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Il viaggio nei quartieri / Croce Valanidi

Croce Valanidi graffiata da degrado e occasioni mancate: le speranze dei cittadini

Prosegue il viaggio di ReggioToday nei territori. Parla Stefania Foti, presidente del Comitato di quartiere: "I problemi sono tanti dai trasporti, ai rifiuti, passando alla rete idrica, ormai vetusta che passa lungo la fiumara del Valanidi"

Il torrente scorre lento ed è ignaro di quanto succede sulle sue rive. Il Valanidi bagna le frazioni di Trunca, Rosario Valanidi, Oliveto e San Gregorio, a sud della città. Risalendo la vallata, dunque, del Valanidi ecco che arriviamo a Croce, con Bovetto, Luppinari. Qui, adesso, non c'è traccia di quando nel 1953 dopo una serie di abbondanti piogge la fiumara straripò, inondando le contrade e portando danni e morte. Oggi però c'è un territorio fortemente segnato da un intreccio tra “vecchio” e “nuovo”, fra tradizione e modernità dove le condizioni ambientali e culturali possono provare disparità di occasioni.

Croce Valanidi comitato-2ReggioToday ha incontrato il coordinamento di quartiere, con la sua presidente Stefania Foti e il battagliero Carmelo Caccamo e Franco Donato. Da tempo stanno lottando per vedere il loro quartiere più vivibile e non si rassegnano al degrado che impera. “I problemi sono tanti – spiega Stefania Foti – dai trasporti, ai rifiuti, passando alla rete idrica, ormai vetusta che passa lungo la fiumara del Valanidi”.

Ma qui c'è ancora una ferita aperta che è la discarica: rimasta operativa fino al 31 agosto del 2009. “Nel 1999 vi è stato il censimento dei nuovi siti potenzialmente inquinati - raccontano gli abitanti del quartiere - che è stato eseguito per conto dell’Ufficio del commissario delegato per l’emergenza ambientale per la Regione Calabria al fine di avviare le relative “Bonifiche e il Risanamento dei siti inquinati con i fondi Por Calabria 2000/06”. La discarica di Croce Valanidi è stata operativa fino al 31 agosto 2009 e di conseguenza non è rientrata nell’anagrafe dei siti da indagare e bonificare. 

Viaggio nei quartieri cittadini: le foto di Croce Valanidi

"Ma una volta che la discarica è stata dismessa nel 2001, - spiegano i cittadini - dopo successive proroghe, malgrado qualche tentativo mai andato a buon fine, non è stata avviata né la messa in sicurezza, né la sua bonifica, né il ripristino ambientale del sito: se non solo dopo 15 anni. Queste azioni, invece, sono obbligatorie e devono necessariamente essere adottate al fine di prevenire i rischi e limitare le conseguenze di incidenti a tutela dell'ambiente e della salute umana. Quali siano le motivazioni che abbiano portato all’eccessivo ritardo d’intervento, sono al quanto note e vi è stato un processo la cui conclusione è stata letta sui giornali.

Dopo anni di incuria e di abbandono, ancora mancherebbe la copertura della discarica per un contenzioso tra la ditta ed il Comune ma i finanziamenti ci sarebbero per terminare i lavori. Si aspetta dunque e anche la scuola elementare ai piedi della discarica di Croce Valanidi non è stata mai inaugurata in quanto l’Asp non poteva rilasciare il nullaosta e non poteva esprimere un parere positivo sulla sua apertura vista la mancata bonifica della discarica, la scuola intanto è stata vandalizzata, abbondonata a sé stessa, nessun controllo, nessuno strumento di video sorveglianza comunale è stato posto e sembrerebbe che adesso di pensi a farla diventare la sede di Castore".

Anche il bellissimo parco, voluto dal sindaco Italo Falcomatà, con i fondi del Decreto Reggio a risarcimento morale per la presenza della discarica, è una occasione mancata.

“Il parco prevedeva l' anfiteatro, il campo di bocce, i parcheggi ma questi non sono mai stati creati. Solo i campetti di calcio, dati in gestione, - raccontano gli abitanti – sono curati. Tutto il resto del parco è in uno stato di abbandono totale eppure lì c'erano le giostrine per i bambini e un orto botanico bellissimo, che non ha mai avuto una manutenzione nè ordinaria nè straordinaria così come indicato dall'agronomo Giuseppe Spinelli per conto dello Ceam, Centro studi ambientali del Mediterraneo.

La società che gestisce il parco si occupa solo degli impianti di calcio e dell' affitto e manutenzione. Eppure quando sorse il parco furono anni intensi culturalmente - ricordando - e si fecero tante iniziative culturali. Questo poteva essere davvero un forte centro attrattare per tutta la comunità”.

Questo quartiere è popoloso eppure i servizi sono pressocchè nulli, ad iniziare dalle scuole: "l'asilo è ormai chiuso e viene utilizzato solo come seggio elettorale. E che dire dell'autobus dell'Atam! Il numero 119 che collega la via Longhi di Croce Valanidi a Santa Domenica di Gallico non arriva al capolinea da oltre 7 anni. Si ferma prima e per gli abitanti è un danno serio. Il motivo era il dissesto della strada, ma alcuni autisti alcune volte dimenticano...e salgono tranquillamente. Adesso la difficoltà è costituita dallo sbarramento creato dai rifiuti. Il capolinea si trova davanti al lato del parco a verde pubblico attrezzato”. 

Il territorio muta ed è possibile essere urbanizzati pur restando in una vallata ma la percezione di maggiori libertà potenziali, quasi fossero occasioni mancate, suscita perplessità frustrazione... Essere protagonisti delle proprie scelte vuol dire avere condizioni materiali favorevoli o quantomeno non del tutto ostili. Le strutture possono essere una opportunità da vivere o un'occasione mancata. E qui, la frustrazione e la rabbia dei cittadini è forte. 

Altro problema sono le case popolari del secondo lotto di Croce Valanidi: “Avevano i tetti di amianto, non tutti sono stati eliminati e sostituiti. Invece le case popolari del primo lotto di Croce Valanidi hanno la rete fognaria spesso intasata... andrebbe rifatto il tratto intero. Inoltre tali case hanno problemi di umidità e di infiltrazioni”. 

Eppure tra tanti problemi ci sono segnali di speranza come la ludoteca Lilliput che si trova davanti alla posta di Croce Valanidi. Qui vengono accolti i bambini che hanno vari disagi e sono seguiti per i compiti oltre che trovano un pasto caldo in mensa. La sua presidente Rosanna Iacopino prova a resistere ma sembra che tra poco saranno costretti a chiudere perchè sono alla ricerca di nuovi locali. Ancora c'è l' associazione A&A, con la sua presidente Santa Maddalena Modafferi, che fa beneficenza e produce, nel suo laboratorio, prodotti artigianali di uncinetto, maglia, grazie alle volontarie del luogo. I guadagni vengono donati all' Hospice e servono a sostegno di famiglie bisognose. 

Un luogo di accoglienza è anche il centro Antigone, Osservatorio sulla 'ndrangheta che da anni lotta per realizzare un cambiamento sociale. Antonella Bellocchio ogni giorno è in prima linea con i bambini ed i ragazzi. Qui si studia, si gioca, si fa arte e teatro. Ancora si fa ricerca nella consapevolezza che solo lavorando sul disagio giovanile si può cercare di sconfiggere le mafie. Dal 2009 l’associazione gestisce, qui a Croce Valanidi, una villa confiscata al capomafia Giovanni Puntorieri.

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