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Lunedì, 29 Aprile 2024
La proposta / Centro / Piazza Garibaldi

Una ricerca di archeologia botanica nello scavo di piazza Garibaldi

L'idea, già avanzata in passato, arriva nuovamente dall'associazione Amici del Museo dopo il recupero dell'area in cui si trova l'antica struttura romana

Una campagna di ricerca di archeologia botanica da effettuarsi nell’area circostante il reperto antico tornato alla luce dalle viscere di piazza Garibaldi durante lo scavo in corso. La proposta, già avanzata in passato, arriva ora nuovamente dall'associazione Amici del Museo, presieduta da Francesco Arillotta.

Si legge in una nota dell'associazione: "Adesso che, a piazza Garibaldi, i lavori di ripristino dell’area archeologica interessata dalla struttura di età molto probabilmente romana venuta alla luce nel 2016 sono stati completati, Amici del Museo ripropone l’ipotesi della ricerca di archeologia botanica. Detta area, infatti, sembra presentare la particolare caratteristica di una integrità dei sedimenti, legata al comportamento della fiumara Calopinace nel corso dei tempi, ed al fatto che tale situazione non sia stata alterata da eventuali intrusioni edilizie".

Come si spiega nella nota si tratterebbe di procedere ad appositi carotaggi nel terrapieno circostante per tentare di “leggere“ la storia botanica dell'area: "Quale è stata la condizione agricola di quel terreno nei tempi andati? Era coperto di alberi e arbusti o era coltivato, e se lo era: cosa vi si coltivava? Quale contributo, questa ricerca, può dare alla conoscenza della realtà botanica del territorio reggino?". Secondo l'associazione, individuare particolari coltivazioni può significare anche avere precise informazioni sulla alimentazione dei reggini nel corso dei secoli. Tanto più che lo storico Marco Terenzio Varrone scrisse che da queste parti si estendeva un bosco di piante di alloro; piante dalle quali i rappresentanti di Reggio che partecipavano alle cerimonie sacre in Delfi staccavano i rami da offrire al Dio Apollo. Con questa ricerca se ne ritroverebbero forse le tracce.

Questa ipotesi di ricerca ha incontrato l’interesse degli ambienti accademici del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea anche perché sarebbe la prima indagine del genere e con criteri strettamente scientifici in Calabria. Sarà ovviamente la Soprintendenza a valutare l'idea e concordare la realizzazione della ricerca con l’Università.

Per l’associazione Amici del Museo, l'niziativa nasce dall’intento, perseguito fin dalla sua fondazione, di "portare sempre più avanti la conoscenza della storia della città di Reggio Calabria, sotto tutti i possibili aspetti", oltre ad essere consona all’impegno statutario che l’associazione ha di promuovere il patrimonio archeologico calabrese.

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