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Cronaca

Emergenza rifiuti e Tari esorbitante, petizione popolare ignorata dal Comune

Il movimento “AmaReggio” e il comitato “No alla raccolta portata a porta” scrivono e diffidano sindaco e presidente del consiglio comunale. Raccolte un migliaio di firme

Reggio Calabria è tra le città d’Italia con le tasse più elevate. Il movimento civico “AmaReggio” ed il comitato “No alla raccolta porta a porta” nel mese di dicembre hanno protestato contro "la imposizione Tari chiedendo la riduzione delle somme eccessive che gravano sui reggini a fronte di un servizio inesistente e di un territorio sommerso dai rifiuti".

"La nostra battaglia per il popolo - affermano in una nota - ha trovato, e continua a trovare, una resistenza da parte del primo cittadino, il quale il 12 dicembre scorso respinse il nostro ingresso in Consiglio comunale, all’interno del quale avremmo portato la voce del popolo, la quale ancora oggi viene ignorata nonostante la petizione popolare depositata ai sensi del Regolamento degli istituti di partecipazione popolare previsto dallo Statuto Comunale, il 14 dicembre scorso, grazie alla firma di oltre un migliaio di cittadini.

Lo stesso Regolamento, dispone che sia data risposta entro 20 giorni e che i promotori della petizione, in rappresentanza dei cittadini firmatari, siano convocati per discutere del problema Tari e rifiuti presso la commissione consiliare prima e in consiglio comunale poi.

"Ad oggi - continuano - i cittadini firmatari non hanno ricevuto alcuna risposta! Si ricorda che l’attuazione del Regolamento degli istituti di partecipazione popolare previsto dallo Statuto comunale intende favorire la partecipazione dei cittadini alle grandi scelte della città. La omissione di questi atti di ufficio causa non soltanto una violazione dello Statuto comunale, ma una limitazione proprio di quella democrazia partecipata tanto sbandierata a Palazzo San Giorgio dal sindaco, e dai suoi gregari, e poco praticata nei fatti e nelle scelte istituzionali!

Lo stesso sindaco, in un suo post del 30/12/2016, esultava per la realizzazione di questo istituto popolare con vaniloqui come “Oggi più che mai, da noi, la città si fa con i cittadini!”. Parole e proclami, adesso aspettiamo i fatti che da sette anni mancano all’amministrazione di questa nostra città.

“AmaReggio” e “No raccolta porta a porta” hanno inviato formalmente una diffida ad adempiere, rilevando "una omissione negli adempimenti previsti dal regolamento comunale ed in palese violazione della normativa sul funzionamento deli enti locali.

Reggio Calabria ha il triste primato di ultimo tra i Comuni, la riflessione che emerge è come sia possibile essere più vicini e trasparenti con i reggini se gli stessi vengono respinti all’interno del Senato cittadino, se gli stessi presentano delle petizioni con la raccolta firme? Mentre la città soccombe sotto i rifiuti e l’inconcludenza di chi dovrebbe governare la città, i reggini non possono più sopportare il pagamento di una Tari con la tariffa massima anche a causa di una cattiva gestione, per sette lunghi anni, di un servizio malamente prestato e di una raccolta differenziata che si è rivelata un fallimento nonostante i milioni di euro spesi e che i cittadini devono pagare".

"Reggio - concludono - ha il primato non soltanto delle tasse più elevate ma, purtroppo, anche della peggiore qualità della vita e l’abbandono in cui versa la città e l’emigrazione dei nostri giovani è il termometro reale della incapacità e della inconcludenza di una classe politica incapace e supponente".

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