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Sabato, 27 Aprile 2024
Il ricordo / Seminara

D'Alatri voleva girare un film a Seminara sul senatore Sgrò

Santo Gioffré ricorda il regista appena scomparso, che nel 1995 aveva un progetto cinematografico nella cittadina della Piana

Si è spento due giorni fa si è spento a 68 anni il regista romano Alessandro D'Alatri, vincitore di due David di Donatello e noto per molti film e fiction televisive di successo. Un ricordo del cineasta sconfitto da un male arriva dallo scrittore Santo Gioffré, che in un post sulla sua pagina Facebook racconta che D'Alatri aveva intenzione di girare un film sulla vita del senatore Giovanni Sgrò, che il regista aveva conosciuto a Seminara negli anni Novanta. Nella cittadina della piana era arrivato insieme all'attore Massimo Ghini proprio per conoscere Sgrò, di cui avevano letto le appassionanti memorie di uomo politico di lungo corso e impegnato in battaglie importanti. 

 "Ho appreso con dolore della morte di Alessandro, grande regista e persona per bene", scrive Gioffré, che rievoca la serata di agosto in cui conobbe i due artisti, intraprendendo in particolare con D'Alatri una bella amicizia e portando i due artisti a frequentare Seminara con diverse visite.

Racconta Santo Gioffré: "Quella notte del 10 agosto 1995 faceva molto caldo. Quella notte, Seminara era in festa. Da quel piccolo paese, scansato, fino ad allora, dagli uomini e dai lupi per la mala fama che si portava appiccicata addosso, era arrivata una novità assoluta. Di colpo, in tutti gli schermi televisivi d'Italia, comparve un imponente corteo storico che rappresentava l'entrata di Carlo V a Seminara. Fu, quello, l'inizio del tutto e fece di Seminara, per anni, uno dei pochi poli Cculturali d'eccellenza della Calabria. Ne ricavarono grande beneficio le ceramiche artistiche, pur secolari ma pressoché sconosciute, i musei, i tesori marmorei del '500, i frantoi, la festa della Madonna Nera".

"Quella notte, comparvero in piazza del Mercato, tra la folla di gente, delle persone, accompagnate da un nostro compaesano, molto amato da tutti noi, il senatore Giovanni Sgrò, che si era fatto le ossa, combattendo battaglie politiche epocali, in Australia, contro il razzismo e l'emarginazione, sorte a cui andavano incontro tutti gli immigrati Italiani. Venne un ragazzino, vestito con gli abiti di scena da valletto dell'Imperatore, a cercarci perchè i due personaggi volevano conoscerci. Io ero col sindaco, Salvatore Costantino, mentre vagavamo tramortiti per aver visto affluire a Seminara 40 mila persone per assistere al corteo storico. Sgrò ci presentò i due. Erano l'attore Massimo Ghini e il regista Alessandro D'Alatri, gente di una umiltà impressionante. Più sfacciato ed esuberante Ghini, riservato e cortese D'Alatri. Entrammo, subito, in sintonia totale. Confidenze, belle, e continui scambi di battute, ci fecero passare la stanchezza".

"C'era un problema, però. Erano le 2 di notte e Alessandro stava svenendo per la fame... E Ghini lo seguiva. Gli esercizi commerciali erano chiusi ma potevamo lasciare così cari ospiti a digiuno? In un attimo, dalle case addormentare arrivò di tutto in quella piazza: salsicce essiccate, pasta alla carbonara o al pomodoro, carne salata, ulive in salamoia, bistecche, uova sode, patate arrostite, frittate di tutti i tipi, vino, gelati e dolci di ogni genere. Quando finimmo, alle 5.30, nessuno di noi si reggeva in piedi. C'erano, attorno alle vecchissime palme, dei sedili circolari in ferro. Alessandro D'Alatri, io e Massimo Ghini, appena poggiammo la testa sul filar del ferro, precipitammo dentro un sonno persino redistente ai mortaretti sparati, la mattina, per la festa. Fu un barista che ci svegliò, portandoci del caffè".

Conclude Santo Gioffré: "Così conobbi Massimo ed Alessandro, divenendo grandi amici e, nei primi tempi, frequentatori assidui di Seminara. Erano arrivati nel paese per girare un film, tratto dalle memorie del senatore Sgrò e delle quali Ghini aveva comprato i diritti. Per vari motivi, il film non si fece. Ma l'amicizia durò per sempre".

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