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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il sit-in

Ucraina, in piazza per la pace ad un anno dalla guerra

L'iniziativa rientra nella rete continentale "Europe for Peace", tante le associazioni reggine al sit-in

Sono arrivati in piazza con le bandiere e i cartolloni per chiedere la pace ad un anno esatto dall'inizio del conflitto in Ucraina. Si sono dati appuntamento a piazza Italia per ribadire il no alla guerra e all'aggressione della Russia in Ucraina. Mentre la città è distratta e continua "lo struscio" sul corso Garidaldi, i tanti attivisti e aderenti alle associazioni, ai partiti e ai sindacati che hanno organizzato il sit-in sono insieme sotto la bandiera della pace. Diciotto sigle (Cgil, Anpi, Patto per il cambiamento, Ampa, Reggio bene comune, Pd, Sandhi, No alla Guerra, No War, Per la pace in Ucraina, ReteSociale, Arci, Udi Reggio Calabria, Non una di meno, Quello che non ho, Accademia Kronos, Emergency, Partito comunista dei lavoratori) ed i loro rappresentanti, ad uno ad uno parlano e ribadiscono il loro no alla guerra e invocano il disarmo, la diplomazia per arrivare alla pace.

Una iniziativa questa, che confluisce nella rete Europe for Peace. "Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico - dicono - ma non portano alla pace tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta". La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli. Di fronte a un continuo allargamento della guerra e al pericolo di escalation anche nucleare occorre invocare la diplomazione e per questo occorre abbandonare la sola politica del sostegno militare e di armi. L'Italia, - ribadiscono dalla piazza - ha speso fino a questo momento 450 milioni in armi e adesso è il momento di dire basta. La guerra non è una soluzione". 

piazza italia sit-in ucraina2

"L'Italia, l'Unione Europea e gli stati membri, gli Usa, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l'escalation e raggiungere l'immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta". 

 "L'Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra", affermano con forza gli organizzatori del sit in e aggiungono: urge il ritiro delle truppe russe dai territori ucraini.  La pace si fa passo dopo passo: possiamo cominciare a camminare in questa direzione. La pace è libertà di esistere come donne e uomini liberi".

Anche i gruppi della maggioranza in Consiglio comunale hanno voluto esserci: "Alla presenza anche di giovani stranieri dell’Est  hanno invocato una pace necessaria quale bene universale e base fondamentale per ogni altro diritto; per una convivenza fraterna e civile. In molti hanno voluto ricordare, oltre a quello Russo-Ucraino, anche i numerosi conflitti ad oggi attivi in diversi altri posti del pianeta". 

"Reggio è vicina alle vittime innocenti di questa folle guerra, a quei civili che poco o nulla sanno spesso finanche delle ragioni geopolitiche e strategiche che stanno mietendo decine di migliaia di morti producendo solo distruzione ad ogni livello. Reggio è vicina ai popoli, tutti, che scelgono la fratellanza nel rispetto delle specificità di ognuno quale elemento di ricchezza umana. Forse non succederà nulla e non servirà, soprattutto, a nulla; sembra lo sappiano tutti in piazza".

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