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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il commento

Rocco Albanese: "Salvo il bilancio del Comune, il Patto per Reggio è una vittoria politica di Falcomatà"

Per l'assessore è al sindaco ora sospeso "che si deve il merito di non aver ascoltato le sirene che davano per scontata la dichiarazione di dissesto"

"In pochi hanno forse compreso realmente l'importanza della delibera adottata ieri dal xonsiglio comunale reggino. Gli addetti ai lavori, a cominciare da chi materialmente ha operato su quel testo, sanno bene quanta fatica e quanto lavoro ci sia dietro un risultato del genere. Un percorso che è partito ormai quasi otto anni fa quando l'amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà si è insediata dopo gli sfaceli del commissariamento e del piano di rientro che ha portato le tasse al massimo, gettando sulle spalle dei cittadini anni di malgoverno e disastri finanziari. E' proprio al sindaco Falcomatà che si deve il merito di non aver ascoltato le sirene che davano per scontata la dichiarazione di dissesto e di essersi rimboccato le maniche e messo all'opera per scalare la montagna debitoria che pesava come un macigno sulle casse comunali, ma anche per ricostruire la credibilità di una città che negli anni era stata violentata ed offesa". Cosi in una nota l'Assessore Rocco Albanese commenta la recente approvazione del Patto per Reggio, la misura finanziaria che chiude il cerchio rispetto alle precedenti difficoltà debitorie del Comune di Reggio Calabria.

"Un lavoro meticoloso, quotidiano, fatto di viaggi romani e fitte interlocuzioni, di porte chiuse da parte dei Ministeri, solo perchè Reggio Calabria era considerata una città dannata, e poi riaperte una volta compresa la passione, lo spirito costruttivo, la volontà di risanare e di dare un nuovo slancio alle prospettive di sviluppo del nostro territorio. Passo dopo passo - ha aggiunto Albanese - viaggio dopo viaggio, delibera dopo delibera, sono arrivati i provvedimenti tanto attesi che hanno consentito al Comune non solo di risanare in maniera graduale il famigerato "debito ingiusto", ingiusto soprattutto perchè pesava sulle spalle dei cittadini, ricostruendo la credibilità di una classe dirigente cittadina che man mano ha acquisito forza ed autorevolezza agli occhi dei Ministeri, non solo nei governi considerati "amici", ma di tutti i colori politici".

"Sono arrivati cosi negli anni i provvedimenti che hanno consentito prima di dilazionare il debito, le immissioni di liquidità, le modifiche normative sulle anticipazioni di tesoreria, il Decreto Enti Locali, le leggi di stabilità che consentirono di chiudere i bilanci del comune di Reggio Calabria e di tanti altri comuni italiani. E poi la scorsa estate il famoso decreto Agosto, che qualcuno addirittura ebbe il coraggio di disconoscere, ed ora infine il Patto per Reggio. Tutti provvedimenti voluti, cercati, spinti ed ottenuti, dal sindaco Giuseppe Falcomatà, che in questo percorso ha trovato validi alleati nei vertici nazionali e regionali del Partito Democratico, pronti a recepire le istanze di una classe dirigente che ha dimostrato ampiamente di avere a cuore le sorti della nostra bella e amato Reggio".

"Se questa mattina dunque - conclude Albanese - leggendo la stampa locale e leggendo la notizia del Patto, al netto delle sterili e teatrali polemiche della minoranza, i cittadini possono guardare più serenamente al futuro del Comune e quindi alle prospettive economiche del tessuto sociale cittadino, ciò è dovuto allo sforzo straordinario compiuto in questi anni, che porta il nome e cognome di Giuseppe Falcomatà, e che si è espresso nel tempo attraverso l'azione politica di una squadra di governo, oggi temporaneamente capitanata dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, che bene sta interpretando questa fase, che proprio su indirizzo del sindaco è stata capace di gettare il cuore oltre l'ostacolo, riuscendo in un'impresa che otto anni fa appariva assolutamente impossibile. Un risultato sul quale solo un sindaco visionario, ma straordinariamente concreto e con i piedi ben piantati in terra, come da buona tradizione di famiglia, che risponde al nome di Giuseppe Falcomatà, poteva scommettere. E vincere".

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