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I dati

Università, la classifica del Censis: la Mediterranea si aggiudica il terzo posto

Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti)

La pandemia ha colpito duramente anche le università. L'anno accademico 2021-2022 ha visto, infatti, il crollo delle immatricolazioni. I ragazzi italiani, tra la crisi e l'incertezza del futuro, non scelgono di iscriversi all'università ma cercano di trovare un lavoro subito dopo il diploma. 

E' questo il quadro che emerge dai dati del Censis: i nuovi iscritti si sono ridotti del 2,8%. Una variazione che equivale a 9.400 studenti in meno. Sono di più i maschi (-3,2%) delle femmine (-2,6%) a decidere di non proseguire gli studi. E sono gli atenei del Sud a registrare la variazione negativa più marcata: -5,1%, equivalente a oltre 4.900 immatricolati in meno. Seguono gli atenei delle regioni del Centro (-2,9%) e del Nord-Ovest (-2,3%). Quelli del Nord-Est (-0,1%) sono gli unici a registrare una stabilità nelle nuove iscrizioni rispetto all’anno precedente. Eppure l'Università Mediterranea di Reggio Calabria riesce a portare a casa un buon risultato: si aggiudica il terzo posto, nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti), avendo scalato tre posizioni (86,5).

Il Censis, con la consueta classifica delle università italiane, basa l'analisi sulla valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) relativamente a: strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità. A questa classifica si aggiunge il ranking dei raggruppamenti di classi di laurea triennali, dei corsi a ciclo unico e delle lauree magistrali biennali secondo la progressione di carriera degli studenti e i rapporti internazionali.  

I corsi relativi a discipline Stem (Science, technology, engineering and mathematics) sono quelli in cui si è registrata la minore riduzione di nuovi iscritti (-0,9%). Otto rettori su dieci sostengono che la crisi economica è la causa principale del calo delle immatricolazioni. 

La classifica delle università

La prima posizione tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) è occupata anche quest’anno dall’Università di Bologna, con un punteggio complessivo di 89,8. Seguono l’Università di Padova e La Sapienza di Roma, rispettivamente con 88,0 e 86,5 punti.

Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) l’Università di Camerino occupa la prima posizione, con un punteggio pari a 99,5, seguita dall’Università di Macerata (87,2). Al terzo posto, avendo scalato tre posizioni, quest’anno c’è l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (86,5). Retrocedono gli atenei laziali di Cassino (85,0) e della Tuscia (83,0). Sale di due posizioni l’Università della Basilicata (80,5), che precede l’Università di Teramo (80,2). Retrocede l’Università del Sannio (79,3). Chiude la classifica l’Università del Molise (75,7).

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