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Lunedì, 29 Aprile 2024
La tendenza

Albania meta dell'estate, ma i reggini preferiscono i nostri mari

Secondo le agenzie il trend del momento non ha ancora conquistato i turisti che partono da qui. Ma chi ha scelto il paese dell'aquila nera ne parla come di una bella esperienza culturale

E' l'estate dell'Albania, che social e media hanno eletto come meta più richiesta della stagione turistica italiana. Ma tra titoloni sensazionalistici e immagini Instagram non sempre autentiche, è proprio vero che tutti vanno in vacanza sulle coste albanesi, compresi calabresi e reggini come sembrano suggerire le foto virali che circolano nei gruppi? Noi lo abbiamo chiesto a chi lavora nel settore, e dalle agenzie di viaggio l'atteggiamento è piuttosto cauto verso un trend che sicuramente esiste ma, almeno sotto la lente del nostro territorio, non ha ancora proporzioni esplosive.

Alcune agenzie, come Kenobi e Midimar, non hanno registrato particolare interesse e in alcuni casi persino a fronte di proposte di viaggio strutturate che non hanno trovato riscontro; mentre per gli operatori di Fata Morgana il fenomeno è circoscritto a situazioni di lavoro (in molti stanno pensando di cavalcare l'onda dello sviluppo a Tirana avviando lì qualche attività imprenditoriale) e quest'estate maggior successo stanno riscuotendo altre destinazioni dell'est Europa. 

Le agenzie di viaggio cittadine leggono la tendenza e il reale interesse sul territorio

Con Maria Grazia Micali di MG Travel proviamo a leggere la tendenza che nelle ultime settimane è diventata un tormentone ma, oltre i meme e il passaparola social, potrebbe rappresentare uno scenario molto diverso dalla realtà, danneggiando il settore turistico oriundo (come è avvenuto per la Puglia). "Da parte nostra non abbiamo proposto nulla per l'Albania - spiega Micali - perché non offriamo pacchetti scomposti e in questo caso non abbiamo trovato quello che cercavamo con i tour operator che si occupano di questa destinazione. Con uno di loro però ci siamo confrontati, per informarci di come sia effettivamente la situazione dei servizi che poi andremmo a vendere". Scoprendo quello che non era molto difficile immaginare, cioè che con il nostro mare non c'è storia. "Ce lo ha detto lo stesso tour operator - continua Micali - un reggino o un calabrese ha sotto casa un mare incomparabile, e per chi vive qui non conviene scegliere quello albanese per una vacanza balneare". Che però molti reggini siano stati attratti dalla lusinga delle coste del paese dell'aquila nera non si può negare, e il motivo sono i costi decisamente sostenibili. "E' vero - ammette la titolare dell'agenzia - per questo aspetto l'Albania è adatta a chi ha un budget medio basso, ma va detto che anche i servizi sono dello stesso livello... rispetto a quello che si vede su Instagram non è tutto oro quello che luccica, e per chi volesse andare in vacanza lì bisogna pure considerare i tempi di spostamento tra i vari luoghi, perché i collegamenti interni non sono agevoli". Micali conclude rinviando il boom a tempi più maturi per il giovane turismo albanese: "E' una fase promettente ma i risultati veri si vedranno in futuro, adesso non si può parlare di grandi richieste. Dalle nostre parti non è ancora 'esplosa' nemmeno la Croazia: nonostante già da alcuni anni questa sia una meta molto gradita, sotto il profilo dei servizi c'è tanto da migliorare".

Un dato impietoso ma verissimo - confermato da tutte le agenzie cittadine che abbiamo interpellato - è però il calo delle prenotazioni per molte località italiane di punta solitamente scelte dai reggini anche per la prossimità geografica, con Puglia e Sicilia in testa ma anche le principali mete calabresi. Troppo care, tanto che molte vendite non si sono poi concluse, sia a luglio che ad agosto, proprio a causa dell'aumento generalizzato dei prezzi. Da Arena Travel sottolineano come questo problema non sta scoraggiando i turisti tanto da far rinunciare alle zone più belle (ed esose), anche se, per affrontare la spesa, quest'estate molti hanno dovuto tagliare la durata delle vacanze dalla classica settimana a qualche giorno in meno. Alternativa che però non sempre è praticabile ed espone a perdite le strutture che poi non riescono ad occupare i giorni rimasti vacanti al di fuori dell'arco settimanale completo.

E pe le mete italiane vacanze ridotte per contenere i costi aumentati dappertutto

Insomma, per il turismo italiano non è stata un'estate semplice, né per gli esercenti né per l'utenza. E l'Albania, nuovo oggetto del desiderio che promette vacanze trendy a prezzi stracciati, è una facile tentazione. Cosa poi accada quando si approda a Tirana (la Calabria è avvantaggiata dal volo diretto Wizzair a Lamezia) e si raggiungono le spiagge più reclamizzate come Ksamil e Saranda è contraddittorio. Nelle community che già da alcuni anni sono diventate punto di riferimento per gli aspiranti viaggiatori interessati all'Albania, i pareri si dividono tra chi è entusiasta e chi si dichiara deluso - con l'inevitabile dose di ban, scontri campanilistici, offese ai limiti del razzismo e guerra tra poveri o ex poveri arricchiti che finisce per sconfinare in un tiro al bersaglio per smantellare una (fantomatica o reale) campagna promozionale disonesta o rivolta ad allocchi da spennare.

Il ritratto dell'Albania rampante e fiduciosa che emerge dai gruppi è quello di un paese a due corsie - da una parte l'offerta sfacciata e le speculazioni a favore dei turisti stranieri, dall'altra la condizione dei residenti, per i quali paradossalmente sono proibitive le strutture balneari prese d'assalto dagli italiani che vogliono risparmiare, i cui soggiorni costano più dello stipendio medio di un albanese. Al ritorno dal viaggio, molti (soprattutto calabresi e pugliesi) smascherano un mare non limpido come si vede negli scatti instagrammabili, ma tutti concordano nella grande accoglienza del popolo di Tirana. 

Il racconto di una turista di Gioia Tauro alla scoperta dell'Albania con la famiglia

Tra i commenti del gruppo pubblico "Italiani in Albania", leggiamo il bel resoconto di Rosa Statari Belfiore, insegnante di Gioia Tauro che ha scoperto l'Albania lo scorso luglio insieme alla sua famiglia. In un post racconta il suo viaggio e fornisce tante informazioni a chi sta pensando di fare questa esperienza: "E' veramente una terra da scoprire. Tirana è bella da visitare assolutamente con calma, a Durazzo sinceramente abbiamo trovato sporca la zona del lungomare ed anche il mare assai deludente. Berat è caratteristica, Saranda e Ksamil fortemente  turistiche e trovare un parcheggio è stata un'impresa ardua".

La famiglia gioiese si è spostata con un'auto a noleggio percorrendo circa 2.200 chilometri, e fa chiarezza sui timori dei turisti sul presunto far west del traffico albanese: "Si va in moto senza casco e al verde devi scattare  altrimenti  suonano come matti, ma le strade non sono così malmesse come avevamo letto nei post. Sulla strada per Dhermi abbiamo dovuto far passare le caprette..ma la cosa che più ci è piaciuta sono state le due facce di questa terra, mentre guidavamo si scorgevano motorini anni '70 o trattori, lungo le vie donne e uomini che arrostiscono le pannocchie. Lungo le spiagge ti vendono la frutta o l'origano. Accanto alle modernissime autombulanze di Tirana abbiamo visto, in strade più  interne, le vecchie ambulanze del passato!" Un dettaglio notato da molti italiani è la presenza di bamboline esposte su molte abitazioni: "Mi sono documentata - spiega Rosa - e hanno funzione scaramantica". In particolare, la tradizione vuole che questi fantocci allontanino il male dalle case di nuova costruzione... un rito che ha molto in comune con la nostra corajisima. 

Promossi arte, cultura, tradizioni e anche il cibo: nelle taverne c'è l'uso di offrire frutta e raki, e tra ottimi primi di mare e specialità locali, la turista di Gioia Tauro segnala "un liquorino analcolico a base di cannella, acqua e zucchero, buono e profumatissimo". I costi sono contenuti ma con qualche sorpresa: "Attenzione al costo dell'acqua, 4,50 euro per la bottiglietta da 75ml!  I lidi vanno da 10 a 25 euro. Negli alberghi sicuramente si stanno dando un gran da fare ma devono ancora migliorare nell'accoglienza e le piccole accortezze".

Insomma, tra chi dice che la musica nei lidi è assordante e chi si lamenta di una movida che chiude i battenti a mezzanotte lasciando le strade deserte e silenziose, di Instagram non bisogna fidarsi troppo e neanche di alcune recensioni. Il messaggio che lascia Rosa è di partire non con le pretese del turista viziato ma con l'animo del viaggiatore: "Vivetevela con la leggerezza che merita una vacanza e con la consapevolezza che ogni viaggio arricchisce gli occhi e apre la mente".

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