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L'intervista

La rinascita di Reggio, Lamberti: "Il Cilea deve essere il tempio della lirica"

Dopo il successo della messa in scena dell'opera lirica Adriana Lecouvreur si pensa al futuro per riportare la cultura in città

Riportare l'Opera al teatro Cilea e mettere al centro la cultura era l'obiettivo di Eduardo Lamberti Castronuovo quando sette mesi fa ha iniziato ad intraprendere il progetto che avrebbe portato l'Adriana Lecouvreur, a 120 anni dalla prima rappresentazione, a rivivere sul palco intitolato al grande compositore palmese.

Un obiettivo centrato, come hanno dimostrato i quindici minuti di scroscianti applausi, alla fine dell'esibizione dopo i quattro atti degli artisti giunti in riva allo Stretto, nell’ambito delle celebrazioni per il 50esimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace.  

Aprire il Tempio dell'Opera ai reggini e riportare la grande lirica in città è questo il sogno di Eduardo Lamberti Castronuovo che si è speso senza risparmiarsi per raggiungere questo traguardo. Ma adesso il futuro del Cilea quale sarà?  "Il successo strepitoso di questo allestimento dell'Adriana Lecouvreur, - racconta Lamberti Castronuovo - è dovuto, prima di tutto, alla grande sinergia che c'è stata tra le istituzioni. In questo viaggio ho avuto molti che hanno remato a favore a partire dalla vice presidente della Regione, Giusi Princi, per passare ai due sindaci facenti funzione, Brunetti e Versace, ma soprattutto il supporto di tutto il Conservatorio di musica, del sui direttore, dei docenti e degli allievi.

Non è stato facile assicurarsi interpreti come Maria Agresta, Michael Fabiano, Silvia Beltrami, Giovanni Romeo, Alessandro Liberatore, George Andguladze, ma l'amore e la passione che mi legano a questa nostra bella città, mi ha fatto superare tutti gli ostacoli possibili e immaginabili, per poter realizzare questo sogno. Un sogno non solo mio ma di tutti coloro i quali amano la musica, certamente, e la città di Reggio in particolare".

"Il futuro del teatro Cilea - dice con chiarezza Lamberti Castronuovo - deve essere quello, o meglio tornare ad essere, il tempio rigorosamente dedicato solo alla lirica. Questo vuol dire che il teatro Cilea deve avere un direttore tecnico ed un direttore artistico. Dico con fermezza che non può essere affidata a me. Io ho prestato, gratuitamente, la mia passione e il mio tempo per la buona riuscita di questa rappresentazione.

Servono professionalità e bisogna investire finanziariamente per avere persone che riportino il Teatro Cilea alla sua magnificenza e alla sua storia. Questa messa in scena di Adriana Lecouvreur vuole essere un monito a tutti coloro che amministrano questa città, affinchè sia dotata di più teatri, in modo tale da far diventare il teatro Cilea o meglio, ritornare ad essere, quello che è stato nei tempi e cioè il tempio della lirica. Una giusta direzione artistica, occupata da un professionista del settore, una direzione tecnica quotidiana, dovrebbero far sì che il teatro Cilea diventi un vero e proprio opificio culturale, dedicato alla musica".

"Il Cilea è l'università della cultura, non può essere concesso a chiunque. Non mi risulta che alla Scala di Milano si possano dare altre cose che non siano opere liriche. E' necessario che la città riveda i sui teatri: dall'Arena Lido al teatro di Gallico, a quello di Gallina, e soprattutto i due teatri il Siracusa ed il Margherita che sono diventati ben altro!".  

"Ecco è importante investire in cultura, - continua Lamberti - la rinascita della città deve passare dalla cultura. La bella cosa di quest'opera è che è stata realizzata quesi per l'80% da una vera calabresità, e certamente le risorse che sono state impegnate, rimarranno nella stessa percentuale in loco. I nostri giovani hano bisogno di lavorare nella loro terra. Non è solo la messinscena di un'opera lirica, peraltro di un calabrese, ma è una riprova che in Calabria si può, ed in modo particolare a Reggio". 

"In questi sette mesi che abbiamo lavorato per realizzare questa rappresentazione, che è costata solo 250 mila euro, abbiamo messo insieme le risorse migliori di questa terra e abbiamo fatto anche realizzare i costumi da costumisti reggini, così come gli allestimenti sono stati fatti da artigiani locali. C'è da dire che l'incasso, tolte ovviamente le spese, sarà devoluto al Comune per l'impianto di riscaldamento ed i servizi igienici proprio del Teatro Cilea. Per l'Adriana Lecouvreur abbiamo messo insieme sinergie e la città ha risposto".

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