origini familiari sono nella Locride e infatti Vincenzo Sofo, europarlamentare ex leghista e oggi di Fratelli d’Italia, è stato eletto alle europee del maggio 2019 con lo slogan "Una nuova politica per il Sud" nella circoscrizione Italia meridionale, grazie ai poco più di 32.000 voti raccolti nella terra di origine dei suoi genitori. A maggior ragione le sue parole pronunciate ieri al Tg1 mattina hanno indignato chi vive e lavora in questo territorio. Ospite della trasmissione sulla prima rete Sofo ha infatti definito la Locride “terzo mondo” e parlando della necessità dei calabresi di emigrare per curarsi ha parlato di “turismo sanitario”.

A queste affermazioni replica duramente Francesco Macrì, presidente del Gal Terre Locridee, che commenta: "All’epoca, ascoltandolo nelle piazze, ho immaginato la felicità dei parenti di Sofo, orgogliosi di veder crescere politicamente il loro Vincenzo grazie alla fiducia accordata dal Sud, dalla loro terra di origine, dai loro compaesani, felici di sostenere e votare per un giovane pronto a lottare per costruire una nuova politica per il sud. Dal 2019 - continua Macrì - l’abbiamo perso di vista, certamente troppo impegnato nella politica europea per ricordare la promessa fatta agli elettori del sud, constatazione drammatica divenuta oramai consuetudine. Tant’è che non è il primo e non sarà neanche l’ultimo ad utilizzare il sud come un bacino di voti da abbandonare una volta preso il largo".

Con le affermazioni fatta a Tg1 mattina però "è andato oltre ogni limite". Macrì, che prima che presidente del Gal si definisce cittadino della Locride, dichiara: "Locride= terzo mondo? e noi, noi che lavoriamo e lottiamo da sempre per far conoscere le bellezze ed il patrimonio culturale, cosa siamo? Matite pronte ad assegnare il voto a chi alla prima occasione utile, invece di far conoscere la vera Locride, ne parla male, la massacra su Rai 1, politici che invece di costruire nuovi percorsi portano avanti l’immagine di un sud senza futuro". 

Continua il presidente del Gal: "Oggi più che mai sono certo che l’immagine è mantenuta ad hoc dai politici per farci rimanere sempre isolati, senza la possibilità di uscire fuori dallo stereotipo assegnato da raccoglitori di voti senza scrupoli, da politici pronti a speculare sulla malattia, politici che parlano di turismo sanitario, come se andare ad oltre 1000 km dalla propria casa, lontani dai propri affetti, pagando per avere l’assistenza che dovrebbe essere gratuita, fosse un viaggio di piacere. Mi dispiace ma ci meritiamo altro, ci meritiamo politici pronti a lottare per vedere riconosciuti i diritti la Locride, perché la vera Locride non è quella di cui parla Sofo, la vera Locride è 'tutta un’altra storia'. È la storia di un territorio che lotta a testa alta per scrollarsi di dosso un vestito che non gli appartiene". 

Francesco Macrì ricorda come il Gal a questo riscatto stia lavorando da oltre tre anni con il progetto Locride 2025 Tutta un’altra storia: “Per noi la Locride è una grande squadra di provincia, Una di quelle del calcio eroico degli anni '70. Che la partita della vita va a giocarla con la forza e con il cuore. Tanto da credere e lavorare alla candidatura della Locride Capitale Italiana della Cultura 2025. Molti l’hanno definito un progetto velleitario ma noi rispondiamo perché no, perché non sognare che un ragazzo dopo questa esperienza possa pensare di restare nella Locride costruire il suo futuro sulla cultura e non partire e dimostrare al resto del Paese che anche le 'piccole squadre' di provincia sono in grado di realizzare imprese straordinarie".

Macrì conclude con la risposta più eloquente alle parole dell'europarlamentare Sofo: "Anche se la corsa per la candidatura della Locride a Capitale Italiana della Cultura 2025 è stata interrotte, il percorso intrapreso ha rappresentato la posa della prima pietra di un progetto ambizioso, ma non per questo irrealizzabile che porteremo a termine nonostante tutto e nonostante tutti, per costruire un futuro diverso per i nostri figli. La sfida continua".

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