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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'annuncio

"Semidei", docufilm di Fabio Mollo sui Bronzi, in anteprima alla Mostra di Venezia

Il lavoro prodotto da Palomar con il contributo di Regione Calabria e Film commission, sarà presentato all'interno delle Giornate degli Autori

In tanti ci siamo chiesti, tra i tanti progetti di promozione culturale della Regione rimasti in sospeso, a che punto fosse la realizzazione del docufilm diretto dal regista reggino Fabio Mollo sui Bronzi di Riace prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra per Palomar Mediawan con il sostegno di Regione Calabria e Fondazione Calabria Film Commission. Ne avevamo visto un breve teaser riservato alla stampa quando l'iniziativa fu presentata nella sala commissioni del consiglio regionale, lo scorso novembre, e allora si era detto che il lavoro era nella fase finale. Adesso arriva l'annuncio dell'anteprima mondiale di "Semidei" (questo il titolo) in una sede prestigiosa, la Mostra del cinema di Venezia - non in concorso, ma all'interno delle Giornate degli Autori, nella sezione "Notti di Edipo". 

Fabio Mollo

Una bella notizia per l'opera per la regia Mollo e Alessandra Cataleta e scritta dallo stesso Mollo, Armando Maria Trotta, Giuseppe Smorto e Massimo Razzi, che in occasione dei cinquant'anni dal ritrovamento dei Bronzi ripercorre questa affascinante storia provando anche a immaginare chi fossero gli eroi venuti dal mare e come il loro mito sia diventato identitario per chi è nato qui, ma non solo. Girato tra Riace e il museo archeologico reggino, al cospetto delle meravigliose statue, come Mollo aveva detto presentando il docufilm, "si parlerà dei Bronzi attraverso l'umanità della gente del territorio, gli occhi di chi è cresciuto davanti a queste meravigliose statue. I nostri occhi - aveva proseguito - ma anche gli occhi dei Bronzi, nei quali i personaggi, raccontandoci la loro storia, si rispecchiano. C'è anche un vuoto, un mistero, che è la mitologia dell'origine dei Bronzi, alla quale apparteniamo e in cui tutti siamo coinvolti". Insomma, come anche il titolo suggerisce sarà una lettura inedita e diversa da tutte le altre, dove il taglio documentaristico e i materiali di repertorio si fonde con testimonianze della gente, senza attori ma soltanto persone comuni che racconteranno il loro rapporto con i Bronzi e le evocazioni della Magna Grecia nella loro terra. I Bronzi, si legge nelle note di regia, sono semidei perché quelle splendide statue e chi rappresentarono "siamo tutti noi che, nel corso dei secoli, li guardiamo, estasiati, rapiti: ci riflettiamo sulla superficie della loro pelle metallica e vediamo noi stessi riflessi, o meglio ancora, il desiderio che abbiamo di noi stessi".

Immagine dal docufilm (foto  Calabria Film Commission)

Al Lido di Venezia per la presentazione di "Semidei" ci saranno i due registi Mollo e Cataleta. Senza anticipare nulla della trama scrivono ancora nelle note di regia: "I Bronzi sono lo spazio, e quindi i luoghi che hanno attraversato dal momento della loro creazione fino al ritrovamento in Calabria. Sono i due fratelli Eteocle e Polinice che si uccidono a vicenda per la stessa corona e sono anche i santi Cosma e Damiano, protettori di Riace e della sua gente.  Sono soprattutto esseri umani, in carne e ossa: una giovane donna di Riace che lotta per la sua emancipazione oggi, così come Adele Cambria ha fatto durante la sua attività di giornalista e intellettuale; uno studioso di fama internazionale che ha dedicato la sua intera vita allo studio delle statue, così come un ragazzo Rom di Lamezia Terme che le vede per la prima volta; il sub romano che li ha tirati fuori dal fondo del mare, così come i quattro adolescenti di Riace che hanno creduto di
averli visti per primi. Questo film è una lettera d’amore alla Calabria e alla sua gente, a cui I Bronzi hanno affidato il messaggio di pace che custodiscono, e di cui l’intera umanità ha bisogno, oggi più che mai". 

Lo avevamo intuito vedendo quei 30 intensissimi secondi di immagini datate 1973, il magico anno della scoperta delle statue, e ascoltando le parole molto particolari, quasi un'invocazione, di uno dei personaggi. Adesso aspettiamo con emozione l'anteprima veneziana. 

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