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La storia

Una pasticceria tutta per sé, il sogno di Nehza è diventato un'impresa

La giovane donna marocchina residente da anni a Reggio racconta come ha avviato la sua attività commerciale insieme a Job in Progress

"Il cibo unisce, crea scambio tra culture e fa cadere le barriere tra le persone. Con il mio lavoro vorrei trasmettere questo, e sono certa che saranno i miei dolci a comunicare quello che è racchiuso in una grande passione, nata quando ero bambina". Per questo Natale Nehza Rafik ha ricevuto un regalo in anticipo: ha realizzato il suo sogno di aprire una pasticceria, diventando imprenditrice.

Da poco più di una settimana il suo locale Sablé Prestige, che si trova in via G. Reale nei pressi di parco Caserta, ha inaugurato l'attività. Un traguardo a lungo immaginato e reso possibile grazie al supporto del progetto Job in Progress, patto multisettoriale per il lavoro che opera nell'orientamento e l'avviamento all'impresa dei giovani del territorio della città metropolitana reggina.

Il sogno di Nehza e l'amore per il cibo come veicolo che unisce le persone

Nehza, marocchina con cittadinanza italiana, vive da diciotto anni a Reggio, dove si è sposata e ha oggi due figli. Arrivata giovanissima in Italia, ha sempre lavorato nel settore dei servizi alla persona, ma dal suo paese portava in dote una preziosissima esperienza nella preparazione dei cibi, soprattutto dolci. "Ho imparato a cucinare le pietanze tipiche del Marocco in famiglia - spiega - e non ho mai smesso, per me è diventato un saper fare naturale, che ho poi sviluppato lavorando nella ristorazione o per cerimonie".

Una pasticceria tutta per sè, potremmo dire citando la celebre opera femminista di Virginia Woolf. Nell'arredo del locale, pervaso da un profumo delizioso, c'è tanto colore rosa. Il nome Sablé Prestige si ispira alla pasta friabile ('sabbiata') usata molto per biscotti arrichiti da vari tipi di ripieni o glasse. Per partire nella sua professione, Nehza Rafik ha scelto un periodo tosto e di lavoro intenso, e si sta organizzando per proporre qualcosa di insolito per le feste natalizie. Tra i dolci esposti nella vetrina del bancone non mancano i petrali, e ci dice: "Mi piace molto la cucina locale, me l'hanno fatta conoscere le donne di Reggio con le loro ricette, so preparare anche la parmigiana. Attorno al cibo ho costruito rapporti belli in questa città, con persone che mi permettono di apprendere cibi nuovi e trasmettere a loro quello che so io". E se il marito di Nehza difende un piccolo feudo intoccabile per i regginissimi petrali, la pasticcera aggiunge: "In pochi mi chiedono dolci locali. Vogliono invece la novità, assaggiare cibi diversi e sperimentare la cultura gastronomica marocchina".

Il lavoro nella pasticceria è gestito e portato avanti dalla titolare, ma la sua famiglia è sempre presente accanto a lei. "Tra i miei figli - racconta - il maggiore, che ha 14 anni, ama soprattutto mangiare... ma il più piccolo, 3 anni, si offre di aiutarmi e si cimenta con il mattarello. Mi dice sempre che da grande vuole fare questo lavoro insieme a me".

Il percorso con il progetto Job in Progress per avviare l'attività imprenditoriale

L'avvio di quest'attività commerciale è una bella soddisfazione per Monica Tripodi, coordinatrice di Job in Progress, che con noi ripercorre il percorso intrapreso affiancando la giovane donna. Job in Progress, promosso dalle diocesi di Reggio-Bova, Locri-Gerace e Oppido-Palmi e dalla camera di commercio, è stato ideato per favorire l’inclusione lavorativa delle persone disoccupate, inattive, inoccupate o Neet residenti nella città metropolitana di Reggio Calabria, di età compresa tra i 17 e i 35 anni.

"Conoscevo già Nehza - afferma Tripodi - e sapevo che aveva competenze nel settore della pasticceria. Mi aveva confidato questo progetto, che da sola non riusciva a sviluppare. L'abbiamo affiancata nel delicato processo di creazione di impresa, aiutandola ad aumentare le sue competenze imprenditoriali e manageriali e valutando con lei lo studio di fattibilità dell’iniziativa".

In seguito a un'offerta di orientamento, formazione, assistenza e supporto, sono state programmate le fasi di startup e post-startup. La richiesta è stata poi presa in carico dall'associazione Soluzione Lavoro, che ha formulato il business plan e ottenuto un finanziamento Frois linea 1 Moi (Microcredito per l’Occupazione e l’Inclusione) promosso dalla Regione Calabria. "Nehza - commenta la coordinatrice - ha avuto accesso a una buona agevolazione per partire e ha potuto acquistare i materiali, ristrutturare il locale e pagare l'affitto". 

Un successo doppio, perché questa nuova impresa coincide con il primo anniversario di Job in Progress e inoltre riguarda il lavoro femminile, ambito seguito con attenzione dal progetto. In proposito spiega Monica Tripodi: "Rispetto ad un campione di 26 persone che hanno fatto richiesta di accompagnamento al lavoro, il 61% sono donne e il 39% uomini". Le donne che in quest'anno si sono rivolte al patto territoriale hanno un’età compresa tra i 20 e i 48 anni , e di queste 8 hanno conseguito il diploma di scuola superiore, 5 il diploma di laurea e 2 non non hanno dato nessuna indicazione. Tra coloro che hanno fatto richiesta di accompagnamento all’occupazione, due hanno trovato lavoro e una ha creato la sua impresa; per le altre è ancora in corso l’accompagnamento. "Continueremo a seguire Nehza - precisa Tripodi - monitorando con lei l'avvio dell'attività. Quello a cui punta il progetto è creare una rete tra i nuovi soggetti imprenditoriali che nascono con il nostro affiancamento, per coinvolgerli anche in iniziative comuni". 

Nehza Rafiz vive il suo momento di felicità e orgoglio consapevole che dovrà costruire il lavoro autonomo giorno per giorno. "Gli inizi comportano alcune difficoltà - dice - ma se anche ci sono ostacoli, non bisogna mai arrendersi. Quando l'obiettivo è realizzare il sogno della vita, dobbiamo provarci fino in fondo". 

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