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L'opinione

"Foibe: storia Italiana senza se e senza ma": l'analisi di Morisani

Il 10 febbraio si celebra il Giorno del ricordo per le vittime delle foibe. La nota del rappresentante Stanza101#AmaReggio

"E allora le foibe?” recita un personaggio della Guzzanti ma la domanda forse è molto più seria di quanto l’attrice comica non lasci intendere. Si perché le foibe non sono un’opinione ma un fatto storico e documentato. E le foibe purtroppo sono ancora una ferita nazionale sanguinante che può avere come unica cura la memoria di quei giorni tremendi per la loro crudeltà".

Inizia con queste parole la riflessione di Pasquale Morisani di Stanza101#AmaReggio che aggiunge: "È solo la memoria, infatti, che ridona pacificazione; e solo la memoria che può rendere giustizia alle migliaia di vittime perseguitate e condannate ad una morte atroce infobaiti dentro le cavità carsiche con l’unica colpa quella di essere italiani.

Un dramma ed una sofferenza - continua Morisani - che ha conosciuto sulla sua pelle la studentessa Norma Cossetto, che negli anni è divenuta un po' il simbolo di questa tragedia proprio per la violenza a cui la sua innocenza è stata sottoposta, dopo sevizie e brutalmente violentata dai partigiani titini tanto da scuotere anche le coscienze più sorde. Ma forse non tutte le coscienze ascoltano le testimonianze di questa crudeltà, perché c’è chi ancora dietro questa pagina di storia trova il tempo e la voglia di metterle in discussione, di derubricarle dalle pagine di storia di una tragedia nazionale per utilizzarle in un dibattito di becera propaganda politica e speculazione ideologica nel segno di un antifascismo anacronistico e decontestualizzato".

"Ricordiamo, afferma ancora l'ex assessore comunale - ai militanti della supremazia culturale ideologica, che pacificazione e giustizia non seguono il corso della contrapposizione né possono assumere queste forme così distorte. Per oltre quaranta anni questa persecuzione è stata ignorata, se non addirittura giustificata proprio nel segno di una pregiudiziale culturale che predica, ma non pratica, alcun rispetto sostanziale per la libertà e per il riscatto dei Popoli.

Rispetto a certi eventi, è molto più edificante ricordare la dichiarazione congiunta dell’ex presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, insieme all’ex presidente della Repubblica di Croazia, Ivo Josipović, durante il loro incontro avvenuto a Pola nel 2011: «Questa è l'occasione per ricordare le vittime italiane della folle vendetta delle autorità postbelliche dell'ex Jugoslavia. Gli atroci crimini commessi non hanno giustificazione alcuna. Essi non potranno ripetersi nell'Europa unita, mai più. Condanniamo ancora una volta le ideologie totalitarie che hanno soppresso crudelmente la libertà e conculcato il diritto dell'individuo di essere diverso, per nascita o per scelta».

"E allora le foibe?" dicevamo… si le foibe sono una tragedia nazionale che va ricordata con onestà e rispetto, senza se e senza ma, mentre chi mette in discussione le “foibe” probabilmente sta montando sopra un cavallo per sfuggire veloce dalla morte delle proprie ideologie. Fine ideologica - conclude Morisani - che comunque li aspetta proprio lì... come canta Vecchioni… a Samarcanda… oh oh cavallo oh oh…"

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