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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro / Via Giudecca

La storia della scalinata, De Salvo: "Ricordi di vita tra musica e attività commerciali"

La dottoressa Angelina De Salvo racconta a ReggioToday le origini della splendida scalinata, al centro, da diverse settimane di un movimento cittadino impegnato a riqualificarla

Preservare e conoscere il passato, mettendolo in risalto nel presente e proiettandolo direttamente nel futuro. La storia deve essere coltivata perché da lì si genera il nostro modo di vivere. Iconici i tanti luoghi di Reggio che raccontano un qualcosa della città, come la suggestiva scalinata di via Giudecca oggi al centro dell’attenzione per la recente riqualificazione ad opera di alcuni di cittadini.

Un impegno che ha scandito le ultime settimane, riuscendo a coinvolgere numerosi reggini per pulire l’intera zona. Area su cui si può parlare e scoprire davvero molto, se si vanno ad interpellare le persone giuste. Come Angelina De Salvo, responsabile ufficio stampa e comunicazione istituzionale Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e segretariato regionale del Mibact per la Calabria.

Scalinata via Giudecca 02-3

La dottoressa è stata raggiunta dai nostri microfoni proprio per far luce sulla storia di via Giudecca e concentrarsi anche sulla lodevole iniziativa che l’ha vista tra i protagonisti. Anzi la protagonista numero uno, visto che proprio da lei è nato l’intero movimento, perché abitando lì vicino ha deciso di farsi largo tra la vegetazione scoprendo un vero patrimonio naturale.

“Poter vivere un’area che ha una forte valenza architettonica, storica e ambientale come le scalinate storiche di Reggio Calabria è – ci spiega la dottoressa De Salvo - un’opportunità per continuare sulla strada della crescita civile, sociale e anche economica della città, per proporsi nello scenario mediterraneo e godere anche di questo scenario. Ed ecco che la cittadinanza attiva può contribuire a rendere fruibile un patrimonio architettonico costituito dalle scalinate del centro storico, rivitalizzandolo attraverso la condivisione di attività di recupero e di attività culturali.”

Scalinata via Giudecca 03-2

Un luogo semplice a vedersi ma ricco di quella magia chiamata socialità che nel tempo è riuscito a creare. Perchè proprio da lì ne è passata tanta di vita reggina. “L’accessibilità e la fruizione di questi luoghi – sottolinea Angelina De Salvo - passa anche attraverso il recupero della memoria, dei ricordi e delle storie di vita vissuta, quando i terrazzamenti delle scale erano punti di incontro per ristorarsi dopo lunghe camminate per arrivare al centro città, per incontrarsi e ascoltare musica ed erano anche crocevia di attività commerciali.”

Punti strategici da sfruttare ancora oggi, ma già fondamentali nei tempi antichi sono le scale de "Le tre fontane", le quali “avevano - continua il racconto della De Salvo - il dono dell’acqua che sulla cima sgorgava quasi in coro e all’unisono con la vastità del mare che appare di fronte e catalizzava così una convivialità quotidiana. Anche questa particolare lettura della storia cittadina contribuisce alla valorizzazione dei collegamenti trasversali alla rete viaria principale, costituiti da queste scalinate dalle quali godere di una vista privilegiata sullo Stretto, con dei veri e propri coni prospettici che esaltano le qualità dello scenario. Ed è proprio la morfologia del territorio che dalla collina scende in dolce pendio che crea un panorama suggestivo verso il mare. A tratti questo dislivello è stato quindi superato con la creazione di terrazze, vere e proprie finestre sul mare (via Reggio Campi), sorrette da imponenti muraglioni intercalati da queste scale di collegamento tra le varie vie.”

Scalinata via Giudecca 04-3

Insomma, poter usufruire di una bellezza così incredibile non era cosa da poco. Una cartolina di Reggio senza bisogno di una fotocamera che allo stesso tempo si rendeva funzionale per l’intera comunità. Così è strutturata la scalinata: “Le 23 scale – ripercorre dettagliatamente la dottoressa De Salvo - fungono da collegamento pedonale mare-monte della città e si configurano come percorsi pedonali preferenziali per il raggiungimento di edifici pubblici e privati collocati nella zona alta della città, si sviluppano lungo gli assi ortogonali al Corso Garibaldi.

Le caratteristiche tipologiche delle scalinate variano in scale ad andamento rettilineo, curvilineo, a zig-zag e scale ad andamento rettilineo con terrazze laterali. Tutte appartengono al medesimo periodo storico compreso tra il 1916 e il 1930 e sono state al centro di un recupero funzionale e architettonico nel 2003. Sono quindi testimonianza delle tecniche costruttive e dei materiali utilizzati più frequentemente in quegli anni. In alcune scale i parapetti erano costituiti da muretti in mattoni (come nella scala di accesso a via Reggio Campi da via Giudecca), ma la maggior parte è stata sostituita con ringhiere."

Scalinata via Giudecca cittadini-2

Periodo ben preciso dunque, in cui la scalinata di via Giudecca splendeva nella sua migliore condizione. La stessa che “ha la dichiarazione di notevole interesse pubblico da parte del Ministero della Cultura. La costruzione dei parapetti in mattoni con copertina in pietra artificiale al 1916-1918. La pietra artificiale – conclude Angelina De Salvo - è un calcestruzzo con inerti che danno l’aspetto della pietra. Era molto utilizzata negli anni venti e fu scelta a Reggio per gli edifici della ricostruzione dopo il terremoto del 1908, soprattutto per i basamenti e fregi vari.”

Eccolo il nostro piccolo viaggio tra la storia e le peculiarità che vivono all’interno della monumentale scalinata di via Giudecca. Tutto attraverso le parole e il racconto della dottoressa De Salvo, con l’obiettivo - da parte sua e della comunità reggina che da settimane lavora duramente per la riqualificazione – di tornare a vivere e respirare la vera essenza di un luogo che merita di elevarsi nuovamente ad uno dei fiori all’occhiello che Reggio può vantare e valorizzare ad ogni latitudine, per abituarsi alla bellezza della storia e dell’antico e non all’esatto opposto. (Foto Marco Costantino - Pagina Facebook De Salvo)

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