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Cronaca

Salone dell’Orientamento, presentato il Dossier statistico immigrazione 2020

L’incontro si è svolto sulla piattaforma LiveForum. dopo i saluti istituzionali del prefetto Mariani e del sindaco Falcomatà è intervenuta la dottoressa Saladino

Stamattina presso il Salone dell'Orientamento è stato presentato il Dossier Statistico Immigrazione 2020 nella sessione plenaria. L’incontro si è svolto sulla piattaforma LiveForum, ad introdurre e coordinare i lavori è stata la giornalista Paola Suraci.

Saladino Roberta-2Dopo i saluti istituzionali del prefetto Massimo Mariani e del sindaco Giuseppe Falcomatà, è intervenuta la dottoressa Roberta Saladino (dottore di ricerca in demografia - referente regionale del Centro studi e ricerche Idos Roma in Calabria, che cura dal 2013 il capitolo “Calabria: Rapporto Immigrazione”) che ha illustrato i dati del Dossier.

Prima di illustrare i dati la dottoressa Saladino ha ringraziato tutte le autorità, i relatori, i partecipanti ed infine la dottoressa Daniela Rossi, presidente del CdA della Cisme. Secondo i dati Istat la popolazione straniera in Italia alla fine del 2019 ammonta a 5.306.548 residenti, rappresentando l’8,8% della popolazione totale.

Rispetto all’anno precedente si registra un leggerissimo incremento pari a 0,9%. La presenza straniera è concentrata nelle regioni del Centro-Nord (83,1%), soprattutto nel Nord-Ovest (33,8%). Nel 2019, inoltre, è il Nord a far registrare gli incrementi più importanti (+1,6%), il Sud mostra un decremento (-0,4%).

La Calabria al 31 dicembre 2019 si colloca al 13 posto nella graduatoria nazionale, rispetto all’anno precedente perde un posto, dopo un lungo periodo in cui la dinamica immigratoria in Calabria ha avuto una tendenza positiva, gli stranieri residenti in regione fanno registrare al 31 dicembre 2019 un  decremento pari a più di 4mila rispetto all’anno precedente.

La dottoressa Saladino ha poi fatto un breve focus sulla provincia di Reggio Calabria, dove si evince: nell’ultimo quinquennio la popolazione straniera residente nella provincia reggina ha un trend positivo dal 2015 al 2018, mentre dal 2018 al 2019 si registra un decremento pari a più di mille persone, come se tra il 2018 ed il 2019 fosse sparito il comune di San Pietro di Caridà (1.085).

Mentre per la popolazione autoctona, considerando sempre lo stesso intervallo di tempo, si registra un costante decremento, infatti dal 2015 al 2019 si ha una diminuzione in termini assoluti pari a – 17.291
abitanti, come se nell’arco del quinquennio fossero spariti pian piano gli abitanti residenti nel comune di Taurianova (15.280) e del Comune di Varapodio (2.055).

Esaminando la struttura per età osserviamo che per il contingente della popolazione straniera tra il 2018 e il 2019 si osserva che il decremento si concentra tutto sulla popolazione in età attiva più giovane, nonché 15-29 e 30-44 anni. La popolazione autoctona non solo fa registrare un decremento per lo stesso contingente della popolazione straniera (ooviamente in misura maggiore), ma anche per quello dei giovanissimi pari a – 1.548 e anche per la macro-classe d’età 45-64 pari a – 77.

Il bilancio demografico della popolazione complessiva residente in provincia di Reggio Calabria è caratterizzato da valori negativi sia per il saldo naturale che per quello migratorio. Le due componenti demografiche in netto valore negativo determinano un incremento dei valori di due indici demografici, che sono uno strumento d’analisi molto importante anche dal punto di vista socio-sanitario ed economico, essi sono l’indice di vecchiaia che passa da 154,7% (2018) a 159,5% (2019) e l’indice di struttura della popolazione in età attiva che passa da 116,5% (2018) a 120,0% (2019), ciò vuol dire che attualmente ci sono in provincia di Reggio Calabria per ogni 100 giovanissimi 159 anziani, e per ogni 100 appartenenti all’età 15-39 anni ci sono 120 in età 40-64 anni.

La prospettiva demografica della forza lavoro aggiunge la dottoressa Saladino verosimilmente nei prossimi anni cambierà, infatti stanno per arrivare alla soglia dell’ingresso nel mondo produttivo, contingenti nati in epoca di low-low fertility, quindi con porzioni di popolazione (potenzialmente) attiva sempre più contenute.

Nasce quindi l’esigenza/l’urgenza di adottare politiche economiche-sociali che puntino ad investire maggiormente sui giovani, ad incrementare la partecipazione femminile nel mondo del lavoro (al fine di far crescere non solo l’ammontare della forza lavoro ma anche di far crescere i livelli di fecondità, poiché la partecipazione femminile al mercato del lavoro costituisce, a differenza del passato, un elemento di stimolo nei riguardi della fecondità), a coinvolgere fino in fondo “i nuovi italiani” nella nostra società, esattamente come i francesi, gli argentini, gli statunitensi o i belgi coinvolsero nella loro vita i nostri bisnonni, senza però dimenticare di coinvolgere i nostri anziani che sono una risorsa preziosa per la nostra società.

Per dare un quadro della ripresa considerevole dei flussi emigratori, la dottoressa Roberta Saladino ha illustrato i dati forniti dall’Aire, in cui si osserva che alla fine del 2019 sono più di 5 milioni gli italiani complessivamente iscritti all’Aire, di cui il 48,0% sono donne.

La Sicilia con più di 785mila iscritti all’Aire si conferma la prima regione per numero di italiani all’estero, seguita da Lombardia (534mila), Campania (521mila), Lazio (475mila), e Veneto (457mila), la Calabria si colloca al 6° posto con più di 423mila.

Fra le prime 25 province con il maggior numero di iscritti presso l’Aire ci sono tre province calabresi e sono Cosenza (che si trova al secondo posto con 178mila), Reggio Calabria (che si trova al quindicesimo posto con 96.664) e Catanzaro (che si trova al venticinquesimo posto con 68.038).

Il calo demografico si riflette non solo sulla dimensione crescente della popolazione anziana, ma determina effetti anche in ambiti come quello scolastico, dal momento che una popolazione che fa sempre meno figli innesca dinamiche che, protratte nel tempo, interrompono il ciclo del ricambio generazionale. 

Il sistema scolastico della provincia di Reggio Calabria perde tra l’anno scolastico 2014-2015 e l’anno scolastico 2018-2019 più di 6mila alunni, di cui il 98,7% è costituito da italiani. La dottoressa Roberta Saladino ha concluso la sua presentazione con dei dati regionali di natura economica, dove si evince che nel corso del 2019 gli occupati stranieri in Calabria sono poco più di 41mila, rispetto al 2018 hanno una perdita dell’8,8% (il numero degli occupati italiani ha invece un incremento pari a + 0,7%), nel 2019 si registra un altro decremento significativo in Calabria, quello delle imprese condotte da immigrati, che passano da 14.893 nel 2018 a 14.803 nel 2019, a fronte di un aumento delle imprese italiane (da 170.037 nel 2018 a 172.304 nel 2019).

Dopo la relazione di Saladino sono seguiti gli interventi del tenente colonnello Alberto Catone (comandante del Roan della Guardia di finanza per la Calabria) che ha affrontato il seguente argomento “Immigrazione via mare sulla costa calabrese nel periodo della pandemia”; Concetta Gangemi, vice questore aggiunto della polizia di stato (dirigente ufficio immigrazione Questura di Reggio Calabria) che ha parlato della: “La gestione degli sbarchi fantasma ai tempi della pandemia”;

Maria Daniela Rossi, presidente del CdA CISMe Società Cooperativa di RC, che ha illustrato tutti gli aspetti della Gestione di un progetto di accoglienza in situazione di emergenza sanitaria. A concludere la sessione plenaria è stato Boudhil Mourad, mediatore e formatore presso Medicine du monde, che ha parlato della sua esperienza di migrante e di mediatore-formatore in provincia di Reggio Calabria.

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