rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Università per stranieri

Unida, il cda ratifica le dimissioni di Zumbo ma qualcuno aveva chiesto di ripensarci

Stamattina la riunione del consiglio di amministrazione con la presenza dei sindaci Brunetti e Versace, ma la decisione del rettore è irrevocabile

La ratifica delle dimissioni del rettore Zumbo e degli altri due apicali (i prorettori Mavilia e Loprevite) è stata l'unico punto all'ordine del giorno del consiglio di amministrazione dell'università Dante Alighieri tenuto questa mattina. Presenti anche i sindaci facenti funzioni del Comune di Reggio, Paolo Brunetti, e della Città metropolitana, Carmelo Versace - che è anche presidente del consorzio, ente di gestione dell'ateneo - l'assemblea ha preso atto della decisione irrevocabile del rettore. Nonostante non tutti i membri avessero accolto nello stesso modo questa scelta: considerato il delicatissimo momento attraversato dall'Unida, alcuni consiglieri avevano ritenuto opportuno che Zumbo ci ripensasse per restare al suo posto almeno fino a quando non sarà raggiunto l'obiettivo della federazione con l'università Mediterranea, ad oggi l'unica ancora di salvezza dalla crisi individuata. L'addio di Zumbo da qualcuno è visto come un abbandono della nave che affonda, poco felice sia per tempismo (quando è appena iniziata l'interlocuzione con Giuseppe Zimbalatti) che nella sua brusca modalità, mettendo tutti un po' davanti al fatto compiuto. Il rettore dimissionario non ha però accolto queste considerazioni confermando invece la sua volontà irremovibile, che il cda ha dovuto accettare, a differenza di quanto era accaduto con Salvatore Berlingò, le cui dimissioni erano state respinte impegnandolo fino alla fine naturale del mandato.

La decisione irrevocabile di Zumbo e le condizioni di Zimbalatti per la fusione

Il presidente del cda Piero Aloi ha blindato l'operatività degli organi accademici per non mettere a rischio il servizio universitario. Si conclude così il rettorato di Antonino Zumbo, eletto all'unanimità come successore di Berlingò e insediato a febbraio 2020. Tre anni e poco più attraversati da eventi difficilissimi, dalla pandemia che ha dato un duro colpo alla missione dell'ateneo falcidiando le iscrizioni di studenti stranieri, alla perdita dei fondi regionali per le università, fino all'attentato intimidatorio con il rogo dell'automobile in mesi in cui il mondo universitario reggino era sembrato essere nel mirino. Adesso si attende la nomina del nuovo rettore, che dovrà condurre in porto la federazione con l'università Mediterranea: un dialogo avviato con le migliori intenzioni ma dove la bilancia pende a sfavore dell'Unida, gravata da una situazione dei conti in rosso, che dovrà essere risolta prima di unire i due atenei. E' questo il "paletto" che sarebbe stato piantato da Zimbalatti come prerequisito dell'operazione, avendo a garanzia un rettore scelto all'interno del corpo accademico della Mediterranea. A nominarlo dovrà essere però un cda ricostuito nella sua piena composizione, surrogando i consiglieri dimissionari. Sempre che non si registrino altre uscite: un'ipotesi che non è del tutto remota viste le posizioni contrastanti emerse nella discussione del cda odierno. Di certo non è il clima ideale per gestire la complessa trattativa con la Mediterranea e concordare un progetto che abbia tutti i requisiti previsti dalla legge per essere accolto e realizzato.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Unida, il cda ratifica le dimissioni di Zumbo ma qualcuno aveva chiesto di ripensarci

ReggioToday è in caricamento