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Gli incentivi

Superbonus, il grido d'allarme di Ance: "Tradita la fiducia dei contribuenti"

Per il il presidente dell'associazione di Reggio Calabria, Michele Laganà il "decreto quater concretizza un cambio inaspettato delle regole"

Arriva dall'Ance reggina il grido d'allarme sulle regole del Superbonus. Il presidente Michele Laganà (in foto) spiega: "A dispetto degli impegni elettorali dell’attuale maggioranza di Governo, Il decreto concretizza un cambio inaspettato delle regole sul Superbonus che mette a repentaglio imprese, lavoratori e mina la fiducia dei cittadini nello Stato e nelle forze politiche. Le modifiche alla disciplina Lagana Michele Ance-2dei bonus edilizi adottate ex abrupto con provvedimento di urgenza approvato ieri in tarda serata dal Governo e le dichiarazioni rese in conferenza stampa dai rappresentanti dell’Esecutivo in materia di cessione del credito di imposta avranno effetti nefasti per l’economia italiana e per il clima di fiducia di cittadini ed imprese con impatti negativi sull’economia del Paese ben più onerosi dei risparmi di spesa pubblica attesi".

“Il decreto aiuti quater che ha rimodulato in peius le aliquote del superbonus per i condomìni con decorrenza pressoché immediata e senza alcun preavviso - dichiara il presidente di Ance – ha gettato nello sconforto, oltre che la più ampia platea di contribuenti, le migliaia di imprese ed operatori della filiera delle costruzioni che riponevano fiducia nella legge e che hanno investito somme ingenti per rispondere adeguatamente alla domanda di riqualificazioni edilizie supportate dal Superbonus".

"Il provvedimento adottato dal Consiglio dei Ministri – prosegue Michele Laganà - oltre a sconfessare, nella forma e nella sostanza, impegni precipui presi in campagna elettorale dall’attuale maggioranza di governo, produrrà danni incalcolabili alle imprese che saranno costrette a rivedere al ribasso le prospettive di mercato e quindi occupazionali. Un vulnus non solo per il settore delle costruzioni e per i condomìni, ma soprattutto per l’economia del Paese che cominciava a recuperare terreno in termini di crescita sostenibile ed assorbimento dell’ampio bacino di disoccupazione post pandemia. Ci chiediamo inoltre se sia legittimo un provvedimento di urgenza che interviene unilateralmente e direttamente a modificare la programmazione e gli obiettivi di transizione ecologica ed energetica incorporati nel Pnrr. Ci saremmo piuttosto aspettati un decreto d’urgenza per risolvere il gravissimo problema dei crediti di imposta incagliati che rappresentano una vera ed improcrastinabile emergenza”.

Incalcolabili i danni che subiranno le imprese ed i lavoratori per l’ulteriore incertezza che il decreto ingenererà a fronte di centinaia di milioni di euro di investimenti già effettuati per progettazioni e realizzazione dei lavori. “Nonostante gli impegni presi in campagna elettorale dai rappresentanti di vertice dell’attuale maggioranza, con i quali ci si era intesi sulla necessità di un riordino strutturale del sistema di incentivi e sulla necessità di stabilizzazione per il perseguimento degli obiettivi della transizione ecologica, assistiamo ancora una volta ad un cambiamento delle regole in corso e con effetto immediato, senza peraltro aver individuato una soluzione concreta per sbloccare i miliardi di crediti incagliati”.

Secondo l’Ance senza un regime transitorio adeguato e una soluzione concreta per sbloccare i crediti incagliati, come quella individuata insieme all’Abi che prevede l’utilizzo degli F24, il superbonus si bloccherà per sempre, con gravi ripercussioni sia economiche - per centinaia di migliaia di contribuenti e per la crescita del Paese - che in termini di transizione ecologica, dato che senza un piano di riqualificazione energetica degli edifici appare impensabile centrare gli obiettivi di risparmio energetico e di lotta ai cambiamenti climatici.

“Per questo ci appelliamo alle forze parlamentari – conclude il presidente Laganà - per condurre a miti consigli il Governo, modificando in extremis un provvedimento devastante per migliaia di contribuenti ed imprese che va a minare la fiducia di migliaia di cittadini nello Stato e nella stabilità delle norme”.

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